Secondo appuntamento con il blog più bello di Valdichiana Oggi: Il biondo che non impegna. Ma andiamo avanti e lasciamo perdere la mia modestia. E lasciamo perdere anche le banalità del campionato italiano: i nerazzurri di Atalanta e Inter travolti rispettivamente da Juventus e Napoli, le polemiche e polemicucce post-derby romano, Fiorentina e Milan che fanno una fatica immane a vincere in casa contro il Real Palermo e l’Atletico Crotone.
Tutto lineare, tutto scritto, tutto fin troppo scontato e prevedibile. (Basta, non se ne può più).
Oggi proverò a spiegarvi una cosa non scritta, non lineare e più incomprensibile delle conferenze stampa di Gigi Del Neri. Si tratta di “Football Leaks“, la più grande fuga di notizie nella storia dello sport, e del calcio in particolare. È una storia seria, quindi toglietevi subito quel sorrisetto dalla faccia. Mi piacerebbe potervela raccontare in modo facile e veloce, ma non so se ci riuscirò.
“Football Leaks” è il nome di un sito web che nasce nel settembre 2015 e inizia a pubblicare anonimamente contratti di alcuni calciatori. Furono coinvolti dei funamboli del calibro di Neymar, Bale, Ronaldo, James Rodriguez e alcune società. Si arrabbiarono un po’ tutti, ma niente di più. Il caso più eclatante fu quello riguardante la squadra olandese del Twente: si scoprì, grazie a Football Leaks, che la società era finanziata in gran segreto da un fondo d’investimento (Doyen) che traeva profitto dalla compravendita dei giocatori. Alla fine la KNVB (federazione calcistica olandese) squalificò il Twente dalle competizioni internazionali per tre anni. Insomma, un gran putiferio: dopo pochi mesi il sito chiude e non si sa perché (risate generali).
Poi, nella primavera di quest’anno, la svolta. Una fonte anonima – che si fa chiamare “John” ed è legata al misterioso sito web – si presenta (virtualmente) al settimanale tedesco Der Spiegel con “in mano” otto hard disk pieni di informazioni. Un’immensa banca-dati chiamata, per l’appunto, “Football Leaks” (traduzione: fuga di notizie riguardanti il calcio). 1,9 terabyte di file. Una camionata di roba. All’interno, di tutto e di più: quei famosi contratti, sì, ma non solo. Tutta una rete globale di banche, banchieri, società, manager, mail, conti offshore, fatture, procuratori, messaggi, paradisi fiscali. Improvvisamente vengono alla luce i meccanismi – illeciti e non – legati al simpatico mondo del calcio.
Dicevamo di questa valanga di informazioni che il Der Spiegel si è ritrovato tra le mani. Merito di “John”, l’anonimo guastafeste, (un vero burlone!) che ci tiene a non essere chiamato “hacker”. Dice, invece, di essere uno ammanicato con delle ottime fonti. Di lui sappiamo solo che è un giovane nato in Portogallo e che parla un sacco di lingue. Insomma, un guitto. Per adesso dobbiamo credergli, quindi andiamo avanti. Adesso non si tratta più di “semplici” contratti milionari da pubblicare, come nel settembre 2015, ma di tutto il quadro generale della situazione. Situazione non proprio chiarissima, ecco. Fatto sta che i teutonici giornalisti del Der Spiegel si ritrovano un sacco di roba da scaricare nei loro computer e tanta confusione in testa (come voi in questo momento). Così decidono di farsi aiutare per riuscire a sbrogliare la matassa. Tutto lo scottante materiale viene condiviso con l’EIC (European Investigative Collaborations), una squadra di giornalisti provenienti da tutta Europa. L’Italia è rappresentata dal settimanale “L’Espresso”, che meno di una settimana fa ha pubblicato la prima parte di questa intricata inchiesta, durata nove mesi.
Arrivati a questo punto, voi potreste (in assoluta tranquillità) mostrarmi la vastità del cazzo che ve ne frega e ricordarmi (con altrettanta nonchalance) che tutta questa vicenda è solo la scoperta dell’acqua calda. “Il calcio è diventato una giungla”, “girano troppi soldi” e “non ci sono più le mezze stagioni”. Tutto verissimo. Solo che io volevo darmi un tono… ma finisco sempre per buttarla in caciara. E allora: cos’è venuto fuori, per ora, da questa fuga di notizie? Quali sono, dunque, le notizie? QUESTE:
1) Partiamo con una clausola per Marione Balotelli ai tempi del Liverpool, riportata pari pari dal Sunday Times: “Se alla fine di ogni stagione il giocatore non sarà stato escluso dal terreno di gioco per più di tre volte per comportamenti violenti, sputi agli avversari o ad altre persone, parole o gesti offensivi, contestazioni, eccetera … riceverà un pagamento bonus di un milione di sterline”. LAMA.
2) Il pocho Lavezzi, attualmente in forze alla squadra cinese Habei China Fortune, viene pagato 57 dollari al minuto. Fate voi il conto all’anno. GRAZIANO PELLÈ.
3) Van der Vaart ai tempi del Betis Siviglia (l’anno scorso): divieto assoluto di usare scarpe da calcio rosse. Guarda caso il rosso è il colore dei cugini del Siviglia. Poi c’è la clausola 6, una vera chicca: il giocatore era tenuto a finanziare i giocatori del Betis in pensione, donando obbligatoriamente l’1% del suo reddito all’associazione di ex giocatori del club andaluso. INPS.
4) Cristiano Ronaldo evade il fisco. E anche lo “special one” Mourinho. Ma hanno come agente Jorge Mendes, un “drago” che smentisce tutto nella maniera più assoluta. MA È OVVIO.
5) Neymar, Ronaldo e Xavi pagati per firmare figurine. Per i primi due, 50mila dollari per autografarne 600. Il buon Xavi si è dovuto accontentare di soli 40mila dollari. CELO, MANCA.
6) Poi c’è un’altra chicca: quando Agger dal Liverpool passò al Brøndby, nel 2014, ottenne una clausola: ogni volta che il Brøndby gioca in casa, allo stadio deve essere esposto un cartellone pubblicitario della “Kloagger”, società creata l’anno prima dal calciatore insieme al fratello e ad un amico che si occupa di gestire le acque reflue nella città di Hvidovre. CLAUSOLA DI MERDA.
7) Kayode (Austria Vienna) si vedrà decurtare lo stipendio del 30% qualora venisse trovato ubriaco alla guida. STASERA BEVO CHE DEVO GUIDARE.
8) Ogni volta che Aguero segna 15 reti, l’Atletico Madrid (sua ex squadra che ha avuto la genialata di inserire questa clausola al momento della vendita) riceve 211mila sterline. Per ora il Kun ha segnato solo 152 gol con il Manchester City. Anche qui, fate voi il conto. SE FA ‘NA COSA: TE PAGHI, IO BEVO (cit.)
9) Eccola, la clausola definitiva: il romanista Vermaelen ai tempi del Barcellona “poteva essere utilizzato in qualsiasi posizione del campo e anche in altri sport”. DATTI ALL’IPPICA.
10) Nell’inchiesta sono coinvolte, inevitabilmente, anche alcune squadre italiane: Inter, Juventus, Milan, Roma, Napoli e Torino. Per adesso sappiamo solo questo. Altro arriverà nei prossimi giorni. E non è detto che ci sia solo da ridere…