Foto della giornata (di Andrea Migliorati)
Se il secondo giorno del Mix era stato quello delle leggende rock, il terzo si è rivolto alle altre arti: rispettivamente danza, letteratura e teatro. E noi che credevamo a un afflusso di pubblico modesto, ci siamo decisamente ricreduti… come a dire che questo Festival solletica i palati più fini e ci riesce piuttosto bene.
L’incontro con Bénédicte Billiet e la proiezione del film sulla danzatrice tedesca Pina Bausch (Dancing Dreams di Rainer Hoffman e Anne Linsel) hanno letteralmente riempito Sant’Agostino. Un’arte sofisticata come quella della Bausch ha invece attirato un pubblico eterogeneo ed interessato, e magari anche chi non segue la danza. Del resto, il film raccontava proprio un percorso di educazione al balletto: nel 2008 la famosa coreografa selezionò quaranta teenagers, che non sapevano nulla né di lei né di danza, per farli partecipare alla messinscena del suo capolavoro Kontakthof. In dieci mesi, questi ragazzi sono arrivati a conoscere Pina e sé stessi attraverso la danza. Bello, no? L’idea non si allontana da quella della Carmen di domenica, in effetti…
La Billiet è la coprotagonista del film e fa parte del Wuppertal Tanztheater di Pina Bausch dal 1981. L’evento rientrava nel ciclo Cinemaèdanza promosso dall’Associazione Sosta Palmizi, cui va il nostro plauso per aver riservato alla danza anche un momento di riflessione e confronto, al di là del solo evento sul palcoscenico.
Ha seguito il documentario il bellissimo duetto tra Michele Serra, editorialista di Repubblica (ma lo ricordiamo soprattutto per la direzione di Cuore) e Paolo Jannacci, (ingiustamente) più noto come figlio che come musicista. Serra presentava il suo Gli sdraiati (Feltrinelli), in cui si raccontano i giovani d’oggi, mentre Jannacci accompagnava al piano, eseguendo anche brani del padre (come la strepitosa Vincenzina e la fabbrica). I due ci hanno conquistato per aver rilasciato una breve intervista al nostro Danny, che potrete ascoltare nella puntata di oggi di Radio Incontri goes to Mix.
Il piatto forte del giorno, però, è stato lo spettacolo scritto da Daniel Pennac, messo in scena al Signorelli nonostante l’assenza dell’autore. C’era la figlia, che ha letto alla platea un bel messaggio di saluto, in cui l’autore diceva (in sintesi) “gli attori [che vedrete] sono la parte migliore di me stesso. Lasciatevi trasportare sulle loro ali di grandi viaggiatori. Io penserò, riderò, viaggerò insieme a tutti voi“. Parole come queste in effetti non potevano che anticipare qualcosa di bello. E L’oeil du loup, interpretato dai bravissimi Vincent Berger, Habib Dembélé e Ximo Solano, ha conquistato il Teatro. Non facile, per uno spettacolo tutto in francese (sottotitoli italiani proiettati in alto) e in cui in pratica due attori facevano tutti i (numerosissimi) personaggi. Invece la storia di Afrique e Lupo blu non ci ha solo commosso ma anche insegnato tanto. Per esempio che si possono raccontare grandi storie senza grandi scenografie, sfruttando l’espressività del corpo e la forza del racconto. Non vi raccontiamo la trama perché vi consigliamo la lettura del veloce libretto di Pennac. Al momento questo “Occhio del lupo” è ufficialmente l’Iron-event del Mix 2014!
Passiamo al programma del giorno, che ha subito dei rimaneggiamenti (spettacolo di danza spostato al Teatro e documentario spostato a Sant’Agostino). Riepilogando, il quarto giorno del Cortona Mix Festival vi offre le seguenti portate:
Ci sentiamo in Radio tra pochissimo (11.00) e in replica alle 16.00. Domani (mercoledì 30) non andremo in onda, ma continuerete a trovarci su queste pagine!
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