Premetto che considero la Casa dell’acqua di Camucia un’idea bella, utile, necessaria e soprattutto coraggiosa, perchè va a disturbare con l’acqua pubblica a costo zero gli interessi di chi dell’acqua ha fatto, in un modo o nell’altro, un bene privato. Quindi lode al Sindaco che confermandosi un amministratore coraggioso ha deciso di portare a Cortona quello che già c’era a Castiglion Fiorentino e Foiano. Dico anche che 50 o 60mila euro di fondi pubblici, che in altro modo non sarebbero arrivati a poter essere spesi, sono comunque un investimento giusto che condivido. Ma mi si permettano alcune osservazioni.
Secondo me il problema è culturale, e proprio per questo si rischia un flop, o quantomeno un successo non nelle proporzioni che sarebbero meritate e giuste.
Citando Frankie Hi-Nrg Mc ad alcuni (e ripeto: solo alcuni!!!) camuciesi mi piace spesso riferire la frase “vivon nel timore di poter sembrare poveri“, dalla meravigliosa “Quelli che benpensano“.
Non voglio assolutamente generalizzare, ma credo che l’arricchimento post-mezzadrile, dovuto ai nonni e ai padri, abbia creato nella testa di alcuni giovani ma non solo una strana idea di esclusività e superiorità. Non si sa a chi e a cosa, e soprattutto non si sa perchè, ma questa gente si sente particolarmente speciale e al top.
Loro sono fighi, noi no.
Ebbene: andare a prendere l’acqua al casottino potrebbe essere una dimostrazione di povertà. Vedo molto difficile per taluni individui qualche minuto di attesa di fronte alla “cannella”, con la boccia in mano. In mezzo a tutti, visti da tutti, con tutti. Pure con me (perchè io ci sarò, mica so scemo!)
Magari ne avrebbero bisogno di quella cannella, perchè il loro essere ricchi è a volte più fittizio che reale e quindi qualche euro risparmiato non farebbe male, ma mettersi lì con la boccia in mano sarebbe veramente troppo.
Spero di essere smentito dai fatti, e di vedere il mio snobismo da provinciale che si crede (probabilmente sbagliando) più intelligente demolito da file di ragazzi con la cresta d’ordinanza e col Moncler, cinquantenni rampanti col SUV, signore in pelliccia, ragazzine col trucco pesante, il tacco 12 a ogni ora e la borsetta di Louis Vuitton tutti con la boccia in mano davanti al casottino.
Ultima osservazione: il luogo è infelice. Oltre a ricchi e finti ricchi Camucia è popolata anche di tanti anziani che tirano avanti con difficoltà. A loro, che mica sono scemi come i loro nipoti, l’acqua a gratis potrebbe fare davvero comodo, ma quell’angolo è molto trafficato. Forse inserire il casottino in un angolino dell’ex campo di calcio della “Maialina” poteva essere una scelta più sicura.