Domani (venerdì 29 maggio) scadono i termini entro i quali è possibile presentare una manifestazione di interesse relativamente alla ricerca da parte del Comune di Cortona di una figura che abbia le competenze necessarie alla partecipazione a bandi. In un contesto cortonese dove dilaga la moda degli pseudo esperti di bandi, è bene fare un po’ di chiarezza.
Benché nell’annuncio del Comune di Cortona si parli di “affidamento dei servizi di project management su progetti cofinanziati da fondi regionali, nazionali e comunitari”, l’attenzione è chiaramente rivolta verso i bandi europei a gestione diretta, per la cui partecipazione è richiesta una preparazione di altissimo livello e vediamo perché.
Premetto che io non sono un esperto di bandi europei, non sono capace di redigere una domanda ma in passato ho partecipato in qualità di tecnico alla stesura di alcuni allegati e in virtù di ciò sono perfettamente consapevole di quanto siano complesse tutte le attività legate alla partecipazione a un bando europeo.
Inanzitutto c’è la lingua. E’ vero che i testi di quelle che in gergo si chiamano call for proposal sono tradotti in molte lingue (basta consultare la sezione C della GUUE), ma è altrettanto vero che compilare in inglese la domanda di partecipazione è una prassi consolidata. E non è un inglese qualunque, bisogna saper padroneggiare l’uso di vocaboli ricercati e frasi di rito. Ma la lingua è il problema minore perché oltre al dover leggere tutta la mole di documentazione (e questa per fortuna c’è anche in italiano), è necessario saper compilare bene (e in perfetto inglese) non solo l’application form, ma anche il budget form e molti allegati quali ad esempio il simplified (per modo di dire) financial statement, l’activity report, la partnership declaration, il financial identity form o il legal identity form, tanto per citarne alcuni. Capite bene che non è uno scherzo. Per non parlare poi delle difficoltà insite nella creazione/gestione di un consorzio internazionale. Sì perché in quasi tutti i bandi europei vige il cosiddetto requisito di transnazionalità che impone che i partner siano almeno di tre nazionalità diverse. Naturalmente questo vincolo non è affatto una limitazione ma può e deve essere a mio avviso una risorsa per un Comune a chiara vocazione internazionale come Cortona che, tanto per dirne una, ha appena siglato un accordo a Parigi con il più grande museo del mondo. L’obiettivo è proprio quello di entrare a far parte di grandi network internazionali dove consolidare il marchio Cortona.
L’idea pare sia nata diversi mesi fa contestualmente al progetto “Cortona Up” che si propone con l’aiuto delle specifiche competenze del Polo Tecnologico di Navacchio, di “creare reti di collaborazione, favorire l’innovazione e la conoscenza” e al tempo stesso di “creare opportunità di lavoro per giovani e nuove imprese”. La partecipazione ai bandi europei, infatti, non vuole essere limitata al Comune come ente, bensì si allarga a tutte le aziende cortonesi che vogliono espandere i propri orizzonti.
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…
View Comments
Ieri 29 maggio scadevano i termini per la presentazione delle candidature al comune di Cortona per “maghi” dei bandi europei ….
Non lo nascondo, per una frazione di secondo ho pensato di candidarmi. Alcuni me lo hanno anche suggerito perché non sono il solo a non considerarmi un “pseudo esperto di bandi”.
Poi ho deciso di non prendere in giro nessuno, di non prestarmi ad un altro tentativo di ricerca della soluzione dei problemi con “colpi di genio”. I problemi vanno analizzati sistematicamente, vanno sviscerati e suddivisi, vanno socializzati per trovare le metodologie di soluzione più congrue e più efficaci. I problemi, poi vanno risolti con un lavoro costante, con metodologie appropriate, con tecnici identificati ad hoc. Vuole, sig. Apollonio, un esempio di problem solving? All’inizio degli anni ’80 il turismo viene identificato come risorsa economica importante per il nostro territorio. Le strutture ricettive erano poche, ma non era il caso di stimolare investimenti che potevano poi non essere produttivi. Era troppo rischioso incrementare il turismo estivo perché con l’allora assessore M.E.Vesci fu deciso di non correre il “rischio Assisi – turismo devastante” e di mantenere il controllo dei flussi turistici su livelli di qualità più alti (maggiori entrate con minor “lavoro”). Questo era il problema e la soluzione fu identificata in due direzioni: creare un centro convegni per allungare “la stagione” e per ottenere la massima occupazione delle strutture ricettive, attivare corsi di formazione per migliorare qualitativamente l’offerta turistica (enologia, gastronomia, tecnici dell’accoglienza, ecc.). Allora un oscuro tecnico della regione già con esperienze di progettazioni comunitarie per la riconversione industriale (IVV – Cedam – Saima – Lanificio di Soci - ….) e con esperienze di percorsi formativi, assieme ad un notaio (l’ass. Vesci, appunto) “inventarono” la Cortona Sviluppo per due motivi: coinvolgere gli attori economici del settore turismo ed avere una struttura in grado di gestire con la necessaria velocità il progetto. I risultati furono immediati: 250 milioni dalla Regione – Commissione europea per avviare i restauri di Sant’Agostino (sala grande e prima parte del corridoio immediatamente utilizzabili) e, soprattutto, miglioramento dell’accoglienza e incremento delle presenze turistiche del 30% … senza investimenti privati in nuove costruzioni.
Allora di cosa ha bisogno il comune di Cortona, di un project manager? di un funds rising? Io penso di nessuna di queste figure in particolare. Ha invece bisogno di una figura professionale le cui caratteristiche possono essere definite in italiano: buonsenso, capacità di ascolto, capacità di sintesi. La gestione del progetto, la ricerca dei finanziamenti sono questioni che vengono dopo che l’idea progettuale è chiara, condivisa e certa. Dopo, solo dopo, ci può essere la necessità di supporto nella elaborazione dell’application form , nella gestione, nella ricerca delle risorse finanziarie, ecc.
Oggi, 30 maggio sono contento di non aver partecipato alla manifestazione di interesse. Anche se mi considero un esperto di bandi regionali, nazionali e comunitari. Si, sono un esperto non soltanto perché la mia personale percentuale di successi (finanziamenti) ha per molti anni superato il 30% delle candidature (percentuale definita ottima), ma anche perché, Signor Apollonio, io, quando per 5 anni ho lavorato a Bruxelles alla commissione europea, ero nei gruppi di lavoro che “scriveva i bandi”, “valutava le candidature” e “valutava gli effetti della realizzazione dei progetti”. Non sono uno pseudo esperto e il fatto che una università abbia dichiarato, nel 1971, che sono un esperto di statistica per me è stato ed è punto di partenza. Niente di più.
Enzo Moretti
Ps – Il più grande museo del mondo non è il Louvre ma Pompei.
Pps – Se questa testata giornalistica pubblicasse i comunicati del progetto cortoNAtura anche i lettori capirebbero che, anche se non risposto al bando del comune, non ho/abbiamo smesso di fare progetti.
Gentile Sig. Moretti, sta facendo tutto da solo. Io non l'ho chiamata in causa e non mi riferivo certo a lei quando parlavo di pseudo esperti di bandi. La mia era semplicemente una espressione generica nata da quel che mi capita di ascoltare nei bar. Stia dunque sereno, non mi deve dimostrare niente e non serve che lei mi esponga il suo curriculum e le sue gesta. Se lei tanti anni fa ha fatto qualcosa di buono per portare Cortona ai livelli straordinari di adesso, come cittadino cortonese le sono grato.
Ad ogni modo in un paio di occasioni sono emersi i nostri differenti approcci in campo di problem solving e tecniche di analisi. Le ricordo questo commento https://www.valdichianaoggi.it/opinioni/l-editoriale/consiglioapertocortona-le-mie-personali-riflessioni-71015690.html#comment13275 e quest'altro https://www.valdichianaoggi.it/politica/comunicati-stampa/moretti-quattro-punti-per-vignini-71016205.html#comment13498
In merito alle considerazioni che lei fa su “buonsenso, capacità di ascolto, capacità di sintesi”, pur rispettando la sua opinione, ritengo che invece dietro a questa iniziativa ci sia un disegno ben preciso (e nell'articolo ci sono degli indizi). Secondo me nulla è stato lasciato al caso. Dia tempo al tempo... ;)
Che poi, andando su un tono scherzoso, viste le dimensioni del suo commento, deve ammettere che ha un concetto - diciamo - originale di capacità di sintesi :)
PS: ci sono molti modi per misurare la grandezza di un museo. Del resto Napoleone è stato un grande condottiero nonostante la statura
PPS: il suo comunicato c'è e l'ho letto. A me pare una bella iniziativa. Bravo, anzi metto il link così le faccio un po' di pubblicità
https://www.valdichianaoggi.it/comunicati/enti-e-associazioni/seconda-tappa-del-progetto-cortonatura-71016425.html