Hood
Se Filippo andò in cerca di avventure, tu, Ferdinando,sei nato in una terra di frontiera.La Val di Chiana della grande bonifica ,dove la vita era,già di suo, piena di avventura.
Reddìti
L’ambiente della mia formazione era temprato da due secoli di attività bonificatrice e viveva la stagione migliore del riformismo lorenese.
Questo incoraggiava lo sviluppo di un carattere e di una attitudine mentale aperti all’osservazione scientifica,alla discussione senza pregiudizi, alla ricerca di innovazioni.Credo, però, che sia sempre un cuore avventuroso a fare la differenza.Ed i cuori avventurosi vogliono conquistare il mondo.Il modo in cui ci si provano,da soli o unendo i loro sforzi,produce il cambiamento.Filippo, nelle sue ricerche sull’America , scrisse una cosa che ne spiegava molte altre.Il doppio sguardo europeo sul nuovo continente.L’America come Eldorado: meta della sete di oro e di conquista degli hidalgos spagnoli.L’ America come meta dei puritani :in cerca di gradi di libertà che l’Inghilterra cromwelliana non poteva garantire.E’ una differenza ed una contraddizione,nello stesso tempo.Due grandiose avventure nella alchimia che anima il teatro del mondo e ne scrive la storia.E la letteratura.
Hood
Mi fai pensare a Thoreau e Melville.
Reddìti
Entrambi raccontano quella contraddizione e testimoniano la vera grandezza dell’utopia americana.”Walden” e “Billy Budd” valgono intere biblioteche :per amare,capire e temere l’America.Frontiera americana e bonifica chianina ,se vuoi,sono realtà e metafora della conquista del “mondo” .Il mio cuore avventuroso accolse ,con grande passione , quella sfida .Prima sotto la guida di mio padre,poi,dopo la sua morte nel1797,come suo successore nell’amministrazione di una fattoria dell’Ordine di Santo Stefano,nel territorio di Foiano, concentrai le energie sugli aspetti tecnici ed agronomici della bonifica.Ne resta traccia nella memoria che indirizzai all’Accademia dei Georgofili e che raccoglieva i risultati di quattordici anni di osservazioni e studi sul miglioramento delle coltivazioni in Valdichiana.La Toscana e l’Italia ,dal 1796,erano investite in pieno dallo scontro tra la Francia rivoluzionaria e le forze che si opponevano alla sua attrazione ideale ed alla sua iniziativa militare.Simpatizzavo da tempo con le idee rivoluzionarie e le circostanze mi spinsero ad arruolarmi nelle formazioni italiane inquadrate negli eserciti francesi.Si trattava di accogliere una nuova sfida e conquistare di nuovo il mondo.Il livello dello scontro in quel momento non ammetteva compromessi.Giacobini da una parte e sanfedisti dall’altra.
Hood
Poi,però,ci sono quelli che ogni volta si scandalizzano; quando il mutamento assume gradi di intensità e di conflitto come quelli che stai rievocando.
Redditi
Valdichiana,Granducato,Italia tutta,erano solo alcuni dei teatri dove si svolgeva il dramma del salto di qualità che la rivoluzione francese stava imponendo agli ordinamenti politici europei.E che suscitava dinamiche nelle quali le diverse forze e debolezze ,vecchie e nuove,declinanti ed emergenti, tendevano a nuovi equilibri.C’era la lotta secolare tra Francia ed Inghilterra per l’egemonia oceanica.C’erano i primi vagiti di un nazionalismo tedesco, avverso all’egemonia continentale francese ,che cercava le sue strade fra modello prussiano e modello asburgico.C’era la grande, e metodica, visione di Metternich di un equilibrio europeo conservatore: che integrasse la potenza emergente dell’Impero russo come garanzia controrivoluzionaria.C’era molta carne al fuoco.Noi italiani ci dividemmo, sostanzialmente, tra quelli che individuavano nella rivoluzione un’opportunità per agevolare cambiamenti, già ritenuti indispensabili prima del grande incendio;e quelli che continuavano ad inorridire, al semplice pensiero che qualcosa mutasse. Tutto il resto è chiacchiera,sciocchezza ed ipocrisia.Oggi si preferisce mistificare lo spirito reazionario spacciando l’agitazione con il cambiamento e “Viva Maria!” con Maria Elena Boschi.
Hood
Trafalgar,Borodino e Waterloo chiusero la partita, sul piano militare.Il Congresso di Vienna e la Santa Alleanza, su quello diplomatico e politico.Tu ,reduce dalla Russia ,non ti desti per vinto.
Reddìti
Presi parte al tentativo di rilanciare l’indipendenza e l’unità italiana intorno alla figura di G.Murat.Succede talvolta che i valori patriottici e le capacità organizzative acquisite nell’esperienza militare convincano ,di fronte all’infingardaggine di altri soggetti,ad assumere iniziativa e ruolo politico.Lo fecero i decabristi russi,i giovani turchi (Enver Pascià e Mustafà Kemal :da non confondere con Stefano Fassina) e, più tardi, i giovani ufficiali egiziani di Neguib e Nasser.Questo per il lato,diciamo: “progressista”.Dal lato della reazione, abbiamo Francisco Franco ,Pinochet e,ultimo della serie,ancora una volta in Egitto, il generale Al Sisi.Non si dimentichi che Napoleone cominciò cannoneggiando i sanculotti parigini per ordine dei termidoriani.Per accontentare i centristi,mettiamoci pure de Gaulle.Che sovranamente liquidò estrema destra e sinistra francese,cavalcando il golpismo di alcuni suoi colleghi e trasformando la costituzione francese.Esempio di inesausta attrazione, da queste parti ,per soggetti che non valevano,e non valgono,un’ unghia del generale .Sono più che mai convinto che stracciarsi le vesti non serve a niente.Si torna sempre alla dialettica tra mutamento e conservazione ed alla variabile intensità dei suoi conflitti.Illudersi di escludere la violenza dai processi di cambiamento, pronunciando sermoni, è futile.Venni catturato,nel corso di quel tentativo,in uniforme di ufficiale del Regno di Napoli; e così divenni più che mai sospetto agli occhi del governo restaurato.
Hood
Così,da giacobino diventasti carbonaro.
Reddìti
La mia frequentazione dei napoletani mi ha insegnato ad associare, al massimo rispetto per le effettive capacità di qualcuno,una certa divertita leggerezza sull’uso delle sigle.Mi fai ricordare Roccaromana:grande cavaliere e spirito bizzarro che godeva della stima di Napoleone e Murat.Le sigle importano meno della sostanza:giacobino o carbonaro volevo che certi cambiamenti avvenissero.Nel Granducato sotto la tutela della Santa Alleanza andava bene fare il “carbonaro”.Quello che conta è la qualità della consapevolezza ideale,politica e tecnica con la quale si affronta la sfida del cambiamento.Ribadendo ancora una volta che i cambiamenti,se non li fai tu,li fa qualcun altro.E’ indispensabile avere una grande capacità di rappresentarsi la reale dinamica del cambiamento.Gliatteggiamenti localisti,nostalgici e parrocchiali non servono a nulla.Se era vero ai tempi miei e di Filippo ,oggi lo è ancora di più.
Hood
La tua testimonianza dimostra che da queste parti ci fu una reale capacità di pensare ed agire all’altezza di quella sfida.Visto che sei così, “outspoken”,come si dice in Inghilterra:che opinioni hai della situazione attuale in vista delle elezioni?
Reddìti
Il campo è diviso in due.Ci sono persone e gruppi rispettabili, che tentano di ricostruire correttamente quella complessità, per affermare legittimi ,quanto discutibili, interessi.Ci sono persone e gruppi, che rilasciano a getto continuo sermoni edificanti,dichiarazioni non richieste e superflue sulle proprie intenzioni e capacità,precisazioni che non precisano nulla.Osservo che non c’è discussione sui rapporti tra politica internazionale e politica locale .Quello che mi sembra ancora più grave è l’assenza di quella “passione italiana” così amata da Stendhal.E’ l’indice di una senilità di spirito che nessun certificato di nascita può occultare.Poi,debbo dirti in tutta franchezza,sono perseguitato da un incubo ricorrente.Vedo la fisionomia di Renzi che si confonde con quella del sanfedista foianese Guerci.
Hood
E’ una cosa grave.Auguriamoci che resti un incubo, suscitato unicamente dai traumi del tuo vissuto.Ritiriamoci accanto al fuoco per allontanare questi fantasmi.