Circolano in queste ore voci di corridoio non confermate secondo le quali tra i vari nomi proposti in rete dai simpatizzanti del M5S ci sia anche quello di Renzo Piano. Di primo acchito mi suona come una proposta decisamente bizzarra ed eccentrica, ma poi pensandoci bene potrebbe non essere un’idea malvagia per sbloccare una situazione di stallo altrimenti inamovibile.
E sì perché sta accadendo che, aldilà delle precedenze basate sulle percentuali di voto, né PD né M5S vogliono come Presidente del Consiglio un esponente dell’altro schieramento perché sanno benissimo che, se le riforme saranno fatte come è probabile, chi sarà a capo del governo si prenderà gran parte dei meriti e in una situazione di sostanziale parità in caso di ritorno precoce alle urne farebbe la differenza. E allora perché non metterci qualcuno super partes?
Renzo Piano è un architetto di fama internazionale, apprezzato e stimato in tutto il mondo per aver realizzato idee estremamente innovative. E’ l’icona del made in Italy in campo edilizio e molti lo considerano un Leonardo dei nostri tempi o lo Steve Jobs delle costruzioni. E’ uno abituato a progettare, costruire e soprattutto gestire la complessità. Ha la mente addestrata a tenere ben saldo lo sguardo d’insieme. Una caratteristica, questa, che secondo me attualmente manca ai politici italiani che da una parte tappano un buco e dall’altra creano una falla. Un uomo così, uno che “sa far di conto”, potrebbe essere la svolta.
Non è un politico. E la politica ha schemi tutti suoi che potrebbero non essere tanto adattabili. Una cosa è costruire grattacieli e una cosa è agire sulle leve dell’economia o interagire con le parti sociali o restare incolumi ai trabocchetti dei politici professionisti… Ma secondo me la malleabilità della sua mente e il carisma che emana potrebbero sorprenderci.
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E se fosse scelta per la prima volta una Presidentessa? Ci sono sicuramente dei nomi validi anche nell'altra metà del cielo. Daremmo un segnale simbolico oggi più che mai necessario. A me ad esempio non dispiace la candidatura della Bonino, purché non risulti divisiva (ma fino a un certo punto, perché persino Monti fece il suo nome, anche se forse solo per bruciarlo).
Caro Donato
Stai mettendo su una melina, evitando di affermare che il dato fondamentale delle elezioni politiche e delle primarie, alle quali ho partecipato al primo turno, e' il rinnovamento del sistema politico italiano, che non è solo il "tutti a casa". Il nodo e' questo. Bisogna avere il coraggio di scrivere questo. Non servono le liste di proscrizione, ma dobbiamo fare autocritica e ammettere le nostre responsabilità. Invece di pensare di comprare due o tre senatori del M5S, che saranno espulsi e non annuseranno più il fumo di satana degli scranni parlamentari come favia. Perché non ci impegniamo per rinnovare la politica locale, dicendo ad esempio che quelli, che hanno fatto due mandati, devono passare la mano (mi ci metto anch'io)?
Caro Daniele,
tre minuti prima che tu scrivessi questo commento ho risposto ad un commento di Michele all'articolo sulla strategia di Grillo. Come vedi l'autocritica l'ho fatta.
Grande Alessandro,
sono pienamente d'accordo con te. una donna sarebbe ancora meglio. le donne secondo me sono più genuine e meno inclini all'intrallazzo :)
Ma la Bonino ce la vedo più come Presidente della Repubblica e non del Consiglio.