Italia Wave va a Lecce. Niente Arezzo. E non dite che non ve l’avevo detto

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Poi non ditemi che non ve l’avevo detto. Italia Wave ad Arezzo? Io la vedevo nera, da sempre, e alle grandi giornalate avevo più volte contrapposto il buon senso. Mauro Valenti, con sincerità estrema quanto cruda, aveva parlato chiaro e aveva chiesto alla comunità aretina 250mila euro, un quarto del budget necessario per un eventuale (e da lui auspicato) ritorno.

Nessuno è stato capace di trovarglieli, nonostante le tavolate riunite da Fanfani con le tante facce dell’Arezzo che conta e i flash dei fotografi.

Tutto inutile: i soldi non ci sono e anche chi conta, ad Arezzo, conta sempre meno perchè senza lilleri non si lallera.

A quel punto Valenti, dopo aver minacciato come suo solito di fare una lista alle prossime elezioni comunali, ha scelto la Puglia e Lecce. E via tutti a ballare la pizzica e la taranta, e chi se ne frega degli aretini.

Noi ci terremo l’ennesima edizione del Play, ben consci che in questo momento ad Arezzo non si può pretendere tanto di più. Di grazia che c’è questo e poi si sa, prima di tagliare il sociale si taglia la cultura.

Per il resto sarà contento Vendola, uno che di gestione dei media ben se ne intende e riesce sempre a raccogliere il massimo risultato da qualsiasi vicenda, anche minima. Lo vedo già sul palco di Lecce col Valenti a farsi bello e riempire il pubblico dei suoi tanto amati paroloni difficili. Beato lui: ai suoi omologhi aretini resta solo la polvere, una grande delusione e una discreta figuraccia della cosiddetta ‘classe dirigente’.