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Come se avesse un senso differenziare

Il 27 gennaio ricorre il Giorno della Memoria, istituito per ricordare lo sterminio del popolo ebraico. In quel 27 gennaio del 1945 l’Armata Rossa entrava nel campo di concentramento di Auschwitz liberando i superstiti, stremati dagli stenti. E’ una data simbolica. E’ il giorno in cui l’Uomo libera se stesso dall’orrore. Dovrebbe essere il giorno della Memoria di TUTTI perché questa data deve secondo me ricordare tutti gli eccidi, tutte le prepotenze a prescindere dal contesto storico-politico. E infatti la politica non c’entra un bel niente, è sempre e solo un pretesto perché la violenza non può essere giustificata in nessun caso né tanto meno in nome di una ideologia politica o di una religione.

Chi commette una violenza, perde qualunque connotazione politica e diventa soltanto un criminale. E’ per questo che non esistono stragi di destra o di sinistra. Esistono semmai stragi di una degenerazione della destra o della sinistra.

Si è scelto di ricordare l’Olocausto, perché è l’esempio più imponente, più eclatante della stupidità umana, una immane tragedia che concentra e riassume in sé tutte le atrocità del mondo. A me pare ovvio quindi che in questa data si ricordino tutti gli eccidi. E mi sembra pertanto parecchio triste leggere di gente che rivendica un altro giorno della memoria oltre a questo per ricordare anche questa o quella strage come se avesse un senso differenziare.

Non basterebbero mille calendari se ci volesse un giorno della memoria per ogni orrore commesso dall’uomo.

P.S. Ovviamente io mi riferisco ad un giorno su larga scala non alle commemorazioni locali

Donato Apollonio

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  • visto che si è scelto di ricordare l esempio più imponente ed eclatante della stupidità umana e visto che in questa dato come dici te si ricordano tutti gli eccidi ,quale occasione migliore di domani mattina per ricordare gli eccidi comunisti? Eccidi come le foibe che riguardano il popolo italiano? Mi auguro che domani mattina il nostro sindaco se lo ricordi e spenda due parole anche per questo dimostrando come dici te che le stragi non hanno colore politico! Visto la stima che nutro verso Francesca e l intelligenza che la contraddistingue sono sicuro lo farà ........

  • Caro Donato, perchè allora per lungo tempo non si è fatta parola delle Foibe, nemmeno in certi libri di storia? Posso condividere pure che un giorno sia sufficiente, ma la tristezza non è nel ricordare, quanto il non averlo fatto prima, il motivo me lo dica lei che ha scritto l'articolo sopra

  • la vicenda delle Foibe non ha ancora i contorni ben definiti. Pensa che solo 10 anni fa il Governo della Repubblica di Slovenia ha consegnato al Sindaco di Gorizia l'elenco dei concittadini arrestati. Non si conosce nemmeno il numero esatto delle vittime. c'è chi dice da 5.000 a 11.000, chi 15.000, chi anche di più. Ora sinceramente non so dirti se questa "vaghezza" sia dovuta a omissioni oppure a carenza di documenti e testimonianze. Certo è che se ci sono state delle omissioni, non sono ovviamente io a risponderne.
    Ribadisco inoltre ciò che scrivo nel mio articolo e cioè che nella vicenda delle Foibe, così come in tante altre, la politica, quella vera, quella che si fa confrontando le idee, non c'entra assolutamente nulla. E proprio per sottolineare questa estraneità della politica e per contrastare certe strumentalizzazioni che mi piace che in questo giorno si dica "mai più" a ogni violenza a prescindere.
    In ogni caso io ricordo che a scuola me ne parlarono più di una volta.
    Concludo ricordando che le stragi di cui non si parla per un motivo o per un altro sono tantissime e non devono essere considerate meno importanti solo perché non accadono a casa nostra

  • Caro Donato, come le ho scritto personalmente: "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario " -(Primo Levi). Credo che la frase sia applicabile a qualsiasi orrore di ordine e grado, che sia un ricordo Mondiale( 27 gennaio - Giorno della Memoria), Nazionale (10 febbraio - Giorno del Ricordo) o Locale (27 giugno Strage di Falzano - Cortona / 29 giugno Eccidio di Civitella). Questo il senso, nessuna polemica, solo vari appuntamenti per tener viva la memoria.

  • ti rispondo come già ti ho risposto altrove: "Il senso che io voglio trasmettere invece è che io interpreto questo giorno come la commemorazione a livello planetario di tutti gli orrori a prescindere dal contesto storico-politico. Serve secondo me una data unica proprio per evitare contrapposizioni e attribuzioni che non hanno senso. poi naturalmente ben vengano tutte le commemorazioni locali, i libri, i film, le testimonianze relative a tutte le atrocità SENZA fare distinzioni"

    E' importante però - lo ripeto - che le commemorazioni siano vissute con uno spirito sincero e non vi siano strumentalizzazioni di alcun genere come ampiamente detto nel mio articolo e nei miei commenti.
    Permettimi infine una critica alla tua citazione di Primo Levi. Una cosa è conoscere e un'altra è ricordare. Non ci si può limitare a conoscere solo nei giorni delle commemorazioni, si ha il dovere di conoscere sempre. Lo scopo primario delle commemorazioni è, come suggerisce la parola stessa, ricordare. Per conoscere seriamente bisogna leggere, viaggiare, studiare, ascoltare e in un giorno (o due o tre) non ci si fa...
    Anzi ti dirò di più, non solo bisogna conoscere ma anche far conoscere e quindi questo giorno è un promemoria, un post-it su cui c'è scritto: "Ricordarsi di conoscere e far conoscere"

  • Non sono ebreo e dinanzi alla Shoah ho sempre nutrito in primis sentimenti di sgomento. Il Giorno della Memoria è stato istituito per ricordarla, da sola, proprio per sottolinearne la sua specificità. Non si tratta di stilare classifiche su quale orrore maggiore la storia abbia generato, si tratta bensì di capire quale orrore nei confronti del popolo ebraico la cultura occidentale (prima romana poi arabo e cristiana)sia stata capace di ripetere nei secoli.
    Non sottolinearne la specificità è l'errore più grosso che possiamo fare,perpetrando inoltre un enorme torto nei confronti di coloro che sono morti o hanno sofferto per quella persecuzione razziale.
    La Shoah va ricordata in silenzio ed è assordante, quindi fuori luogo, qualsiasi disputa su altri contenuti.

  • Grazie Sergio per il tuo contributo. Uno degli scopi dell'articolo era quello di evidenziare uno dei punti in comune tra tutti gli eccidi, vale a dire la stupidità umana. Affermare che ci siano dei punti in comune non implica affermare che la Shoah non abbia una sua specificità e infatti concordo con te che la Shoah possiede certamente (e ovviamente) una sua specificità, per altro, a mio avviso non confinata solo a ciò che tu scrivi. E' mia opinione tuttavia che certi aspetti della Shoah vadano affrontati con serietà e profondità leggendo libri, ascoltando testimonianze, confrontandosi con altri e via discorrendo, certamente non nelle poche righe di un articolo di giornale.
    Non mi sembra che dire che la Shoah sia frutto della stupidità umana così come lo è per tutti gli altri eccidi, possa mancare di rispetto alle vittime. Se il 27 gennaio che è e rimane il giorno della commemorazione delle vittime dell'Olocausto (e nessuno ha affermato il contrario), si parla anche di ciò che è in comune a tutte le prepotenze, penso si faccia una buona cosa sia perché una cosa non esclude l'altra anzi la rafforza sia perché penso sia nostro dovere evitare il ripetersi non solo della Shoah ma anche di ogni altra violenza.
    Non sono d'accordo con te quando dici che "La Shoah va ricordata in silenzio ed è assordante, quindi fuori luogo, qualsiasi disputa su altri contenuti" sia perché, ammesso e non concesso che di disputa si tratti, vi stai di fatto partecipando anche tu con il tuo commento non rispettando il tuo stesso invito al silenzio, sia perché di disputa secondo me non si tratta perché qui non stiamo facendo nessuna gara, io ho solo detto che percepisco questo giorno come un simbolo perché "E' il giorno in cui l'Uomo libera se stesso dall'orrore" e, dato che l'orrore è l'altro elemento in comune con tutti gli eccidi, questo giorno in un certo senso commemora simbolicamente tutte le vittime di tutti gli orrori. Ma ciò non delegittima l'Olocausto che rimane, com'è ovvio, il cardine della commemorazione, bensì gli dà forza e aiuta tutti noi a capire meglio.
    Concludo facendo notare che io non ho stilato nessuna classifica, nessuna top ten, non ho fatto confronti né ho quantificato. Ho solo esternato ciò che ho letto nel mio cuore.

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Donato Apollonio

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