Tassa di soggiorno per i turisti: e se invece dicessimo Sì?

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Un euro per andare al mare a Ostia. L’abbiamo letto oggi sui giornali, e scusateci se c’è venuto un po’ da mugugnare o forse addirittura da ridere, conoscendo la realtà alquanto caotica del ‘mare dei romani’. “Un euro per Ostia e zero per Cortona??? Ma dai….” viene da pensare rimembrando un articoletto de La Nazione di qualche giorno fa in cui il Sindaco Vignini garantiva che la città etrusca non si sarebbe avvalsa della “tassa di soggiorno” che a quanto pare le città turistiche potranno adottare da quest’estate facendo pagare piccole cifre al forestiero che viene a soggiornare.

Frutto del decreto sul federalismo municipale, coi soldi che potrebbero servire per la collettività, anche se il meccanismo è tutto da capire.

Perchè non pensare invece di adottare quell’euro al giorno (o anche più, o anche meno) a Cortona, a Montepulciano o negli altri centri minori della Valdichiana? Pensiamo davvero che un euro spingerebbe ai turisti a rivolgersi altrove producendo un danno al business del turismo?

Un euro “indolore”, senza caselli e dogane anacronistiche stile “Non ci resta che piangere“, ma semplicemente caricato sul conto dell’albergo o del bed&breakfast (con l’albergatore che poi lo trasmetterebbe al Comune) è davvero una soluzione così improponibile, inaccettabile e irrealizzabile?

La questione secondo me merita approfondimento e dibattito aperto. Non se ne facciano questioni di principio, e neanche questioni politiche. Perchè francamente il dubbio che si dica ‘No’ a priori solo perchè la cosa è stata decisa da un Governo della sponda politica avversa per un attimo m’è venuto.