La prima domenica di Festival ha visto succedersi ben tre presentazioni di libri e uno spettacolo teatrale serale. Andiamo con ordine. Interessantissima, nonché molto partecipata, la presentazione mattutina del libro sulla storia del Teatro Signorelli. Una cosa molto local, come avevamo anticipato nella presentazione, ma che merita l’interesse anche dei non cortonesi. Perché il Signorelli è un teatro mastodontico, che ha pochi eguali nello spazio di chilometri e chilometri, e che soprattutto non ha mai chiuso in tutti questi anni. In questo, il merito è ovviamente dell’Accademia degli Arditi, che ha osato e ha continuato ad aggiornarsi (per esempio ammodernando il sistema di proiezione del cinema, quando tutto sembrava spingere verso le multisale).
Il volume illustrato costa ben 39 € ma è frutto di un lavoro molto lungo e approfondito, immaginato otto anni fa, al festeggiamento dei centocinquant’anni di attività del teatro cortonese. L’opera ed è stata giustamente dedicata a Luigi Bruni, accademico degli Arditi scomparso di recente. I curatori – Patrizia Rocchini, Pietro Matracchi ed Eleonora Sandrelli – hanno raccontato con dovizia di particolari la storia delle rappresentazioni teatrali nel centro storico cortonese e gli aneddoti che si nascondono dietro la costruzione del nuovo teatro: impresa praticamente irripetibile, al giorno d’oggi, visti anche gli impegnativi adattamenti urbanistici che richiese (ben tre vicoli furono inglobati nella nuova costruzione). Per averne un quadro molto completo ed esauriente, leggetevi il bell’articolo di Antonella Lamagna a questo indirizzo.
Tra gli eventi del pomeriggio, citiamo l’incontro con Chaimaa Fatihi, studentessa marocchina cresciuta in italia e autrice di una coraggiosa “lettera aperta” al terrorismo jihadista. Intervistata da Anna Cherubini, Chaimaa ha attirato un ampio pubblico.
Un po’ come era accaduto sabato, le presentazioni/interviste hanno avuto più successo dello spettacolo serale, che purtroppo non ha riempito il Teatro Signorelli. Diciamo “purtroppo” perché Il Piccolo Principe e l’aviatore è uno spettacolo grazioso e profondo, con una regìa intelligente (Amanda Sandrelli, alla sua prima esperienza) e un perfetto dialogo tra voce narrante (Samuele Boncompagni) e inserti musicali (composti da Massimo Ferri e Luca Baldini, con testi di Stefano Ferri). Mescolando l’esperienza biografica reale di Antoine de Saint-Exupéry e quella ideale del narratore del racconto, è stata messa in scena una rilettura affascinante, coadiuvata dall’uso delle scene (in particolare con i video dei disegni di Alvalenti proiettati sul telo di fondo). Vuoi per le suggestioni africane, vuoi per il fatto di derivare dalla letteratura per l’infanzia, l’allestimento di ieri sera ci ha ricordato l’altrettanto bello spettacolo sull’Occhio del lupo di due anni fa.
Momento cafonal. L’auto ufficiale del Festival.
Il programma di oggi
- 17.30, Centro Sant’Agostino, L’innamoratore: lo scrittore Stefano Piedimonte, intervistato da Marco Caneschi, racconta il suo ultimo thriller.
- 19.00, Centro Sant’Agostino, Basket per amore, con Emiliano Poddi e Stefano Petrocchi. L’epica dello sport in Le vittorie imperfette dello scrittore e drammaturgo Emiliano Poddi che ripercorre i giorni dell’attentato alle Olimpiadi di Monaco del 1972 e la memorabile partita di basket USA-URSS.
- 19.00, Fortezza del Girifalco, Yoga ashtanga dinamico a pagamento (iscrizione in loco).
- 19.30, Chiesa di San Francesco, Le Otto Stagioni, suona Andrea Tacchi, violino dell’Orchestra della Toscana (a pagamento).
- 19.30, Piazza Garibaldi, Mix to Mix, concorso per barman emergenti e non, in collaborazione con Bottega Baracchi e Aibes. Special guest Marco Corgnati e Giulia Mantovelli, bartender di fama internazionale.
- 21.30, Concerto del Canzoniere Grecanico Salentino
- 21.30 (replica alle 23.30), Centro Sant’Agostino, proiezione del film documentario Marlene Kuntz – Complimenti per la festa di Sebastiano Luca Insinga.
Irons BrothersL'uno cordiale e sognatore, l'altro cinico e bicchiermezzovuotista (o forse solo sognatore in via di dismissione), Daniele e Alessandro Ferri si affacciano al mondo quando sulla scena pubblica ci sono Silvio Berlusconi, Michele Santoro e Beppe Grillo. Raggiunto il traguardo del quarto di secolo, se li trovano ancora tra i piedi, e anestetizzano il dolore che ne consegue dedicandosi in tutto e per tutto alla buona musica.