Elio e le lunghe attese

Una giornata come quella del primo agosto passerà alla storia per cose certo più importanti del concerto di Elio o della autocelebrazione di Valerio Massimo Manfredi in Sant’Agostino, sia sul piano locale sia sul piano nazionale. Degli eventi nazionali non parliamo (Elio lo ha fatto a sufficienza), ma sul piano locale potremo ricordare in futuro l’infinita quantità di gente in fila per acquistare il biglietto dell’evento di Jovanotti di domenica. Una folla mai vista, perlomeno in via Guelfa, che ha cominciato ad assieparsi sin dalla tarda serata di ieri, e che è cresciuta fino a superare le mura alle prime ore del mattino. Un comportamento eroico o un folle spreco di tempo? Ai posteri e al gusto di ognuno l’ardua sentenza.

 

Per tornare agli Antichi, Valerio Massimo Manfredi, scrittore di successo, rientra nella categoria del classicismo pop cui accennammo parlando di Pompei è viva! della Cantarella: episodi della storia classica romanzati ad uso delle masse e delle esigenze di cassa di Mondadori. Manfredi si ritiene comunque prima archeologo che scrittore, e si dichiara esageratamente competente (beato lui), tanto da ironizzare su alcuni colleghi che parlano di “minuti” in romanzi ambientati nell’antica Roma (“i minuti non esistevano nell’Antica Roma! Mica erano stati creati gli orologi!”). Per questo consigliamo al narrator gloriosus di scrivere direttamente in latino le sue opere… mica esisteva l’italiano a quell’epoca!

Il concerto di Elio e le storie tese, parte del tour promozionale del loro ultimo lavoro, L’album biango, era forse l’evento più convenzionale del Festival. Convenzionale nel senso che l’organizzazione è quella tradizionale da concerto, niente cose particolari come gli altri eventi di questo Mix. In ogni caso grande afflusso di pubblico (per quanto è possibile in Piazza Signorelli), qualche perla del passato ed ottima musica, come da tradizione. Assente il tastierista Rocco Tanica, qui sostituito da un esilarante Vittorio Cosma nei panni di “Carmelo”, quarantottenne pianista escluso da Amici di Maria De Filippi per l’età e le inclinazioni sessuali. Spettacolose le continue performance di Mangoni, vestito ora da diavolo ora da Supergiovane. Non sono ovviamente mancate le frecciatine ironiche nei confronti di Silvio Berlusconi, ma anche di Francesco De Gregori e molti altri. La chiusura ha visto due classiconi: Parco Sempione (esempio di sintesi di ironia e denuncia sociale) e la terrificante Tapparella, con il ben noto refrain “forza Panino”.

.:: Gli eventi di oggi ::.

Il terzultimo giorno di Festival prevede – oltre agli eventi culinari, di cui non abbiamo mai parlato perché con la cultura non si mangia (cit.) – alle 18 a Palazzo Casali incontro con Simonetta Agnello Hornby, nota scrittrice. Nessun incontro a S. Agostino, ma alle 19.30 al Teatro avremo l’omaggio al grande Massimo Castri, con rappresentazione della Trilogia della villeggiatura di Goldoni. L’evento delle 21, sempre al Teatro, dovrebbe essere un documentario sulla suite Iberia di Isaac Albeniz, nell’adattamento di Carlos Saura. Alle 22.30 in Piazza Signorelli, il concerto gratuito del batterista di Springsteen Max Weinberg, oggi insignito della cittadinanza onoraria (vedi foto con Danny), con una all star di talenti musicali cortonesi. Conclude questo tour de force la proiezione, di nuovo al Teatro, di The Genius of a place, il documentario girato qui a Cortona la scorsa estate (ore 23.30).

P.S. Chiediamo umilmente perdono per aver segnalato Manfredi a Palazzo Casali, ieri pomeriggio. La conferenza era a Sant’Agostino.

Irons Brothers

L'uno cordiale e sognatore, l'altro cinico e bicchiermezzovuotista (o forse solo sognatore in via di dismissione), Daniele e Alessandro Ferri si affacciano al mondo quando sulla scena pubblica ci sono Silvio Berlusconi, Michele Santoro e Beppe Grillo. Raggiunto il traguardo del quarto di secolo, se li trovano ancora tra i piedi, e anestetizzano il dolore che ne consegue dedicandosi in tutto e per tutto alla buona musica.

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