Ma guarda un po’ che culo. Ci s’è quasi fatta ragazzi, almeno a quanto scrivono i super-infomatissimi giornali locali: il Governatore della Toscana Rossi, dopo una serie di presenze in terra aretina fra cui quella alla festa PD di Camucia e alla Direzione provinciale del PD, avrebbe riconsiderato la sua posizione nei confronti di Arezzo. Eh sì, c’ha visto parecchio incazzati e adesso pare che la (ex) città dell’oro possa pure star da sola, anche se ovviamente a decidere sarà il Consiglio Regionale e poi la cosa dovrà andar bene a Roma. Ma già due mesi di polemiche, vero tormentone dell’estate, sono cancellate d’un colpo. Mai più cartelli “Al Palio vacce te“, vittoria e tutti contenti…
Ma vittoria de che?
Siamo sicuri che ci conviene star da soli?
Arezzo, sola soletta, rischia l’emarginazione, un po’ come capita alle frazioni isolate nei comuni o ai comuni di confine nelle province. Tutto questo se non altro per semplici questioni geografiche.
Degli equilibri geo-politico-economici inutile stare a parlare ancora, ci si è passato un’estate a lamentarsi di una città e di un’istituto bancario verso cui è stato diretto tutto l’astio aretino possibile e immaginabili…figuriamoci…
E poi come ci rapporteremo, da provincia ancora autonoma e solitaria, in tutti i servizi gestiti a livello di macro-area, con Siena e Grosseto? Non rischieremo di passare in secondo piano, o di risultare avulsi?
Boh, boh e boh
Sperando di non doversi pentire del fervore campanilistico di questa estate (quando perdere una cosa che fino a qualche mese prima si voleva sparisse era diventata la più grande tragedia del mondo) e sperando pure di essere invece trattati come le regioni a statuto speciale, o che ne so come una specie di Campione d’Italia, prepariamoci dunque al carosello in Corso Italia in cui solleveremo dei bei troni con sopra i nostri eroi della difesa nazionale: dal Meacci scamiciato vincitor del duello rusticano con l’altrettanto scamiciato Rossi (il tutto dopo un’ottima pizza al taglio in Sant’Agostino, una foto un po’ buffa che resterà nella storia) al Fanfa grande pendolare verso Roma per parlà con Franceschini
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Più che le province, sarebbe bene considerare l'idea di azzerare le regioni. Angiolo Fanicchi
per la valdichiana ritengo sarebbe importante che tutta la vallata facesse riferimento (per la prima volta nella sua storia) ad una unica provincia.
Azzerare poltrone, rappresentanze ed uffici che avevano uno scopo solo nell'italia giolittiana sarebbe una rivoluzione.
Che cosa poi contera' Arezzo da sola rispetto agli altri agglomerati di province toscane e' qualcosa che solo gli improvvisati (come disse Diego della Valle di suoi colleghi) politici locali da bar possono immaginare in senso positivo.
Se lo spiegassero anche a noi poveri mortali ci farebbe piacere.