Con lo sciamare di folle da Piazza Signorelli di domenica notte, si è conclusa la quinta edizione del Cortona Mix Festival. Benché ogni anno giri voce che quella in corso sia l’ultima edizione della kermesse, siamo arrivati a soffiare sulle cinque candeline. Noi Irons, chiamati da ValdichianaOggi proprio il giorno precedente all’avvio della prima edizione – correva l’anno 2012 – abbiamo avuto l’onore e l’onere di seguirlo dall’inizio, costruendoci un’immagine piuttosto nitida di cosa sia il Mix. È per questo motivo che, a differenza di quanto accaduto negli ultimi quattro anni, non vi proporremo il solito Zibaldone delle cose notevoli. Quella che segue è una speciale classifica dei momenti fondamentali di tutte le edizioni… a nostro insindacabile giudizio. Enjoy!
PRIMA DI INIZIARE, LE MENZIONI SPECIALI
Visto che non siamo riusciti a metterci d’accordo tra di noi, prima della top ten indichiamo due cose che ci stanno a cuore ma che non sono entrate in classifica. Diciamo i “premi della critica”.
Evento fresco fresco, ma bellissimo. Teatro pieno, omaccioni agé che ballavano, tutti a cantare Space Oddity. Meraviglioso.
Il programma radio con cui il nostro Alex e Michele Lupetti raccontavano il festival. Due ore al giorno per quasi tutti i giorni del Festival, una roba da stakanovisti. Peccato che non abbia ricevuto il sostegno che meritava. Ma le registrazioni su www.radioincontri.org sono la dimostrazione che ci si divertiva un casino.
…e adesso possiamo cominciare!
Perché riempire la piazza con l’opera non è una roba di tutti i giorni. E poi c’era la Banda di Cortona, col nostro Alex al sassofono baritono. I bambini che urlavano Radames! Radames! sono ancora nel nostro cuore.
La chiesa piena pienissima per parlare di scuola e letteratura. Che meraviglia! Del resto, Pennac doveva venire l’anno prima, ma aveva rinunciato per motivi di salute. Si rifece ampiamente.
Una cornice indimenticabile, una selezione incredibile, un pubblico fittissimo. Un’iniziativa riuscita che non sarebbe male replicare.
La Silent Disco di Federico Grazzini, Dj Ralf e Samuel ha fatto ballare un po’ tutti – anche perché, a dispetto delle polemiche social, la musica trasmessa nelle cuffie era tutt’altro che fredda (c’erano anche i classici che gli stessi che si lamentano ballavano negli anni Ottanta). Un bel momento di aggregazione, altroché.
Il concittadino musicista più famoso nel mondo – anche più dell’altro notissimo concittadino – che ama così il Mix da averci suonato tre volte. Che si tratti di jazz o rock and roll, niente lo può fermare. Epico il momento in cui spaccò la batteria, la prima volta che si esibiva in piazza Signorelli. Roccioso.
I due classiconi del rock anni Settanta che hanno incantato piazza Signorelli. In entrambi i casi, concerto sold out e pubblico in delirio. Per chi li conosceva, delle conferme. Per chi li ignorava, uno straordinario punto di partenza.
Un momento folle di un concerto ancora più folle (con tanto di ragazzino che si faceva tatuare sul palco). Un pazzo o un grande performer? Comunque mai nessuno aveva trattato piazza Signorelli così. Chapeau, ci ha fatto emozionare.
Una roba da strapparsi i capelli: Daniele Rustioni (!) che dirige l’ORT al Teatro Signorelli, e in contemporanea Federico Grazzini che remixa la musica in piazza del comune. Una scelta all’avanguardia che è un fiore all’occhiello del Mix Festival. Peccato non sia stata riproposta.
Ancora ci viene da ridere a ricordare queste scalmanate romagnole che saltano sul palco durante l’esibizione dei Modena City Ramblers con in mano un pollo di gomma e ridicolizzano la pomposità del momento. L’articolo che parlava di loro fu letto tantissimo, e ci beccammo anche diversi insulti sulla pagina facebook del gruppo combat folk per averli descritti in termini poco lusinghieri. Che macello!
Il concerto più incredibile che la nostra città ricordi, accompagnato da un momento di riflessione di livello altissimo. Tutta Cortona, migliaia e migliaia di persone ferme ad ascoltare. Dai maxischermi, dalle piazze, ovunque. I brividi ancora oggi. «Leggere è un atto pericoloso».
E con questo è tutto, per quest’anno. Buon proseguimento, amici!
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