{rokbox title=| :: |}images/trasimenob.jpg{/rokbox}Cedric Burnside & Lightnin’ Malcolm; Otis Taylor; Francesco Piu; Dr. John & The Lower 911 – Trasimeno Blues 2010 – Passignano Sul Trasimeno (PG) e Castiglione Del Lago (PG) 23-24.07.2010
Arrivato alla sua 15a edizione, il Festival Blues che si svolge nei comuni del Lago Trasimeno è ormai uno dei più importanti in Italia, sia per il numero che per la qualità degli artisti coinvolti. Purtroppo per motivi vacanzieri non riesco mai a godermi tutti i concerti. Però quest’anno non mi sono fatto sfuggire una due giorni di altissimo livello. Si trattava del primo fine settimana del Trasimeno Blues…
Venerdì 23 luglio alle 21, nella suggestiva cornice della Pineta del Popolo di Passignano, si sono esibiti Cedric Burnside & Lightnin’ Malcolm, ottimo duo che propone una musica ricca di energia e che rilegge in chiave moderna il North Mississippi Hill Country Blues, rappresentato da grandi bluesman come T-Model Ford, Junior Kimbrough, Othar Turner e R.L. Burnside, di cui Cedric è nipote. Boogie-blues da ballare grazie alla macchina ritmica rappresentata dalla chitarra elettrica di Lightnin’ e dalla batteria di Cedric. I due se la cavano egregiamente anche alla voce e scaldano decisamente l’atmosfera con il groove sporco del loro blues ruvido e rurale, tipico dei juke joint. Sarà anche per la splendida location, con il palco montato sulla riva del lago illuminato da una luna quasi piena, ma ad un certo punto sembravamo magicamente catapultati in una notte stellata del Mississippi. E’ stata un’ora di puro divertimento. Il loro compito era quello di preparare il terreno per il successivo concerto clou della serata, quello di Otis Taylor: missione compiuta! VOTO: 7 +
Ormai considerato come uno dei più grandi personaggi del blues attuale, il cinquantaduenne Otis Taylor è soprattutto uno sperimentatore, sempre pronto a stupirci con percorsi innovativi e uso di strumentazioni originali. Dotato di una calda voce, si caratterizza per l’impegno dei suoi testi. La sua musica in qualche modo è un evoluzione dei ritmi ipnotici di chiara matrice africana che resero immortale il grande John Lee Hooker: ascoltare il recente e ottimo Clovis People (Telarc 2010) per credere. Ma Taylor contamina la sua musica anche con il folk, con il rock e con il country. Con questi presupposti, mi aspettavo molto dal suo concerto. E quando Otis è salito sul palco con la sua band alle 22.20, ho subito capito che non mi avrebbe deluso. La presenza della brava violinista Anne Harris creava subito un sound particolare, da rock-blues progressivo. Particolarmente riuscita una versione originale di Hey Joe, con in evidenza la chitarra acida di Jon Paul Starck Johnson. Ottima anche la base ritmica (Nicholas Amodeo al basso e Larry Thompson alla batteria) che sapeva egregiamente sostenere i brani, spesso vissuti come lunghe jam session, dove si esaltavano i solismi e le improvvisazioni della Harris e di Starck Johnson. Su tutto la voce stentorea di Otis, vero sciamano della serata. Dopo quasi due ore si torna a casa, ancora storditi da un’esperienza musicale di grande qualità. VOTO: 8
Sabato 24 luglio il festival si sposta a Castiglione del Lago. La giornata musicale si apre alle 18.30 con il concerto di Francesco Piu nella centrale Piazza Mazzini. Il chitarrista-armonicista sardo è stato protagonista di un brillante set live; ha dimostrato un’ottima tecnica chitarristica alternandosi alla sei corde acustica, alla dobro e alla lap steel. Buona anche l’interpretazione vocale. E’ stata una divertente performance, durata poco più di un’ora, dove Francesco ha saputo rivisitare, con il giusto feeling, alcuni immortali classici del blues. VOTO: 7
Ma il concerto evento di questo fine settimana e, forse, di tutto il Trasimeno Blues era quello del grande Dr. John alla Rocca Medicea. Nato quasi settanta anni fa come Malcolm John Rebennack, Dr. John è una vera leggenda vivente del sound di New Orleans, caratterizzato da una mirabile miscellanea di stili che vanno dal jazz al blues, dal r&b al funky. Il suo disco Gumbo, uscito nel 1972 per la Atco, vera summa della musica della Big Easy, farebbe sicuramente parte dei dischi che porterei nella fatidica isola deserta… Il dottore, salito sul palco alle 21.45, con il suo piano e la sua inconfondibile voce indolente, ha saputo ancora una volta ricreare una sapida atmosfera paludosa da Mardi Gras. E’ stato aiutato da una spettacolare sezione ritmica (David Barard al basso e un magnifico Herman “Roscoe” Ernest alla batteria) e dalla calda chitarra di John Fohl. Dr. John si è presentato con il suo classico bastone da cerimonia, vestito di un completo rosso, con l’organo hammond e il piano adornati da drappi di velluto e teschi di varia grandezza. La cerimonia Voodoo ha avuto così inizio e quando Mr. Rebennack ha intonato uno standard come Let The Good Times Roll o suoi classici come Right Place, Wrong Time e Such A Night, il pubblico è stato definitivamente guarito dalla sua magica pozione … VOTO: 8 +