Il referendum è ormai alle porte e allora mi premeva esprimere la mia opinione sul tema del nucleare così almeno riesco a dare un senso a questo sabato che mi costringe a letto con 38 e mezzo di febbre.
Cerchiamo di capire innanzitutto la dimensione del problema. Il Governo ha in cantiere la costruzione di quattro centrali nucleari capaci di generare una potenza di 1600 MW ciascuna per un totale, quindi, di 6.400 MW. E perciò in grado di erogare in un anno una quantità di energia teorica pari a circa 50.000 GWh. Anche se, essendo di notte la richiesta di energia molto inferiore e non potendola stoccare, questo numero è sicuramente inferiore. Ma di quanta energia elettrica ha bisogno in un anno il nostro Bel Paese? Nel 2009 il fabbisogno è stato di circa 318.000 GWh. Non male.
Ma quanti ettari di pannelli fotovoltaici servono per produrre la stessa energia di una centrale nucleare? Considerato che un impianto fotovoltaico da 1 Gwp si estende su una superficie di 800-900 ettari – facciamo 1000 per semplificare i conti – e che in un anno produce come minimo 1.000 Gwh, per produrre 50.000 Gwh l’anno servono 50.000 ettari che corrispondono a circa 500 Kmq e cioè un quadrato di poco più di 22 km di lato. E’ un’area piuttosto grande ma sinceramente credevo peggio. Bisogna dire che il conto è stato fatto con il valore minimo di irraggiamento sul territorio italiano: se mettessimo tutti i pannelli in Sicilia riusciremmo quasi a dimezzare questa superficie. Due dati per avere un’idea: 1) la Val di Chiana ha un’estensione di circa 2.300 kmq; 2) in Italia l’estensione delle istallazioni fotovoltaiche a terra (che sono il 42% del totale) ammonta a circa 33 kmq (dato fine 2010).
E l’eolico? Tanto per fare un confronto il parco eolico di Ginezzo che non ha mai visto la luce sarebbe stato dotato di 15 aerogeneratori, ciascuno capace di produrre una potenza paria circa 1.500 KW per un totale di 22.500 KW e sarebbero stati in grado di generare in un anno secondo alcune stime circa 47 Gwh equivalenti ad una cinquantina di ettari di pannelli fotovoltaici. Ce ne vorrebbero, quindi, 1000 di parchi eolici per fare una centrale nucleare.
Adesso sappiamo, dunque, che una centrale nucleare è in grado di produrre un sacco di energia. E’ un buon argomento a favore di chi sostiene il nucleare. Ma è l’unico. Ci sono infatti a mio parere una marea di argomenti a sfavore. Primo fra tutti la sicurezza. Fukushima è solo l’ultimo degli incidenti. D’accordo, le moderne centrali sono costruite ottemperando ai più rigidi criteri di sicurezza. Ma ci possiamo fidare? Se si sono trovati in seria difficoltà i giapponesi che sono così perfettini, figuriamoci in Italia… Già mi immagino tra qualche anno lo scoop di qualche tg che rivela come le fondamenta siano state fatte impastando cemento con sabbia marina…
E poi un incidente ad una centrale nucleare non è come un incidente qualsiasi: lascia il segno per diverse generazioni. Le radiazioni non si vedono, non si toccano ma fanno male per tanto tanto tempo.
E poi una centrale potrebbe essere un facile bersaglio terroristico.
E poi. Quanto tempo ci vuole per costruire una centrale? I manuali dicono una decina d’anni. E adesso, parlando obiettivamente, in Italia dieci anni quanti diventano? Mi pare già di vederlo nel 2025 con la sua biciclettina 100% Brumotti, con qualche capello bianco, fare acrobazie in un centrale lasciata a metà mentre passano le immagini di Totò che dice “E io pago”…
E anche se i lavori finissero in tempo, dieci anni sono comunque una enormità. Nel frattempo come si fa?
E poi. Quanto costa costruire una centrale? Stime ottimistiche parlano di 4-5 miliardi di euro che secondo me diventeranno almeno 7-8. E non parliamo dei costi di esercizio. Supponiamo, però, che riuscissimo a spendere “soltanto” 20 miliardi di euro per tutte e quattro le centrali, ma quanti pannelli fotovotaici avremmo potuto installare con quella cifra? Oltretutto i costi di manutenzione di un parco fotovoltaico sono del tutto irrisori rispetto a quelli di una centrale nucleare.
E poi. L’uranio è un combustibile che non dura in eterno. Secondo alcune stime le attuali riserve di uranio riusciranno a rifornire le attuali 449 centrali per circa 60 anni. E naturalmente tra qualche decina di anni, quando l’uranio starà per finire, il suo prezzo salirà alle stelle. E dato che noi non siamo produttori di uranio, dipenderemmo totalmente dai paesi produttori.
E adesso passiamo all’aspetto più ingombrante: le scorie radioattive. Le centrali nucleari a fissione hanno il triste inconveniente di produrre come residuo di combustione un bel po’ di scorie altamente radioattive che non possono essere distrutte e pertanto vanno conservate in luoghi sicuri con dei costi elevatissimi. Considerato che in un quarto di secolo dalla chiusura delle centrali italiane non ancora siamo riusciti a trovare una sistemazione definitiva alle scorie prodotte, immagino che sarà un problema non da poco…
E poi con tutte le mafie che ci sono, il rischio che si creino traffici illeciti è a mio avviso molto elevato. E non è remota la possibilità che tra qualche anno mi ritrovi sulla tavola un bel cesto di ciliegie radioattive…
Il gioco, a quanto sembra, non vale la candela. E’ vero che per ottenere la stessa energia con le fonti rinnovabili bisogna lavorare parecchio, ma non mi sembra affatto un lavoro impossibile e sarebbe decisamente un bell’investimento a lungo termine e vivremmo tutti più tranquilli. E non sto parlando soltanto di sole e vento, ma anche di geotermico, di sfruttamento del movimento delle onde e delle maree. Daltronde l’Italia è il paese del sole e del mare…
Se poi consideriamo che sono alle studio centrali nucleari a fusione (usano quindi lo stesso principio che usa il nostro sole) che sono molto più sicure, hanno una resa molto maggiore, hanno un combustibile – l’idrogeno – inesauribile e soprattutto non producono scorie, vale la pena aspettare. Nel frattempo cerchiamo anche di consumare di meno. Avete staccato l’alimentatore del cellulare dalla presa di corrente?