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Il vangelo secondo Matteo…

Renzi sì, Renzi no, Renzi forse…questo sembra essere diventato lo sport nazionale e anche a livello locale non ci si sottrae a questo bel giochino. Io, come alcuni di voi credo sappiano, sono dello schieramento del Renzi no, uno di quelli della prima ora. Non mi è piaciuto, l’attuale Presidente del Consiglio, fin dal primo momento. Però, è chiaro, bisogna dare anche delle motivazioni valide, non siamo in quinta elementare dove alla domanda ” perché non ti piace tizio “ tu rispondi ” perché no “. E allora, visto che in quinta elementare non ci sono più da un pezzo, proverò a dire perché sono uno degli anti – renziani della prima ora:                                                                                   

1_ innanzitutto il primo colloquio che ebbe con Berlusconi, quando quest’ultimo era ancora Presidente del Consiglio, nella sua residenza di Arcore; non poteva farlo direttamente a Palazzo Chigi o aveva qualcosa di particolare da dire, da raccontare, da chiedere? Mistero!

2_è sotto gli occhi di tutti il modo in cui ha ‘fatto fuori’ Enrico Letta, quando tutti noi sappiamo che Renzi aveva detto che sarebbe salito a Palazzo Chigi SOLO con il consenso del popolo. A qualcuno risulta che Matteo Renzi sia salito a Palazzo Chigi con il consenso del popolo? A me no!

3_il fatto di aver riesumato quella mummia, come è stato simpaticamente definito da una sua concittadina, di Berlusconi. Renzi dice di averlo fatto per la legge elettorale e oggi cosa è successo? Gli esponenti del PD favorevoli alle preferenze sono rimasti fregati perché nella nuova legge elettorale le preferenze non ci sono, mentre i renziani, che si indignano perché nella nuova legge elettorale non ci sono le preferenze, non hanno buona memoria perché l’accordo fra l’attuale Presidente del Consiglio ed il Cavaliere, prevedeva proprio questo.

4_ai sindacati non piace Renzi e Renzi, invece di provare a fare una trattativa, di provare a dialogare, cosa dice: Ce ne faremo una ragione “. Come a dire: questa è casa mia, qui comando io. Bella democrazia, nonostante il nome del partito che rappresenta.

5_correggetemi se sbaglio, ma mi sembra che dentro il Governo ci siano almeno quattro sottosegretari indagati. E’ vero, si è innocenti fino a prova contraria, ma non mi venite a dire che Matteo da Firenze, al momento della formazione del Governo avvenuto poche settimane fa, non ne sapeva nulla! Non mi sembra così ingenuo!!!

Detto questo, però, voglio anche spezzare una lancia in favore di Renzi: è appena arrivato, ha detto che si faranno tante cose ( riforma della legge elettorale,abbassamento delle tasse, aumento in busta paga degli stipendi inferiori a 1500 Euro, etc etc ). Facciamolo lavorare sodo, diamogli tempo, più di quello che lui ha concesso a Letta…, e poi tiriamo le somme. Pronti a stringergli la mano, se farà bene, ma altrettanto pronti a criticarlo aspramente se lui fallirà.

Stefano Bertini

 

Stefano Bertini

Laureato in Scienze Politiche, ha oltre 10 anni di esperienza come giornalista. Nel tempo, oltre a dirigere questo sito, ha collaborato con molte testate sia locali che sportive spaziando fra on-line, carta stampata, radio, TV. "Steve", come ormai lo chiamano tutti, é uomo di grandi passioni e a quella per lo sport e le sue mille storie da raccontare unisce l'amore incondizionato per il cinema poliziottesco. E' per questo che in quanto a versatilità, stoicità e capacità di adattamento ci piace definirlo come una sorta di Sandro Ciotti, mixato con Mario Poltronieri e Enzo G. Castellari. In salsa chianina, ovviamente.

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  • anche a me non piace Renzi, perché a me non interessa sapere chi comanda, in quanto il comando è una prassi estranea alla democrazia; la Costituzione prevede che tutti i cattadini siedano nelle Camere attraverso i rappresentanti da loro scelti e discutano per trovare ai problemi del Paese soluzioni il più possibile largamente condivise. Il regime autoritario consente chiarezza e rapidità, ma la democrazia è complessità e preferisco sopportare tentennamenti e difficoltà piuttosto che tornare allo stile del '24

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Stefano Bertini
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