Il giorno del successo di Vincenzo Nibali al Tour, una Piazza Signorelli traboccante ha accolto in trionfo Steve Hackett, già chitarrista dei Genesis, protagonista di un concerto che non è difficile definire epocale (“il migliore svoltosi a Cortona”, ha affermato il Direttore). Ammettiamo che questo secondo giorno di Mix, dedicato alle leggende del rock, ci ha decisamente elettrizzato. In eventi diversi si è parlato di Beatles, della E Street Band di Bruce Springsteen e dei Genesis. Come a dire: gli anni Sessanta, gli anni Ottanta (perché furono quelli della massima fortuna per il cantautore americano) e gli anni Settanta. Tesi antitesi sintesi? Forse no, ma la scaletta, così strutturata, aveva una logica perfetta, ben più di quella prevista originariamente, con Daniel Pennac.
L’incontro con Freda Kelly, a suo tempo segretaria del Fan Club ufficiale dei Beatles e loro stretta collaboratrice, si è svolto alle 18 al Centro Convegni Sant’Agostino. Questa paciosa signora inglese ha risposto alle domande di un estasiato Rolando Giambelli, capo dei BDIA (beatlesiani d’Italia associati, sembra finta ma è una sigla vera), colpendo il pubblico per la propria spontaneità e semplicità. In pratica, a discapito di tutti i cimeli che possedeva e la luce riflessa che l’aveva raggiunta, la buona Freda ha continuato a lavorare come segretaria, senza monetizzare il proprio fortunato passato. Bella storia!
Nessun aneddoto di rilievo – la maggior parte facevano parte del bel documentario proiettato al Signorelli a mezzanotte – eccetto il discorso sui gusti musicali della signora, che ha curiosamente detto di amare The Killers e New Order, suscitando la perpetua ammirazione di Alex Irons. Sorvoliamo sulla terrificante esibizione di Giambelli (il beatlesiano associato), che ha strimpellato qualche brano del quartetto di Liverpool come neanche il più scalcinato musicista di pianobar.
L’intervista a Max Weinberg e Roy Bittan (rispettivamente batterista e pianista della E Street Band) ad opera di Ernesto Assente e Gino Castaldo di Repubblica è nata, come abbiamo detto, all’ultimo minuto, per sostituire l’incontro con Pennac (malato). Tuttavia, quello che poteva sembrare un riempitivo, si è rivelato ben altro: i due hanno un feeling speciale, e il loro humour ha conquistato il pubblico (per altro ridottosi rispetto all’incontro con la Kelly). Entrambi ci hanno raccontato di come hanno iniziato a suonare il proprio strumento, di quale rapporto hanno con Springsteen e… dei terrificanti momenti in cui Bruce pronuncia “one, two, three, four!” senza aver detto che canzone seguirà. Il loro concerto del primo agosto è ovviamente imperdibile.
Quando ci siamo presentati in Piazza Signorelli (per fortuna risparmiata dalla pioggia nella serata), la fila per l’ingresso al concerto di Hackett era imponente. Gli spettatori stempiati erano ovviamente la maggioranza, ma non mancavano i più giovani (figli cresciuti a pane e prog? ragazzi che hanno scoperto Yes e King Crimson grazie alle radio di Spotify? chissà). L’evento, parte del Genesis Extended 2014 World Tour, costituiva in una riproposizione dei classici degli anni Settanta del gruppo inglese, con un’esecuzione filologica e fortemente scenografica. Strumentazione imponente, pezzi lunghi, anzi lunghissimi, illuminazione da grande concerto (specialmente sul bis), un cantante decisamente sopra le righe (Nad Sylvan, una specie di Peter Gabriel con lunghi riccioli biondi): la ricetta per un evento indimenticabile, che non può non aver colpito chi ama la musica, anche se magari non apprezza il prog. Momento speciale quello in cui Bernardo Lanzetti, ex Premiata Forneria Marconi (nella seconda metà degli anni Settanta), è salito sul palco dandoci una lezione di canto e teatralità che ci ha lasciato a bocca aperta.
Passiamo al Menù di oggi, lunedì 28 luglio.
Buon appetito!
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una serata magica, indimenticabile per gli amanti della musica dei Genesis, Hackett e il suo gruppo ci hanno riproposto in maniera perfetta alcuni dei brani piu' belli dei primi anni '70.Un sentito grazie agli organizzatori.