Voglio subito tranquillizzare tutti i “moralizzatori” della politica aretina: il MotoRocchio non è nulla di scandaloso. Magari non è niente di interessante per chi cerchi qualcosa in più rispetto a belle fighe, salsicce, birra e motori, è sicuramente un evento che il Comune ha tutto il diritto di rifiutarsi di patrocinare, ma non mi pare da crocifiggire per volgarità e non rispetto della donna. Nel primo pomeriggio, quasi per dovere civico e per la mia innata e inguaribile curiosità, ho preso lo scooterone e sono andato fino a Policiano semplicemente per vedere com’era. E com’era? Più o meno come guardare un film con la Fenech. Anzi, qualcosa di molto molto più castigato.
Arrivare lì con lo scooter è stato un po’ da sfigato, visto che il parco-moto (e macchine) era stupefacente, con modelli meravigliosi, altri un po’ sul tamarro, e poi ancora vespe e tanti altri gioiellini davvero da invidiare. Io là in mezzo non ci dicevo niente, ma sono sceso e nessuno m’ha preso a male parole. Anzi, nessuno s’è curato di me.
Giunto nella grande area degli stand ho subito controllato la “fauna” umana: per larga parte si trattava di gente totalmente normale, giovani ma anche anziani, standard nel vestire e nell’atteggiarsi. Poi c’era qualche biker un po’ tamarro (look total black, bandana, qualche tatuaggio) e ogni tanto compariva qualche bella figliola che si stava preparando per il primo show, un lavaggio sexy. Nulla di che: le belle ragazze sciacquavano i mezzi in questione, ogni tanto si schizzavano fra di sè azzardando una risata e qualcuno intorno stava a guardarle, applaudendo, lanciando qualche isolato fischio e facendo foto col cellulare.
Subito dopo questa versione aggiornata delle “docce” dei tempi di Gloria Guida ecco l’attesissimo show delle sexy Coyotine, guidate dalla ormai mitica Coyotina Roxy. Vestite da cow-boy, con Hot Pants molto Daisy Duke (quella del telefilm Hazzard, per intendersi) le 6 bellissime ragazze si sono dimenate un po’, puntando più che altro sull’ironia, sempre fra gli applausi della folla.
Terminato anche quello show un lunghissimo carosello di mezzi è partito alla volta di un “tour”, sgassando e strombazzando. Mentre dalle casse usciva un curioso mix fra pezzi tunzettari e brani rock’n’roll anni 50 ho ripreso il mio scooter da dilettante allo sbaraglio e sono ripartito verso casa.
Ho poco altro da dire, se non che m’è mancato di mangiarci un rocchio. Ma sicuramente stasera ci saranno, anche se io non ci tornerò perchè continuo a preferire altri passatempi.
Chiudo recuperando il paragone con i film della nostra commedia sexy. C’erano e la gente andava a vederli. Forse perchè si divertiva. In parecchi si indignavano. Qui più o meno è la stessa cosa: c’è tanta gente, e si diverte. Certo, non si parla dei massimi sistemi, ma non si fa neanche niente di così clamorosamente malvagio.