{rokbox title=| :: |}images/tg5.jpg{/rokbox}Oggi Michele parlava di problemi del nostro mondo giornalistico, di scarsa obbiettività, scarso pluralismo, scarso essere “superpartes” da parte dei nostri imbrattapagine. Un tema purtroppo vero (e mi fermo al nazionale perchè se si volesse entrare nel locale ci sarebbe da riempire qualche enciclopedia) visto che la situazione è proprio questa e non c’è bisogno di essere di destra, di sinistra o di centro per rendersene conto e restare costantemente delusi e frustrati di fronte a qualsiasi tg nazionale o qualsiasi trasmissione di approfondimento. Ieri sera, in 3 minuti di Tg5 che ho visto per sbaglio (io guardo soltanto il Tg di Sky, ormai da diversi mesi, ma il telecomando m’è finito là….), mi sono trovato davanti a un esempio lampante di come vengono trattate le notizie oggi in Italia.
La notizia era: ‘cala il consumo di droga in Italia. Meno 25%’. Bene, benone direi, anche se la sensazione del tutto personale, fatto qualche giro in discoteca o nelle rughe il venerdì e sabato notte, era esattamente opposta. Ma è probabile che mi stia sbagliando, d’altronde sono giovane ma sono molto “out” dal mondo giovanile più “in”.
A questo proposito però faccio una piccola parentesi per vedere se qualcuno può chiarirmi un dilemma: quanto è in realtà possibile quantificare il consumo di droga visto che è qualcosa di illecito e quindi nascosto? Sui giornali oggi trovo generici riferimenti a “dati del ministero dell’interno, della giustizia e della salute, delle Regione, dell’ACI, dell’Istat, di istituti e università ecc ecc”, una formula che sinceramente mi lascia il dubbio insoluto. Vabè, parentesi chiusa….
La notizia, comunque, è diventata: siccome il Governo è stato bravo nell’opera di prevenzione, è calato il consumo delle droghe. Come ben sapete non sono fra i più ferrei oppositori del governo, che anzi apprezzo e sento vicino in moltissimi provvedimenti e scelte, ma questo è un metodo da ex-DDR che denota il bassissimo livello della nostra stampa. La cosa mi scandalizza non tanto perchè si è cercato di affibbiare al Governo il 100% di un merito che almeno al 50% esiste (l’altro 50% credo sia da ascrivere alla crisi economica che restringe i portafogli a tutti…), ma perchè si è infilata l’opinione, l’interpretazione personale, all’interno di quella che doveva essere una notizia secca, sui dati e basta.
Il problema quindi principale della stampa italiana di oggi è, a mio avviso, che ovunque alla notizia si fonde l’opinione, che viene però fatta passare quasi come notizia, tanto da far sparire la notizia stessa. Una volta, invece, c’erano le notizie e c’erano le opinioni. Rigorosamente separate. Sulle une, assolutamente certe, si discuteva in una sede diversa. Ed è un piacere, anzi un onore, scrivere in un sito che questa severa distinzione fra notizie e opinioni la vuole fare ancora (vedi barra dei menu)