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La commedia di Orlando: vivere da immortali in un mondo di mortali

Essere immortale, vivere per interi secoli, essere nato uomo, svegliarsi un giorno donna. Questa la storia di Orlando, personaggio creato dalla penna di Virginia Woolf, portato in scena in “La commedia di Orlando”, con regia e drammaturgia di Emanuela Giordano. Si tratta di un personaggio totale, un gentiluomo che cerca con insistenza il senso della vita; un senso che sembra non giungere mai, almeno fino alla fine, quando, finalmente, sarà l’amore a dare serenità all’anima di un Orlando diventato oramai donna.

 

Il/la protagonista vive tutta la sua interminabile vita – inframezzata da lunghi sonni – a inseguire qualcosa che non sa neanche lui/lei. Orlando insegue la pace interiore che non sa come raggiungere; il suo spirito amletico pieno di dubbi è irrefrenabile e lo guida alla scoperta dell’umanità – un’umanità che non cambia con il cambiare dei secoli, ma che rimane sempre la stessa. Motivo portante di tutta la pièce è l’importanza che riveste l’Arte per l’Orlando scrittore e Poeta, per l’Orlando sognatore dell’immortalità artistica, che riuscirà a raggiungere grazie alla grande opera da lui stesso creata: “La Quercia”, che alla fine riuscirà anche a pubblicare.

La scenografia è molto interessante, dove delle scalinate poste nei diversi piani costruiscono lo spazio. Quando i personaggi in scena devono muoversi per dare luogo a immaginari spostamenti geografici, fanno uso di queste scalinate, disposte anche sullo sfondo, ed è molto suggestivo nel momento in cui questo accade nella penombra, dove gli attori – che rappresentano gli amici di corte di Orlando – portano in mano lanterne sprizzanti di luce. Tutta la vicenda è accompagnata ininterrottamente da intensi motivi di musica colta – suonata dal vivo dietro le quinte. Effetto

questo che rafforza l’intento onirico del complesso, rafforzandone anche la poeticità.

Lo spettacolo risulta complessivamente ben organizzato. Buona anche la prova degli attori, anche quella della protagonista Isabella Ragonese, nei panni di Orlando.

articolo tratto da www.corrieredellospettacolo.com

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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