Molti non sanno che nella tradizione cristiana si iniziò a festeggiare il Natale soltanto attorno al 200 d. C., questo perché la Chiesa, prima di tutto, annunciò “la morte e la risurrezione” di Gesù come fondamento della fede. Che il Natale sia teologicamente meno importante della Pasqua è dimostrato anche dal fatto che solo due vangeli su quattro (Matteo e Luca) ci parlano della nascita di Gesù. Certo la tradizione che si è sviluppata in questi duemila anni attorno al Natale ne ha fatto, giustamente, uno dei momenti più intensi dell’anno liturgico e maggiore impulso fu dato nel 1223 quando, per la prima volta, S. Francesco, con il permesso di Papa Onorio III, rappresentò a Greccio la nascita di Gesù Bambino.
Tra l’altro la tradizione ha aggiunto anche particolari che non troviamo nelle Sacre Scritture. Ad esempio il vangelo di Matteo ci parla dei Magi e della Stella ma non ci dice quanti erano e nemmeno che fossero dei Re, tanto meno ci dice come si chiamassero e con quale mezzo di trasporto fossero arrivati. L’evangelista inoltre ci parla di una stella ma non parla di nessuna cometa. Matteo si limita ad informarci che questi uomini (‘alcuni’ e non tre!) provenienti dall’oriente erano Magi (dal greco Magos) che significa sapiente\sacerdote\astrologo. Probabilmente nella tradizione sono diventati Re perché, 700 anni prima, il profeta Isaia e il Salmo 72, annunciando la nascita del Messia, affermano ” … i re di Saba e di Tarsis porteranno tributi e si prostreranno…”, “…uno stuolo di cammelli ti invaderà…”.
Per quanto riguarda invece il numero di tre, si è probabilmente affermato negli anni in base ai doni che, come sappiamo da Matteo, furono oro, incenso e mirra. La tradizione ha fatto di più, ha aggiunto il nome, la razza e la provenienza: Melchiorre vecchio bianco con la barba porta l’oro, Gaspare rosso e senza barba porta l’incenso, Baldassarre anch’egli vecchio con la barba di carnagione scura, porta la mirra. In genere sono indicati come Re di Saba, Re di Seba e Re di Persia. Ci sono molte curiosità. Si dice che tornando in patria morirono nel 55 d. C. (molto longevi!) e, ancora oggi, in oriente si festeggiano insieme al Natale. Le reliquie dei Magi sono dal 1162 a Colonia in Germania portate da Federico Barbarossa nella Cattedrale. Una parte di queste reliquie furono mandate a Milano.
Per quanto riguarda la Stella, c’è da dire che Dio rivelò la nascita di suo figlio con un evento celeste, cioè parlando il loro linguaggio visto che, come dicevamo, erano astronomi. Lungo i secoli si è discusso sul tipo di stella. Escludendo la cometa per il fatto che Matteo non ne parla e comunque non sarebbe stato per degli astronomi un evento particolarmente straordinario, la tesi più accreditata scientificamente è quella di Keplero il quale afferma che ci fu la congiunzione di tre pianeti: Giove, Saturno e Marte durante la quale viene emanata una luce fortissima, visibile anche di giorno. Questo fenomeno astronomico si verifica ogni 805 anni e facendo i calcoli coinciderebbe con la nascita di Gesù che, come sappiamo, è nato 6 anni avanti lo zero (ne parlerò un’altra volta!). La stella potrebbe essere stato un evento soprannaturale? Non possiamo escluderlo, anzi proprio la straordinarietà di questo fenomeno celeste avrebbe suscitato l’interesse dei Magi abituati, per così dire, agli altri fenomeni astronomici.
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