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Carmignano: a Ovest di Paperino

Carmignano è una cittadina di quasi 15mila abitanti in provincia di Prato… “PRATO ??? In quella città nota per l’alta densità di popolazione cinese e per i filati e tessuti c’è qualcos’altro da vedere?”; questa potrebbe essere la domanda di un profano ma forse non tutti sanno che della provincia di Prato fanno parte Vernio (paese adottivo del nostro Roberto Benigni della Misericordia di Castiglion Fiorentino), Vinci (paese natale del genio Leonardo), Paperino (chi non ha visto almeno una volta i Giancattivi nel loro esordio cinematografico: A Ovest di Paperino?) e appunto Carmignano. Cosa c’è a Carmignano?!… Tanta storia e tanti sapori che vale la pena enunciare uno ad uno.

Innanzitutto il vino.

 

Qui oggi, da tempo immemore, si produce una Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Docg) Carmignano che include la tipologia Rosso e la Riserva. La Doc di ricaduta (sic) sembra abbia un nome più altisonante della sorella maggiore Docg: è la Doc “Barco Reale di Carmignano”.

La Docg pratese era la preferita di Cosimo I de Medici. Fu proprio tra villa di Capezzana e villa Artimino, baluardo fortificato eletto a residenza dei Signori di Firenze, che Cosimo redigette il primo disciplinare di produzione della storia prima ancora – certamente – che si parlasse di Unione degli Stati Europei. Oggi il Rosso di Carmignano è una piccola Docg rappresentata da circa 70 produttori. Si può definire un Cru toscano (se pur con tutte le sue diversificazioni di prodotto al suo interno) compreso fra l’enorme Docg Chianti e la più circoscritta Docg Chianti Classico (area fiorentina).

Qui si beve il territorio. La pergamena originale che attesta il luogo eletto e il vino prescelto dai Medici si trova proprio in un corridoio di villa di Capezzana ed è lì che si svolge ogni anno la degustazione dei vini di Carmignano, a partire dalle Igt (bianco e rosato, o meglio, Vin Ruspo) per passare alla Doc Barco Reale, le Igt rosse, la Docg “Carmignano” Rosso e dulcis in fundo i vinsanti. Un totale di oltre 50 bottiglie selezionate. Da evidenziare che il vinsanto da queste parti, oltre alle uve tradizionali come Trebbiano, Malvasia e Canaiolo si fa ancora con un’uva scomparsa altrove: il San Colombano. Esiste ancora al nord, in Lombardia da cui si pensa abbia origine e portata in Toscana durante le invasioni dei Longobardi, Lanzi e e Goti.

La caratteristica fondamentale del vino di Carmignano è la presenza della cosiddetta uva Francesca, oggi “Cabernet Franc” e “Cabernet Sauvignon”, definita così per la sua origine d’oltralpe.

Sangiovese, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon con altri vitigni, autoctoni e non, rappresentano l’uvaggio di riferimento per la produzione della Docg della Doc. Compare spesso anche il Merlot a dare ulteriore rotondità al gusto e morbidezza, una giusta dose di tannini che ben si bilanceranno nell’abbinamento con la succulenza di primi piatti strutturati, carni rosse e stufati.

In annate difficili come quella attuale, il 2011, si selezionano maggiormente le uve, i vini assumono note più austere e si sacrificano le produzioni come l’Indicazione Geografica Tipica (Igt) rosato “Vin Ruspo” (ottenuto con salasso di mosto) e qualche altra. Il Vin Ruspo deriva dall’abitudine dei contadini di “ruspare” l’uva o il mosto dal fondo dei tini del fattore per farsi il proprio vinello per uso familiare. La scarsità di tannini e la frugalità dell’atto commesso dava un vino di poco corpo, scarico di colore ma che soddisfaceva comunque. Oggi il vin Ruspo è da considerarsi un vino ideale come aperitivo o con antipasti, da bersi a bassa temperatura (circa 10-15 °C) o anche a temperatura ambiente.

Una doverosa introduzione “letteraria” del Carmignano e del suo vino l’aveva già fatta con il ditirambo “Bacco in Toscana” l’aretino Francesco Redi: (citazione)

“Ma se Giara io prendo in mano

di brillante Carmignano,

così grato in sen mi piove,

ch’ambrosia e nettar non invidio a Giove…”.

Il Fico secco di Carmignano

Oltre al vino a Carmignano si produce da secoli anche un altro prodotto: il fico. È diffuso già nel resto della Toscana ma qui si produce anche nella versione secco”. Si apre in due il fico e si mette a seccare in un’ambiente areato in cui brucia anidride solforosa….niente paura…serve a disinfettare l’aria e quindi i fichi che vi sono esposti per evitare insetti e parassiti. Si condiscono così con semi di anice e si accoppiano aperti creando le famose “picce”. Sono buoni accompagnati da frutta secca nei mesi invernali e da un buon vino liquoroso o vinsanto riserva.

La mortadella di Prato

non vi aspettate un fuso di grossa circonferenza e lungo come fanno in Emilia. Qui si chiama mortadella un salume di carne di maiale aromatizzata con vino o gocce di alchermes e confezionata a piccoli panetti con grani di pepe all’interno che entrano nei due palmi delle mani. Il sapore è leggermente speziato e il colore della carne è di un rosa antico. Ottima da fare a tocchetti accompagnata dal Vin Ruspo fresco (per rimanere nel territorio senza prendere in prestito prosecco o altro vino spumante).

I Cantucci di Prato

Non credo abbiano bisogno di presentazioni ma siamo nel loro luogo di origine e non potevo tralasciarli specialmente dopo aver parlato dell’ottimo vinsanto che fanno da queste parti. Le ricette sono tante ma personalmente li gradisco un po’ passati, ovvero non morbidi ma da sgranocchiare e sentire un buon sapore della mandorla all’interno. A proposito: è vero che è un vino dolce adatto a contrastare l’acidità di un formaggio erborinato (Dop “Gorgonzola” e simili) ma per me un cantuccio DOVEROSAMENTE pucciato dentro non ha uguali.


Le visite in cantina:

Fattoria di Bacchereto

Via Fontemorana

Loc. Bacchereto – Carmignano (PO)

il nome del vino dell’azienda Fattoria di Bacchereto dice tutto, gli attori, ovvero la titolare e il responsabile in vigna, ancor di più.

Da una tecnica tradizionale di vinificazione l’azienda ha deciso di convertirsi al metodo biodinamico da qualche anno oramai… ma con riserva. In pratica il vino, all’azienda “Terre a Mano” se lo fanno da se, seguendo le regole ma interpretandole quando serve perché il loro vino non è come gli altri. Biodinamico si quindi ma se serve “gli si fa il vestito intorno” al prodotto finale. Pieno di aromi, tannini nobili e eleganza il nettare descritto dal Redi dà conferma della buona pratica aziendale.

Vini prodotti:

Sassocarlo IGT bianco

80% trebbiano e 20% malvasia bianca

DOCG Carmignano Rosso

Sangiovese 75%

Canaiolo 10%

Cabernet Sauvignon 15%

Vinsanto

Trebbiano 80%

Malvasia bianca 20%

Fattoria Piaggia

Via Cegoli, 47

59016 Poggio a Caiano (PO)

Azienda vinicola della famiglia Vannucci in cui Silvia, la presidente attuale del Consorzio produttori di Carmignano ha saputo fare di necessità virtù, facendo di Piaggia un’azienda di riferimento nel territorio. Nata da qualche anno, l’azienda ha saputo subito piacere a un pubblico attento e selezionatore.

Piaggia

DOCG Rosso Carmignano Riserva

Sangiovese 70%

Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc 20%

Merlot 10%

Poggio de’ Colli

IGT Rosso Toscana

100% Cabernet Franc

Il Sasso

DOCG Rosso Carmignano

Sangiovese 70%

Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc 20%

Merlot 10%

Pietranera

IGT Rosso Toscana

100% Sangiovese

Viti dell’Erta

IGT Rosato Toscana

Salasso da uve 100% sangiovese

Capezzana

Tenuta di Capezzana

Via Capezzana, 100

59015 Carmignano (PO)

La loro forza è la storia. L’origine da cui tutto a Carmignano ha avuto origine. La residenza dei Medici di Cosimo I e l’antesignana forma del moderno disciplinare di produzione del vino hanno fatto di Capezzana e di Carmignano all’unisono un terroir il cui vino ha iniziato a far parlare di sé e della Toscana da tempo immemore. La Famiglia e l’enologo Stefano Chioccioli curano da anni la qualità del vino e grazie alla spettacolarità dei luoghi e al piacevole gusto del loro nettare di Bacco, così come dell’ottimo olio Extra Vergine d’oliva e del vinsanto Carmignano si fa conoscere grazie anche alla personalità che la dinastia della famiglia Contini Bonacossi ha saputo affermare nel tempo.

DOC Barco Reale di Carmignano

Sangiovese 70%

Cabernet 20%

Canaiolo 10%

Villa di Capezzana – DOCG Rosso di Carmignano

Sangiovese 80%

Cabernet Sauvignon 20%

Trefiano – DOCG Rosso di Carmignano

Sangiovese, Cabernet e Canaiolo vinificati in acciaio

Ghiaie della Furba – Igt Rosso Toscana

Cabernet S. 60%

Merlot 10%

Syrah 20%

Vin Santo di Carmignano DOC e DOC Riserva

Trebbiano, San Colombano e Canaiolo

Da visitare nei dintorni:

Villa di Poggio a Caiano – villa museo di proprietà dei Medici a Poggio a Caiano e oggi conserva all’interno splendide pitture di nature morte fra le quali quelle di Bartolomeo Bimbi, prediletto da Cosimo I. Ingresso gratuito.

Villa Artimino – privata. Viene presa in affitto per cerimonie e oggi è una delle etichette di vino del Carmignano.

Dove mangiare:

Osteria “Su pe’ i canto” nel centro storico di Carmignano. Ogni descrizione sarebbe limitata. Ricette tradizionali accompagnate dall’ottimo vino locale.

Dove dormire:

Esistono molti agriturismi ma almeno la prima volta vale la pena prenotare a Villa di Capezzana.

Dove Acquistare:

vino nelle cantine della DOCG Carmignano

Per dettagli, indirizzi e numeri di telefono e per prenotare rivolgersi a: www.bellatuscany.it (Consorzio di Promozione Turistica)

Per arrivare a Carmignano da Arezzo:

prendere l’A1 fino a Firenze Nord e proseguire per A11 “Firenze Mare”. Uscire a Prato Ovest e seguire le indicazioni per Carmignano

Massimiliano Ricciarini

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Massimiliano Ricciarini

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