VEDI LE FOTO (di Andrea Migliorati)
Il quarto giorno del Mix Festival si è svolto sotto una pioggia incessante, un monsone di proporzioni asiatiche, che aveva ben poco a che fare con il 29 luglio. Fortunatamente, tutti gli eventi erano al chiuso – l’unico originariamente previsto in piazza, ovvero il balletto, era già stato ricollocato al Teatro, come già avvenuto per la Carmen di apertura.
Saltando l’incontro con Piersandro Pallavicini, che con Una commedia italiana ha vinto il Mix Prize (indovinate l’editore del romanzo…), passiamo subito a raccontarvi il bell’appuntamento con Giuseppe Catozzella, vincitore dello Strega Giovani con Non dirmi che hai paura.
Il racconto di Catozzella pareva la sceneggiatura di un film, e non a caso i diritti del libro sono già stati acquistati da una casa di produzione cinematografica. Si trattava della storia vera di Samia, una ragazza somala che riesce ad arrivare alle Olimpiadi di Pechino 2008 grazie ai sacrifici, e si rifiuta di indossare la divisa integrale che esigevano gli integralisti islamici, per testimoniare la propria indipendenza. Arriva ultima, e il suo gesto la costringe ad abbandonare il proprio paese, in un lungo viaggio della speranza di un anno e mezzo che attraversa Etiopia, Sudan e Libia. Come sempre più spesso è accaduto negli ultimi mesi, Samia non arriverà in Sicilia, sparitasi tra le onde, tra le onde del mar.
Samia Yusuf Omar (Mogadiscio, 25 marzo 1991 – Mar Mediterraneo, 2 aprile 2012)
Alle 21.30 si è svolto lo spettacolo di danza. La compagnia Spellbound Contemporary Ballet nasce vent’anni fa dall’idea di Mauro Astolfi, coreografo di fama europea. Lo spettacolo di ieri è in scena dal 2006, ed è dedicato ai Carmina Burana, raccolta di componimenti poetici medievali rinvenuti in un monastero benedettino bavarese. Opera di gruppi goliardici dell’anno mille, queste poesie avevano gli argomenti più disparati: la satira, l’amore, il vino e l’ebbrezza conviviale. A noi sono più noti grazie alla rivisitazione che ne fece, nel 1937, il tedesco Carl Orff, ormai colonna sonora di qualunque evento di ispirazione medievaleggiante (li abbiamo sentiti, assieme al Requiem di Verdi, anche in occasione del recente CortonArt).
In una realtà spirituale come quella del Medioevo, i Carmina Burana sono stati interpretati come la reazione vitalista, impudente e sensuale – dionisiaca, per dirla con Nietzsche – ai moralismi. L’idea di trarne una danza va da sé: il ballo è la forma d’arte più corporea, ma anche quella più spirituale.
Ad essere onesti, lo spettacolo (che non si avvaleva solo delle composizioni di Orff, ma anche di un brano di Vivaldi – Dixit Dominus – e Caracciolo – Passione medievale) poteva risultare non particolarmente accessibile al pubblico, mantenendosi su un piano piuttosto sofisticato, e da più parti abbiamo sentito pronunciare appunti sulla regia, ma non possiamo non dire che la vitalità e i movimenti slanciati dei danzatori non ci abbiamo colpito. In questo evocativo affresco delle libertà della gioventù, tra prese, salti, slanci e torsioni, si è riconosciuto un Signorelli pieno in ogni ordine di palco.
Passiamo al programma di oggi. Il quinto giorno del Cortona Mix Festival offre le seguenti portate:
Ci ritrovate domani su queste pagine e in diretta dalle 11.00 su Radio Incontri!
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