Due sono i misteri che hanno avvolto la rappresentazione di L’etica del parcheggio abusivo, nella tarda nottata di ieri sera. Uno, dove mai saranno finiti i centocinquanta spettatori paganti proclamati con sicumera dai ragazzi del botteghino? (il nostro eroico Alex ha contato non più di venti altrettanto eroiche persone in sala). Due, come finiva lo spettacolo?, perché il nostro corrispondente si è poco eroicamente addormentato negli ultimi minuti della piece, per risvegliarsi ai titoli di coda. Ma andiamo per gradi e parliamo del pezzo forte del terzo giorno del Cortona Mix Festival: Alessandro Baricco.
Saltando l’incontro sulla vita privata di Giuseppe Verdi – perso per prosaiche cause lavorative -, abbiamo sfidato la folla e il caldo per assistere al colloquio con lo scrittore/maitre à penser piemontese a S. Agostino. L’intervista ha avuto momenti molto interessanti, soprattutto nella prima parte, quando si è parlato dell’evoluzione della conoscenza negli ultimi anni e della necessità di aggiornare il sistema scolastico e i metodi didattici a un mondo che cambia… si pensi solo a quanto tempo libero è oggi preso dai social networks e come lo si impiegava prima. Pungente la critica al FUS, Fondo Unico per lo Spettacolo, di cui si è auspicata una regolamentazione se non addirittura l’abolizione, perché più che l’offerta di cultura, si dovrebbe aumentare la domanda, investendo sulla scuola e sulla tv pubblica. L’economia può trovare il proprio volàno proprio nell’industria culturale, tanto più in un paese come il nostro.
Momento di panico quando l’intervistatore ha citato il famoso discorso sull’acqua (This is water) di David Foster Wallace, che probabilmente Baricco non conosceva e che comunque esprimeva un’idea di mondo quasi opposta alla sua. Alex, che era giunto in Via Guelfa proprio con un libro di Foster Wallace, ha tirato un lunghissimo sospiro.
Più intima e autoassolutoria la seconda parte del dialogo, in cui lo scrittore ha fatto innumerevoli spot alla scuola di scrittura creativa da lui diretta e in cui ha raccontato le proprie letture e una delle sue ultime creazioni, incentrata sul prosciugamento delle cascate del Niagara. A fine spettacolo, non si è lasciato spazio a domande, con nostro disappunto e onestamente senza ragione.
Per tornare allo spettacolo notturno, confessiamo che l’idea era interessante (meno l’orario e il biglietto in vendita, magari un ingresso libero avrebbe fatto raccattare qualche nottambulo in più): all’ingresso ti porgevano delle cuffie senza fili e tutto quello che vedevi sulla scena erano i microfoni cui parlavano gli attori-speaker. L’etica del parcheggio abusivo era infatti un audio-dramma, una specie di film per la radio, che si deve sentire più che vedere. La storia pareva promettente: un ispettore indaga su chi fosse “il Mario”, parcheggiatore abusivo “padrone” di un’area di sosta metropolitana, interrogando tutti quelli che lo conoscevano: amanti, amici e nemici. Non abbiamo la più pallida idea dei risultati che ottiene, però.
.:: Gli eventi di oggi ::.
Escludendo le lezioni di cucina, la giornata inizia alle 18 a Palazzo Casali con il curioso dialogo fra lo scrittore israeliano Etgar Keret e lo scrittore/professore modenese Ugo Corni: tra Modena e Tel Aviv possono esserci più affinità che divergenze (quota Veltroni, perché si può essere emiliani ma anche israeliani). Alle sette e mezzo a S. Agostino, l’incontro con Gad Lerner e Marina Viola, figlia dell’indimenticato umorista/giornalista/scrittore Beppe Viola, riguardo al libro Mio padre è stato anche Beppe Viola. Da non perdere (quota Renzi, perché la Viola è la Viola). In serata (21.30, Piazza Signorelli), il Gran gala con le stele della danza del Royal Ballet di Londra e del Balletto di Amburgo, in occasione della tournée di addio di Mara Galeazzi (quota Apparato, perché le ballerine sono sempre compagne anche se non vengono dal Bolshoi). A seguire il documentario sui cento anni di Bollywood (quota Barca, perché un catoblepo ci starebbe bene in un musical indiano).
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