Per la quarta volta, siamo allo Zibaldone del Festival. Come faceva il giovane favoloso, abbiamo annotato, in rigoroso ordine alfabetico, personaggi e momenti clou del Mix. Se avete apprezzato questa quarta edizione, se l’avete ignorata, se la volete così, se preferivate Umbria Jazz o aspettate la Festa de l’Unità… leggete e giudicate.
- A come ASCANIO CELESTINI (Roma, 1972), attore. Protagonista di un evento minimalista, ma pieno di idee. Disponibile per noi giornalisti, era vestito allo stesso modo su e giù dal palco. Uno di noi.
- B come BIONDI, Mario, nato Mario Ranno (Catania, 1971), soul-man. Re per una notte di Piazza Signorelli, è stato il piatto forte dell’edizione. Protagonista.
- C come CASTELNUOVO, Mario (Roma, 1955), cantautore. Protagonista di un recital per pochi nella Sala del Consiglio Comunale, meritava molto di più. Un grandissimo.
- C anche come CHASLIN, Frédéric (Parigi, 1963), direttore d’orchestra. Un Beethoven per palati fini, il suo. Peccato per il pubblico latitante: avrebbe meritato certo di più.
- D come DE GREGORIO, Concita (Pisa, 1963), giornalista. Protagonista della presentazione di un grande libro, e soprattutto vittima delle supercazzole cucinelliane. Veniva voglia di abbracciarla.
- D anche come DE SENA, Donato, trombettista concertatore dell’Orchestra Regionale Toscana. Protagonista del bellissimo evento a San Francesco sulle colonne sonore. Evento da ripetere e ampliare.
- D anche come DI BATTISTA, Stefano (Roma, 1969), sassofonista. Note d’oro, le sue: un valore aggiunto incredibile per l’evento con Weinberg (vedi).
- E come ENRICO FINK, direttore dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. Ha buttato alle ortiche una promettente carriera come fisico per dedicarsi alla musica. Mito.
- F come FRASCHETTA, Maria Chiara, nota anche come Nina Zilli (Piacenza, 1980), cantante. Bellissima. Magari non proprio adatta all’evento con Weinberg, ma con una bocca così può cantare ciò che vuole.
- G come GENTE, tanta, tanta, tanta. Sarà un’impressione, ma una Cortona così fitta era da tempo che non si vedeva, nonostante il problema parcheggi. Magari agli eventi del Mix non ce li vedevi, ma per le strade passavano in tanti. La fine della crisi? I benefici influssi di Sei di Cortona se? Certo è che far fatica a passare da Rugapiana a Carbonaia stringe il cuore. Come una volta. (sospiro).
- I come INTERVISTE. Per la Radio le abbiamo fatte a quasi tutti gli ospiti del Festival. Epocale quella di un timidissimo Alex al mito Weinberg.
- L come LA SALETTA, il Caffè di Rugapiana che ha ospitato noi di ValdichianaOggi e Radio Incontri InBlu per tutta la durata della Manifestazione. Grazie ad Angelo, Barbara, Maurizio, per la disponibilità.
- M come MUSICA, tutta intera, quella che il Mix ha voluto celebrare, che fosse jazz, soul, musica da film, sinfonica, lirica, house, etnica. Bravi bravi, ma ricordatevi di osare sempre: il prossimo anno vogliamo il dj a teatro e la classica in piazza. Così, per spiazzare i benpensanti musicali.
- N come NERI, Alex (1970), dj. Peccato per il suo evento. Magari una serata discoteca come la sua, era meglio organizzarla il sabato, o cambiare location (Piazza del Comune è bella, ma è più adatta al Palazzo Imperiale di Turandot).
- O come ORCHESTRA REGIONALE TOSCANA. Professionale, capace di adeguarsi ai più diversi stili e direttori. Una gradita conferma.
- P come PENNAC, Daniel, nato Pennacchioni (Casablanca, 1944), insegnante. Finalmente ce l’ha fatta a venire a Cortona, e l’accoglienza è stata degna dell’attesa.
- P anche come PALCO, il latitante dell’edizione: smontato martedì sera, alla fine in molti si chiedevano se fosse finito pure il Festival.
- R come RADIO INCONTRI INBLU (1987-futuro), radio locale. Ormai l’unica radio nel raggio di diversi chilometri. Cortonesi, non incazzatevi solo per la raccolta differenziata o per le buche. In casa avete un mezzo potentissimo, che in molti ignorano. Radio Incontri vi aspetta.
- S come SOLLIMA, Giovanni (Palermo, 1962), violoncellista. Divenuto una celebrità, a queste latitudini, per il bis (Smells like teen spirit dei Nirvana) di un concerto di per sé già sopraffino, rappresenta l’esempio di come dovrebbe essere la musica: scatenata, ribelle, aperta alle contaminazione. Un grande.
- T come TEMPERATURE, spesso esagerate. Gli eventi al chiuso, al di là della bellezza delle location, sono diventati improponibili, specialmente laddove gli impianti (Teatro, Sant’Agostino) non esistono o sono insufficienti. Allora affidiamoci alla provvidenza e spostiamo tutto outdoor.
- W come WEINBERG, Maxwell Sachel detto Max (Newark, 1951), batterista. Alla terza esibizione, si toglie lo sfizio di suonare la musica che amava da ragazzo. Ed è un Signorelli a tutto jazz, anche se il pubblico non se lo aspettava. Teatro pieno per il jazz? Mix-racoli…
- Z come lo ZIO CHECCHINO, mitologico membro del Pantheon di Brunello Cucinelli. “Diceva lo zio Checchino che…” is the new “come se fosse antani”.
E con questo è davvero tutto. Grazie a tutti. Alla prossima!