Due attori del calibro di Sandro Lombardi e David Riondino , un copione curato nella drammaturgia da Fabrizio Sinisi e nella regia da Federico Tiezzi, due leggii e una chitarra su un palcoscenico volutamente vuoto, questi gli ingredienti che hanno fatto di “Inferno 900” uno spettacolo atteso con interesse dal pubblico del teatro Signorelli di Cortona che, sicuramente, non ha deluso le aspettative.
In scena l’ Inferno dantesco, con i suoi personaggi indimenticabili ed i versi immortali del sommo poeta, che si confronta con i grandi peccatori del ‘900, raccontati attraverso pezzi di giornalismo del secolo scorso.
E così Paolo e Francesca ed il loro amore spezzato tornano straordinariamente attuali rispecchiandosi nel racconto giornalistico di Aldo Cazzullo della tragica fine di Lady Diana e Dodi Al Fayed, Luo Reed parla del suo maestro Andy Warhol in un articolo di Fernanda Pivano e la commozione del discepolo sembra la stessa provata da Dante nell’incontro con l’indimenticato maestro Brunetto Latini.
E ancora, Ulisse morente tra i gorghi di quel mare che non ha mai voluto abbandonare per la sua insaziabile sete di conoscenza, trova il suo alter ego novecentesco in Pasolini e nel suo desiderio di “superare i limiti” pagato con la vita, mentre ai tiranni del canto XII fa eco l’agghiacciante cronaca del’esecuzione di Saddam Hussein firmata da Matteo Durante.
50 minuti di endecasillabi e prosa giornalistica che si alternano, senza mai schiacciarsi e la chitarra di Riondino che, novello cantautore dantesco, mette in musica, con un esperimento interessante e ben riuscito, le terzine della Divina Commedia.
Una recitazione calma, a tratti un po piatta che si rianima nei guizzi musicali di Riondino piuttosto che nella declamazione più enfatica e di “scuola” di Lombardo.
Plaudiamo all’intento ambizioso dello spettacolo di attualizzare, una volta ancora, l’opera dantesca nobilitando, al tempo stesso, un tipo di prosa, quella giornalistica, che si rivela inaspettatamente capace di produrre una tensione drammatica sulla scena.
Peccato che, in sala, ieri sera, al Signorelli, non tutti sembrano aver apprezzato “Inferno 900” e che dai palchi degli abbonamenti studenteschi il brusio abbia disturbato la recitazione di Lombardo e Riondino al punto da costringere i due attori ad interrompersi per ben due volte chiedendo il silenzio ed il rispetto dovuto al loro lavoro ed al resto del pubblico.