Avrei voluto scrivere un articolo su Lorenzo 2015 CC, nuovo album del neo-Vate d’Italia Lorenzo Cherubini alias Jovanotti. Avrei voluto davvero, ma come al solito sono arrivato tardi. Stavo proprio per iniziare a scrivere (il titolo sarebbe stato “2015 CC, il disco democristiano 2.0“) quando, googlando il nome dell’album, sono incappato in due pezzi in cui c’era scritto più o meno tutto quello che avrei scritto io. Il problema è che era scritto meglio, perchè evidentemente i due tizi in questione scrivono bene.
Di chi parlo? Di Andrea Coccia, autore della recensione per Linkiesta e ovviamente di Andrea Scanzi, che ne ha scritto per Il Fatto Quotidiano (poi rilanciato da Dagospia)
A quel punto, appagato da quanto letto ma anche pervaso dalla frustrazione di arrivare sempre -esimo, ho deciso di andare a leggermi i commenti. Una scelta fatta per digerire la sconfitta, che è stata rivelatrice
E’ normale, come già feci notare, che di fronte a quello che davvero mi appare come Vate del Renzismo, artista brillante e interprete senza pari della nuova mentalità dominante nel paese, la stampa italiana sia oltremodo ossequiosa: i giornalisti medi stanno sempre coi più e si adattano alla direzione del vento; se poi a questo aggiungiamo la sostanziale assenza di una critica musicale degna di questa definizione il risultato è che si è soliti leggere solo articoli di derivazione propagandistica (le solite 3 righe copiaincollate dai comunicati stampa), interviste pubblicitarie oppure elogi incodizionati privi di reale contenuto
In questo unanime e scialbo coro in cui tutti cantano la stessa canzone è altrettanto normale che la nota stonata si senta, e dia un fastidio tremendo.
Quello che sta cambiando, secondo me, è la reazione alla nota stonata
In particolare è stata la Pagina Facebook del nostro concittadino secondo in Italia per fama (appunto Scanzi, perchè il primo è Jovanotti) a farmi scoprire gli accenni di un cambiamento comportamentale in atto nell’avanguardia Renziana, che in stragrande maggioranza coincide col popolo dei più affezionati fan del cantante cortonese
Se prima la tecnica usata era quella di ignorare chi osava dissentire anche solo di una virgola il verbo, apostrofando poi con frasine da prima elementare (“Siete invidiosi“, “Siete vecchi“, “Siete negativi“) senza comunque mai scontrarsi in prima persona con nessuno, adesso si comincia a commentare in modo critico, esattamente come erano solite fare due fazioni dalle quali i renziani hanno sempre preso le distanze: i berlusconiani, che in quanto a controattacchi erano specialisti, e i grillini, fenomeni dell’assalto spam / troll
Il problema non è ovviamente la lecitissima critica, ma quello che viene scritto.
Ma d’altronde se la tua estrazione culturale è la fusione della mentalità da parrocchia con gli anni 80 nostalgici dei ’50 (alla Happy Days, per intenderci) è inevitabile che la tua critica, per quanto piacevolmente avulsa da parolacce e mistificazioni, risulti un po’ comica.
E’ stato poi curioso scoprire fra i (molti) che se la prendevano con Scanzi anche la sorella del Vate, che lo ha apostrofato con un epocale “Scanzi scrive male“…
Beh… io credo che se gli avesse dato della testa di…. avrebbe fatto miglior figura
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Questa è la democrazia dei radical chic: se dai ragione a loro sei democratico, se ti permetti di criticarli sei un fascista da delegittimare e distruggere. Guarda che cosa sta succedendo a Dolce e Gabbana nella polemica sui figli di coppie gay. Il pensiero dominante non ammette contraddizioni. La solita ipocrisia cattocomunista che ha devastato l'Italia.