Dato che oggi sono politicamente a lutto, preferisco parlare di argomenti alternativi. Del sabato alla Coop per esempio. Volevo comprare solo tre o quattro chili di cozze per farne una bella pepata da mettere questa sera al centro della tavola come se fosse un monopoli culinario e affogare così nel cibo i dispiaceri che la politica mi sta procurando.
Questa mattina la Coop era particolarmente affollata: sembrava Ruga Piana nei giorni della Sagra della Bistecca. Era tutto un brulicare di carrelli e gente, specie le donne, vestita come se fosse stata invitata alla notte degli Oscar. Tant’è che io e mia moglie, vestiti in modo qualunque, abbiamo pensato di essere capitati nel bel mezzo della festa di compleanno del direttore della Coop e ci siamo sentiti un po’ inadeguati come in quegli incubi in cui all’improvviso vieni catapultato all’esame di maturità in mutande e ciabatte.
E però è strano, ho pensato, che con questa crisi ci sia tutta questa gente. Allora aveva ragione Berlusconi quando diceva che i ristoranti erano pieni. E invece secondo me la spiegazione c’è. La gente non va più ogni due o tre giorni a fare la spesa, bensì ci va una volta la settimana (quando va bene) perché le cose superflue non si comprano più e un carrello basta e avanza anche per una spesa di sette giorni. E poi si risparmia la benzina.
Essendo inoltre diminuite le uscite per svago, la gente ne approfitta per fare un po’ di vita sociale. E infatti oggi alla Coop c’era mezza Cortona e di un’ora trascorsa lì dentro, cinquanta minuti li abbiamo spesi a chiacchierare con questo e quell’altro come se fossimo in piazza.
Ci fosse stato anche un angolo bar per l’aperitivo…
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sappiamo che lo "shopping" ha le radici nello scambio delle merci, da mano a mano ed un antropologo culturale scrisse che il piacere, indubbio, di scambiare merci deriva dalla soddisfazione che aveva nostra ava scimmia quando, lasciato un ramo per saltare sull'altro, riusciva ad afferarlo; se è vero, abbiamo una spiegazione affascinante no solo della società dei consumi di massa ma anche della nascita di Roma su quell'isoletta del tevere dove Etruschi ed abitanti del sud, della magna grecia, si scambiavano 3000 anni fa manufatti