Apriamo queste corrispondenze dal Cortona Mix Festival presentandoci: Alessandro già lo conoscete, ha collaborato più volte col vecchio Pollo della Valdichiana e gestisce attualmente un blog di musica vulgar-pop su queste stesse pagine. Daniele ha in comune con Alessandro la passione per la musica, ama il calcio (aborrito dal consanguineo) e ha fiducia nelle sorti dell’umanità (delle quali A. è dubbioso). Il nostro compito sarà di dare le nostre personalissime opinioni sui personaggi e gli eventi che allieteranno cortonesi e turisti nei prossimi giorni, all’insegna di un festival nato per riempire il vuoto lasciato dal fu Tuscan Sun Festival (nel frattempo migrato, e con mediocri risultati, in quel di Firenze).
Vogliamo capire se i nostri eroi riusciranno ad evitare di concretizzare il detto veneto secondo cui peso el tacòn del buso, ‘peggio la toppa del buco’, perché dal programma onestamente si capisce ben poco. Intendiamoci: si capisce poco quale sia il senso di questo festival, che pare trovare la sua unica linea rossa nel nome, l’abusato anglismo ‘mix’ che indica il suo carattere volubile e raccogliticcio. Il che non è necessariamente un male: è proprio all’insegna del meltin’ pot che si è sviluppata l’intera cultura post-moderna…
Eppure resta da capire se ci troviamo di fronte ad un’insalata preparata con gusto o un minestrone senz’arte né parte. Cercheremo di sciogliere il nodo, e se continueremo a non capire, forse sarà colpa nostra.