“Giostra bagnata, giostra fortunata“… ma come sempre per uno solo dei quattro Quartieri: la 128esima edizione della Giostra del Saracino è stata vinta da Porta Santo Spirito. Un’edizione particolare e per certi aspetti molto insolita, aldilà delle gocce di pioggia cadute copiosamente, ma non abbastanza per causare l’annullamento della disfida. Era la Giostra delle rivincite e delle conferme, o almeno così doveva essere: due quartieri (Porta del Foro e Porta Crucifera) a caccia della vittoria che manca rispettivamente dal 2007 e dal 2011, Porta Sant’Andrea alla ricerca del triplete e la Colombina che desiderava portarsi ai Bastioni la lancia dopo due edizioni chiuse con ottime punteggi ma senza vittoria.
Ogni edizione, si sa, è una gara a sé e già durante le prove la tensione era alle stelle: molti 5, ma poche carriere convincenti e tanti “dietro le quinte” nei quartieri. La pressione ha sicuramente giocato contro lo spettacolo: 1 zero, 1 carriera nulla, 4 quattro, un due e solamente un 5. Dico solamente perchè nelle ultime edizioni ci eravamo abituati a punteggi ben più precisi e alti.
Asciugate le mie lacrime come ogni quartierista giallocremisi (non vinciamo dal 2007…) passiamo al Pagellone finale della manifestazione di ieri (in ordine di carriera).
Stefano Cherici (S.Andrea), 5 1/2. Voto sufficiente perchè lo conosciamo e sappiamo cosa può fare; ieri purtroppo ha marcato un 4 ben distante dal 5, anzi molto più vicino al 3. Lui stesso si è stupito e sceso dal cavallo nel suo volto si leggeva la delusione. Sotto tono
Stefano Mammuccini (S.Lorentino), 2. Dopo la carriera nulla di Giugno questa volta riesce ad arrivare al Buratto marcando anche un 4, quello più vicino al 5 di tutta la giostra (escluso Cicerchia, ovviamente). Nello scontro con l’automa perde però la lancia (vedi foto di Massimo Barneschi) e il punteggio diventa 0. Il suo cavallo era una vecchia conoscenza della giostra e al suo debutto aveva fatto perdere la lancia al malcapitato Daniele Gori. E’ andata così
Alessandro Vannozzi (P.Crucifera), 3. Si dirige al pozzo sicuro della sua forza, ma il cavallo improvvisamente parte ed entra nella lizza ben prima del via del Maestro di Campo. Inevitabile, anche se c’è voluta una buona mezz’ora, la decisione di assegnargli carriera nulla. Per lui doveva essere il tiro della rinascita, anche dopo le polemiche a mezzo stampa interne al quartiere, invece è stato un nulla di fatto. Imprevisto
Gianmaria Scortecci (P.S.Spirito), 8. La frase “Tanto sapevo che poi ci avrebbe pensato Elia” rilasciata a caldo dopo la vittoria descrive molto bene la fortuna di questo giostratore, indubbiamente forte, ma ulteriormente aiutato dal fatto di essere compagno di squadra di un fenomeno. Visti i tiri precedenti, e visto che “tanto c’era Elia“, Scortecci si limita a fare un 4. Anche quello serve per vincere la giostra. Necessario
Enrico Vedovini (S.Andrea), 5 1/2. Stesso giudizio di Cherici, suo compagno di quartiere. Anche di lui conosciamo le doti e questo 4 ci lascia delusi. Sicuramente la pressione di avere Cicerchia in ultima carriera non ha favorito la tranquillità nel tiro. E dopo 2 edizioni consecutive portate a casa, si può comunque uscire con un sorriso. Triste
Luca Veneri (S.Lorentino), 6. Il suo tiro arriva con Porta del Foro già out. Impossibile recuperare lo 0 di Mammuccini, se non spezzando lancia. Luca ci ha provato, puntando al 4 e incrociando le dita. La lancia non si è rotta, il 4 è stato fatto. Chissà se Mammuccini non avesse perso la lancia, quale sarebbe stata la strategia di Dario Tamarindi. Non critico Luca perché non potremmo mai sapere se quel maledetto 5, da lui mai centrato, sarebbe arrivato. L’interrogativo resta aperto
Carlo Farsetti (P.Crucifera), 4. Vero che anche lui come Veneri poteva solo sperare nella rottura della lancia per tornare in gara, ma il punteggio marcato, un 2, è stato l’ennesimo colpo a vuoto della sua carriera recente. Il “re della Piazza”, unico giostratore capace (in passato) di un 10 (5 con lancia spezzata), ha deluso ancora.
Elia Cicerchia (P.S.Spirito), 10 elevato alla quinta. Che si può dire?: Il giovane fenomeno ha compiuto 6 tiri nella sua breve ma già gloriosa carriera, cogliendo ben cinque centri. C’è chi lo definisce “cecchino”, ma forse sarebbe meglio iniziare a considerarlo come un alieno. Di un altro pianeta, davvero
Da dove ripartire? Beh sicuramente questa Giostra ha evidenziato che la gara è ormai, come verificatosi negli ultimi 3 anni, tra Porta Santo Spirito e Porta Sant’Andrea che hanno 9 mesi di tempo per metabolizzare e ripartire perfetti come sempre. Gli altri due quartieri dovranno puntare tutto sul rinnovamento dei consigli direttivi che sarà a Marzo e da lì decidere cosa fare. Forse congedare i “vecchi” cavalieri per puntare sulle nuove leve, che bene hanno fatto alla provaccia, potrebbe essere la via più saggia.
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…