Oggi apprendo con piacere che sta andando avanti il progetto pilota partito lo scorso agosto avente lo scopo di fornire un accesso wi-fi gratuito nel centro storico di Cortona. E’ sicuramente una bella notizia che conferma la sensibilità dell’amministrazione verso le esigenze di connettività del cittadino moderno e strizza l’occhio al turista che è abituato a considerare l’accesso wi-fi gratuito come un servizio fondamentale e inalienabile.
In Italia purtroppo l’attuale quadro normativo non permette un agevole fruizione del servizio. Benché non sia più necessario l’obbligo né di richiedere l’autorizzazione al questore per la fornitura del servizio né di identificare e autenticare gli utilizzatori come imponeva la famosa legge Pisanu varata nel 2005 per fronteggiare fantomatiche minacce terroristiche, rimane la responsabilità del fornitore in sede civile per eventuali illeciti commessi dagli utilizzatori qualora non si riesca a risalire all’autore reale. Ciò comporta de facto l’installazione di un captive portal, un sistema cioè in grado non solo di di identificare gli utenti con una coppia di credenziali nome utente e password ma anche di tenere traccia della loro attività di navigazione in modo da poter risalire al malfattore.
E quindi la noiosa fase iniziale di creazione dell’account rischia di tagliare le gambe ad una così encomiabile iniziativa. Specie in presenza della forte concorrenza dei vari gestori mobili che oramai inseriscono nel piano tariffario del proprio cliente un accesso dati flat a costi irrisori.
E poi c’è anche un aspetto tecnico. La legge impone che la potenza delle microonde all’uscita dall’antenna non debba superare i 100 mW (20 dBm). Per coprire un’area vasta come una piazza tipicamente si installa un’antenna a pannello che come minimo ha un guadagno di 7 dBi e quindi per rietrare nei termini di legge bisogna per forza di cosa ridurre la potenza a monte dell’antenna, provocando una sensibile diminuzione della copertura e costringendo l’istallatore ad aggiungere dei ripetitori per garantire un livello di segnale che sia al tempo stesso adeguato e a norma.
Esistono tuttavia dei protocolli per reti wireless – che sono alla base dei cosidetti mesh network – che permetterebbero di espandere (senza ripetitori) la copertura del wi-fi utilizzando dei router access point compatibili. Reti del genere sarebbero in grado di coprire in modo efficiente, dinamico e scalabile una vasta area di Cortona e frazioni utilizzando le adsl dei vari uffici comunali sparsi nel territorio. Un ottimo esempio di questo tipo di soluzione è il Wireless Community Network (WiFi-UNIPI) dell’Università di Pisa che permette allo studente di accedere alla rete del GARR tramite ben 211 punti di accesso sparsi per Pisa.