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Rival Sons – Rival Sons – Earache Records 2011.
Il mio vecchio cuore rock ha avuto un sussulto all’ascolto di questo EP dei californiani Rival Sons. Quando avevo undici-dodici anni i Beatles e i Led Zeppelin erano i più grandi (beh, confesso che la penso ancora così…). In tempi in cui non esisteva nè internet, né i DVD e le videocassette VHS non erano ancora di uso domestico, riuscii a vedere al cinema il film che ritraeva i Led Zeppelin nel 1973 dal vivo al Madison Square Garden di New York (The Song Remains The Same): per poco non mi sentii male dall’emozione.
Ho pianto la morte di John Bonham e il conseguente scioglimento di uno dei gruppi più seminali della storia del rock. Ebbene ascoltando i Rival Sons ho riassaporato certe emozioni giovanili. C’è chi li ha paragonati ai Free. Effettivamente nella loro musica si respira aria di classic rock. A me ricordano molto la furia hard-blues dei primi Led Zeppelin, ma anche la spregiudicatezza ritmica degli Who (periodo Live At Leeds) e l’aroma southern dei Black Crowes. D’altronde l’ottimo chitarrista Scott Holiday (sempre al servizio del brano con i suoi riffs potenti e pronto a sporcare i pezzi con una slide che sa di Delta) non nasconde le loro influenze: il vecchio blues (Muddy Waters, Leadbelly, Howlin’ Wolf), il soul (Stax& Motown) e alcuni gruppi inglesi degli anni 60 come gli Small Faces, gli Who, appunto, i primi Led Zeppelin.
Il cantante Jay Buchanan, con una vocalità tra Paul Rodgerse Robert Plant, è il valore aggiunto che fa grande una rock band: la sua calda ugola sa essere, a seconda delle esigenze, acutamente potente o dolcemente profonda. La base ritmica, rappresentata dai bravi Robin Everhartal basso e Michael Mileyalla batteria, è un concentrato di precisione e spericolatezza.
Attenzione a non pensare che i ragazzi siano solo dei pedissequi imitatori: in realtà hanno talento da vendere e, pur omaggiando la musica che li ha influenzati, sanno creare un proprio sound originale. Sono credibili perché trasudano onestà e passione: la loro è pura energia rock, maledettamente contagiosa. Allora fatevi travolgere dalla veemenza hard di Get What’s Coming, dalle zeppeliniane Torturee Radio (con un ottimo Scott sei corde), dalla bollente Soul (poco più di 6 minuti di rock blues devastante e grezzo come un diamante non lavorato), dalla dolce e acustica Sacred Tongue, dalla pirotecnica Sleepwalker (dove i Freejammano con gli Zep). Io vi ho avvertito… Voto: 9
Massimo Daziani
P. S. Qualche notizia in più: si sono formati nel 2008. Hanno pubblicato il loro primo strepitoso esordio (Before The Fire- Front Line Music. Voto: 9) nell’estate del 2009. Adesso escono con questo EP meraviglioso che si può scaricare a pagamento tramite iTunes. La release fisica sarà curata da Earache Records. A novembre entreranno in sala x registrare un nuovo album sempre per la Earache.
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