È arrivato di lunedì il piatto forte del quarto Mix: Mario Biondi, il siciliano dalla voce portentosa, ha scatenato le anche del popolo cortonese con ritmi che andavano dalla bossa nova al funky, dal soul al reggae. Un concentrato di storia della musica black, praticamente, agli antipodi del main event dell’anno scorso, appaltato al sofisticato prog di Steve Hackett.
(vedi le foto di Andrea Migliorati)
Secondo Danny, l’evento rimarrà negli annali del Festival. Degni di nota il bis portentoso – capace di smuovere anche la parte più sonnolenta del pubblico – e la bravura della band, in particolare Fabio Buonarota (tromba, con assoli indimenticabili), Federico Malaman (basso) e David Florio (chitarre). Peccato che Marione non abbia voluto rilasciare interviste!
Ma il giorno III era iniziato qualche ora prima. Facciamo un salto indietro.
Luca Bianchini, intervistato da Anna Cherubini nel cortile di Sant’Agostino alle 17.30, è uno scrittore di enorme successo (si aggira sulle duecentomila copie a volume, non-so-se-avete-capito), apprezzato in particolare dal pubblico femminile, che affollava l’incontro di ieri. Il suo ultimo volume, Dimmi che credi al destino (qui il primo capitolo) racconta la storia di Ornella, italiana trapiantata a Londra alle prese con i problemi della propria piccola libreria. Ironico e senza peli sulla lingua, Bianchini ha intrattenuto il pubblico del Mix Festival con aneddoti e racconti (il rapporto con Napoli, con le persone su cui ha modellato i personaggi dei libri…) e ha confessato che avrebbe voluto scrivere L’opera struggente di un formidabile genio di Dave Eggers e soprattutto… I promessi sposi.
Alle 19 è arrivato Nicola Lagioia, dal 2 luglio la superstar delle patrie lettere – ha vinto lo Strega, tanto per dire. Racconta che non dorme mai, che è impegnatissimo e che sarà anche nella giuria della Mostra del Cinema di Venezia. Il suo La ferocia (qui un estratto) è il racconto della degenerazione della provincia, coincidente con la mutazione antropologica degli ultimi decenni. La provincia, afferma lo scrittore, può essere raccontata a condizione di non essere provinciali, e costituisce l’unica dimensione possibile per la scrittura: un paese grande come il nostro non ammette una letteratura metropolitana.
Torniamo al dopocena, e alla sua luna misteriosa. Esaurita la sbornia funky di Piazza Signorelli, è stato proiettato a Sant’Agostino La particella di Dio, di Mark Levinson, documentario sulla scoperta del bosone di Higgs attraverso l’acceleratore di particelle LHC del CERN di Ginevra. Considerate che il bosone – protagonista anche di un blues di Nick Cave – pur essendo stato teorizzato già nel 1964, fu individuato solo tre anni fa. È proprio alla “febbre” per il bosone degli scienziati di tutto il mondo che è dedicato questo film, in originale The particle fever (“la febbre della particella”). Passare anni, lustri, decenni a cercare qualcosa che esiste sulla carta, ma
non necessariamente nella realtà. In un’epoca veloce e tritatutto come la nostra, sembra impossibile. Un esempio da seguire.
Ricordiamo l’appuntamento con Radio Incontri goes to Mix, dalle 15.00 sulle frequenze di Radio Incontri InBlu (88.4 e 92.8 FM).
Ecco il menù di oggi.
Oggi, martedì 28 luglio, il Cortona Mix Festival offre le seguenti portate:
Antipasto
Primo
Contorno
Secondo
Dolce
Domattina mercoledì 29 luglio potrete gustare le seguenti portate:
Buon appetito!
P.S. Un ringraziamento a Tommaso Ghezzi per la parte su Nicola Lagioia.
foto di Andrea Migliorati
Posted by ValdichianaOggi.it – Il Pollo 2.0 on Martedì 28 luglio 2015
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