La fortuna bisogna cercarsela, altroché!

Nel 1975, uno squattrinato compositore newyorkese e un panciuto cantante di musical si aggiravano per le case discografiche d’America, alla ricerca di un contratto. Avevano in mente un gran disco, ma nessuno li finanziava, considerandoli dei folli. Qualche tempo dopo, fu proprio l’aiuto di alcuni membri della E Street Band di Bruce Springsteen, tra cui Max Weinberg e Roy Bittan, a permettere loro di registrare e pubblicare l’album. Quel compositore si chiamava Jim Steinman (ricordate Total eclipse of the heart? L’ha scritta lui), il cantante Meatloaf. Bat out of Hell vendette una cosa come quaranta milioni di copie. Vi raccontiamo questa storia perché la giornata di ieri si incentrava sull’idea che nella vita bisogna saper cogliere l’attimo, e che la fortuna aiuta gli audaci. Proprio vero, se pensiamo a Floris, Larsson… e a gente come Max e Roy.

 

Giovanni Floris è mezzo cortonese, e non poteva non dare il suo contributo al Mix, specialmente oggi che è tra i giornalisti televisivi più pagati del Paese. Anche il suo passaggio dalla Rai a La7 è stato oggetto della bella discussione con Matteo Caccia svoltasi ieri a Sant’Agostino, inizialmente dedicata alla presentazione del suo romanzo Il confine di Bonetti. I personaggi del suo libro crescono, come l’autore, nel corso degli anni Ottanta, e vivono sulla propria pelle l’era del craxismo e l’affermarsi dell’individualismo (torniamo su temi simili a quelli trattati da Francesco Piccolo, insomma). L’Italia di oggi è erede delle scelte e delle mode di quegli anni, nel bene e – soprattutto – nel male. Anzi, si può dire che quel decennio fu l’ultima età dell’oro del nostro paese, prima che il debito pubblico divenisse incontenibile e lo Stato perdesse ogni forza riformatrice. La storia è un lungo flashback, pronunciato dal protagonista Ranò davanti a un magistrato, a seguito di un festino finito male. Ranò, ormai quarantaseienne, riannoda i fili della memoria e torna alla beata gioventù, descrivendo la decade dell’edonismo reaganiano per mezzo dei propri ricordi.
Le ultime battute dell’intervista hanno visto Floris scendere sul personale, e raccontarci di come entrò in Rai (senza raccomandazione, perché durante il concorso di ammissione – in piena Tangentopoli – i raccomandanti erano quasi tutti in galera) e della fortuna che ebbe quando fu inviato negli USA (dopo l’11 Settembre ottenne una visibilità impensabile). Questi eventi l’hanno convinto che la vita vada vissuta come una scommessa, reinventandosi e provando: la regola di Bonetti è proprio “se non sfondi, cambia posto”. Alla 7, in fin dei conti, è andato proprio per questo.

Björn Larsson è svedese e scrive romanzi, ma tra le altre cose si occupa anche di letteratura francese e gira il mondo in barca a vela. Parla un italiano adamantino, appreso ascoltando le radio (chissà, anche Incontri?) e leggendo i giornali italiani. Il suo Diario di bordo di uno scrittore è un testo autobiografico, che racconta il suo approccio alla scrittura e la sua vita avventurosa (un po’ come On writing di Stephen King). Renitente alla leva negli anni Settanta, pagò la sua obiezione di coscienza con ben tre soggiorni in carcere, ed è proprio dietro le sbarre che iniziò a scrivere. Oggi, la maggior parte dei suoi testi nasce nell’alto mare aperto, quando naviga con la sua Rustica. Esilarante il racconto di quando un giornale italiano lo invitò ad un evento scambiandolo per Stieg Larsson (l’autore, molto più noto, di Millennium, morto dieci anni fa) e riuscendo a portare oltre mille persone alla conferenza… sulla base di uno scambio di nomi.

Weinberg, be’, è un istrione. Sentirlo parlare in italiano ci ha emozionato e fatto ridere, e ci ha fatto capire come un anglofono potesse intendere il famoso discorso di Renzi a Venezia. Il blocco iniziale e finale dell’evento con la Cortona Mix Band è consistito in una versione riveduta del concerto dell’anno scorso: classiconi del soul e rhythm ‘n’ blues degli anni Sessanta e Settanta, in cui i ragazzi della Band hanno fatto del proprio meglio. Peccato per l’audio, perché certe sezioni si sentivano a stento (specialmente i fiati) e in un paio d’occasioni si sono sentiti fischi dall’impianto. Certo è che i nostri si sono impegnati a dovere, e non hanno deluso le aspettative. Li citiamo tutti, per completezza: Luca “Roccia” Baldini (basso e arrangiamenti); Marco Lazzeri (tastiere); Damien Salis e Manuel Schicchi (chitarra); Alessandro Cardinali (sax alto); Paolo Grati (tromba); Gianni Giachini (sax tenore e baritono); Francesco Borri (trombone); Laura Falcinelli (voce); Giacomo Salvietti (voce); Marzia Neri (voce); Mariel Tahiraj (violino); Natalia Orozco (viola). Un plauso alle voci, che hanno avuto un ruolo non facile, pensate a Giacomo che cantato Kitty’s back, un pezzone che già nel disco dura sette minuti, e dal vivo viene dilatato a dismisura. Bravo, davvero.
La parte centrale del concerto, anticipata da una interessante esecuzione del tema di 007 Missione Goldfinger (purtroppo sporcata dal mixaggio), consisteva nei brani nuovi del mitico Roy Bittan, il pianista più onnipresente del pop-rock degli ultimi quarant’anni. Roy è un signore, oltre che un gran musicista, e ci ha dato un bellissimo assaggio delle proprie doti compositive, mettendo in risalto le qualità degli stessi componenti della Mix Band. Pezzi solo strumentali, bellissimi, evocativi. Attendiamo di ascoltarli in versione definitiva!

Passiamo alla giornata di oggi, sabato 2 Agosto 2014. L’ottavo giorno del Cortona Mix Festival vi offre le seguenti portate:

  • Antipasto:  Proiezione del film Journey to Jah di Noël Dernesch e Moritz Springer, dalle 16.00 al Centro Convegni Sant’Agostino. Il documentario propone un viaggio in Giamaica al seguito degli artisti reggae Gentleman (tedesco) e Alborosie (italiano).
  • Primo:   Sconfiggere la corruzione si deve. Si può?, dialogo tra Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Anticorruzione e cittadino onorario di Cortona, e Lirio Abbate, inviato de L’espresso. Alle 18.30 presso il Centro Convegni Sant’Agostino
  • Secondo:  Il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra di  Sergej Vasil’evič Rachmaninov e la Quarta Sinfonia di  Pëtr Il’ič Čajkovskij nell’esecuzione dell’Orchestra della Toscana diretta da Dietrich Paredes con Alexander Romanovsky al pianoforte. Dalle 21.30 al Teatro Signorelli (portata a pagamento).
  • Dessert: Proiezione del film Salinger di Shane Salerno. Con un cast di stelle (Philip Seymour Hoffman, Edward Norton, Martin Sheen, Tom Wolfe, Gore Vidal…), un documentario che racconta la vita di uno degli scrittori più importanti (e riservati) del Novecento, autore de Il giovane Holden. Dalle 23.30 al Centro Convegni Sant’Agostino.

Ci sentiamo fra pochi minuti su Radio Incontri, e domani su queste pagine. Per parafrasare Floris… alé!

Irons Brothers

L'uno cordiale e sognatore, l'altro cinico e bicchiermezzovuotista (o forse solo sognatore in via di dismissione), Daniele e Alessandro Ferri si affacciano al mondo quando sulla scena pubblica ci sono Silvio Berlusconi, Michele Santoro e Beppe Grillo. Raggiunto il traguardo del quarto di secolo, se li trovano ancora tra i piedi, e anestetizzano il dolore che ne consegue dedicandosi in tutto e per tutto alla buona musica.

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