{rokbox title=| :: |}images/fini2.jpg{/rokbox}Diventerà Fini (o già è?) un idolo di quelli di sinistra? Domanda interessante. E ancora….Fini è sempre di destra o è quasi di sinistra? Oggi che Fini è a Castiglion Fiorentino mi sembra giusto dire la mia su questo importante personaggio politico, anche se giunge in Chiana per il suo ruolo istituzionale e non c’è da attendersi grandi sorprese. M’è piaciuto, ieri, l’articolo di Meacci che dimostrando di avere sale in zucca e i piedi ben piantati a terra dava una frenata agli istinti dei più sfrenati anti-berlusconiani propri di certa sinistra ricordando che Fini, per quanto interprete dei valori di una destra non-conservatrice, è comunque di destra e l’alleanza col PD è roba da fantascienza.
Peccato che buona parte del popolo vicino o affine al partito di Meacci la pensi diversamente, preso da quella giustamente evidenziata “smania” di cacciare Berlusconi. Dico comunque che per me, Fini, non ha un futuro da leader alternativo a Berlusconi. Finchè ci sarà Berlusconi, a mio avviso, l’ex capo missino manterrà il suo ruolo di battitore libero, ma resterà nell’alveo del PdL. Senza tanta convinzione, magari, ma per saggezza. Sa bene infatti Fini di non avere ancora i numeri e le potenzialità per diventare leader di una destra “altra” in grado di divenire maggioritaria battendo quella berlusconiana.
Fini però ha davanti il futuro. Il futuro è suo. Prima o poi, infatti, Berlusconi dovrà eclissarsi. Lo farà come tutti i grandi leader, come tutti i traghettatori da un’epoca all’altra della politica. Con lui, prima o poi, dovrà pure eclissarsi la Lega. Lo farà quando avremo superato la crisi economica, quando l’integrazione sarà qualcosa di acquisito, quando le parole d’ordine di quel movimento non saranno più centrali e vincenti e il Federalismo fiscale sarà cosa fatta, dimostrando di non essere affatto una panacea simil “Sol dell’avvenire” di socialista memoria.
A quel punto, e qui sta la grande fregatura per la quale la sinistra farebbe bene a muoversi, la destra acquisterà consensi anche e soprattutto da chi oggi non vota a destra. La riprova di tutto questo è semplice. Provate a immaginare un’Italia senza Berlusconi (e quindi senza Di Pietro, che è il suo contrario e vive solo in funzione dell’esistenza di ciò a cui si oppone). Chi ci sarebbe a destra? Fini. Per chi voterebbe, tanto per fare un esempio, Marco Travaglio? La risposta credo sia semplice. Per chi voterebbero larga parte dei grillini, annozerini, comitatini, qualunquistelli, ribelli del web e compagnia bella? Voterebbero il PD? Non credo proprio. E ancora…per chi voterebbe uno come Montezemolo? Per Bersani???
In questo sta la grande utilità presente e futura del Gianfrancone nazionale. E questo qualcuno a destra l’ha capito, ed è per questo che nonostante le frizioni non si arriva e non si arriverà mai alle scissioni.