Jazz a Cortona? Thank you Mr. Weinberg!

Chissà se tutti quelli che sono venuti a teatro ieri a sfidare il caldo, erano amanti del jazz. La domanda è legittima, perché ieri il Max Weinberg Quintet ha fatto un concerto jazz – tiratissimo, passionale, entusiasmante. Il pubblico era fitto fitto, e se così fosse ci sarebbe da stappare lo spumante. Oppure il merito era dei grandi nomi? Biglietti presi a scatola chiusa, per via di Nina Zilli e del buon Max? (vedi le foto di Andrea Migliorati)

Non lo sappiamo, anche se propendiamo per la seconda ipotesi. Ma ci piace pensare che il jazz sia riuscito dove la classica non ce l’ha fatta. A vedere Beethoven diretto da Chaslin eravamo in pochini. A sentire una scoppiettante A night in Tunisia con Stefano di Battista e il travolgente quintetto, una sala gremita. Ci piace immaginare che i semi piantati un paio di decenni fa con Cortona per Umbria Jazz stiano producendo i propri frutti. Nel nostro caso, è stato così. Specialmente la prima parte del concerto, quella più ritmata (grazie anche al drumming di Weinberg, non esattamente uno delicato), ci ha fatto ancheggiare come neanche un concerto rock. Saranno state le calde estati degli anni Novanta a lasciarci nelle ossa questa passione per il jazz!

Il concerto di ieri rientra nel novero di quelli indimenticabili, qui a Cortona. E dunque un plauso a Max, che alla sua terza esibizione nella sua cittadina onoraria, ha scelto di portare i suoi musicisti… il resto è storia. Storia del Teatro Signorelli, così come del Festival (temiamo che in futuro non si ripeteranno così spesso, concerti jazz con grande affluenza). E dunque un plauso a Dave Kikoski (piano), Cameron Brown (contrabbasso), John Bailey (tromba) e al più giovane, Brandon Wright (sax tenore). Brown, che è un veterano del jazz, ha ricordato che la sua prima tournée all’estero è stata la gloriosa edizione 1975 di Umbria Jazz, a Perugia. Ha ricordato che il corso Vannucci era così pieno di gente che riuscì a portare il contrabbasso sul palco di Piazza IV Novembre (avrebbe suonato con Archie Shepp) solo grazie alla folla, che se lo faceva passare di mano in mano. Come nei concerti rock più spinti. Che tempi!

P.S. Pur essendo stata presentato come una puntata di Webnotte, il programma di Repubblica TV a cura di Ernesto Assante e Gino Castaldo, quello di ieri è stato un vero e proprio concerto del quintetto. Ad impreziosire le esibizioni, in due pezzi ciascuno Stefano Di Battista e Nina Zilli. Il primo, forse il migliore sassofonista italiano, ha dato il meglio di sé (partecipando anche all’ultimo brano, da quel che ci pareva di capire con l’improvvisazione). La Zilli, al di là del richiamo di pubblico, non ci è parsa particolarmente in forma… anche perché una cantante soul non si dovrebbe improvvisare cantante jazz. E’ come chiedere ad una soprano di cantare in un pezzo pop. Qualcosa non quadrava. Peccato.

Meno fortunato, nonostante un apparato di luci mai visto, il dj set di Alex Neri dei Planet Funk – tra le 23 e l’una e mezzo. La piazza non era piena, anzi in alcuni momenti c’erano più persone in Piazza Signorelli con la birra in mano che di là a ballare. Il pubblico ci ha proposto le seguenti spiegazioni:

  • la musica house/da club non è per tutti;
  • era domenica. magari l’evento era più da sabato;
  • la distanza tra pubblico e artista è troppa, con le scale del Comune di mezzo. Meglio qualcosa in Piazza Signorelli;
  • forse bisognava mettere qualche banchino con i cocktail;
  • la piazza era troppo buia;
  • la piazza era troppo illuminata (detto da un cortonese che dichiara “se faccio i versi come in discoteca, metti che mi vede qualche parente?”)
  • il lutto per la chiusura del Cocoricò.

Certo è che quest’anno abbiamo fatto l’en plein, musicalmente parlando: jazz, soul, musica da film, sinfonica, lirica, house, etnica… bella storia, perché come diciamo sempre con il Direttore di ValdichianaOggi… la musica è una.


.:: La seconda, splendida avventura con Radio Incontri goes to Mix si è conclusa ieri. Grazie a Michele Lupetti e a tutti coloro che ci hanno dato una mano. Qui potete trovare tutti i podcast (ascoltabili tramite pc, per il cellulare/tablet ci stiamo attrezzando). ::.

A domani con lo Zibaldone!

 

‘Web Notte’ al teatro Signorelli e il Dj set conclusivo nelle foto di Andrea MiglioratiIl racconto dei fratelli Irons a…

Posted by Redazione Valdichiana Oggi on Lunedì 3 agosto 2015

Irons Brothers

L'uno cordiale e sognatore, l'altro cinico e bicchiermezzovuotista (o forse solo sognatore in via di dismissione), Daniele e Alessandro Ferri si affacciano al mondo quando sulla scena pubblica ci sono Silvio Berlusconi, Michele Santoro e Beppe Grillo. Raggiunto il traguardo del quarto di secolo, se li trovano ancora tra i piedi, e anestetizzano il dolore che ne consegue dedicandosi in tutto e per tutto alla buona musica.

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