In questo momento è sicuramente meglio riderci sopra. D’altra parte capita spesso che le polemiche politiche, specie quando partono da punti di vista un po’ moralisti, finiscano ben presto in burletta. Specie in tempi come questi. Breve riepilogo: tutto parte dal Consigliere di SEL di Arezzo Marco Tulli che venerdì invia un comunicato stampa in cui dice che i manifesti pubblicitari della ben nota manifestazione “MotoRocchio”, che si svolge ogni anno a Policiano, non rispettano l’auto-regolamenteazione che il Comune si è dato qualche mese fa, imponendo una moratoria delle pubblicità lesive della dignità della donna.
In più Tulli fa notare l’inopportunità del patrocinio concesso dal Comune a una manifestazione di questo tipo, con “lavaggi sexy” e spettacolo delle “Coyotyne Italiane”.
L’arrivo in tutte le redazioni locali della lettera di risposta della manager delle “Coyotine”, ieri sera, ha creato decisamente scalpore. Nessuno, probabilmente, se l’aspettava.
“Roxy la Coyotina”, questo il nome d’arte, spiega che il loro spettacolo è solo un tributo-parodia del noto film “Le ragazze del Coyote Ugly”, respingendo tutti gli attacchi sul tema “dignità della donna” e sulla presunta volgarità dei manifesti pubblicitari del “MotoRocchio” portando sul piatto 8 anni di lavoro, di grandi successi e pure di incassi devoluti in beneficienza. Insomma: replica senza troppi peli sulla lingua, molto poco da “donna-oggetto”, caro Tulli.
Fra tutte le posizioni espresse in queste ore la più intelligente e razionale mi è sembrata quella letta su queste pagine, scritta dal SanSevero. Provo a integrarla un po’ interpretandola a modo mio, per cercare di riportare tutto ad una logica razionale partendo da quel lucidissimo contributo.
A mio avviso un’amministrazione locale deve occuparsi di quello che le compete. Ciò che le compete è far rispettare le regole e decidere o meno se concedere un patrocinio e/o un contributo di uomini, mezzi o soldi a tutto ciò che accade e viene organizzato nel suo territorio comunale.
Di certo il Comune poteva evitare di patrocinare il MotoRocchio, coi suoi sexy lavaggi. Per tutto il resto però valgono le leggi dello stato e non c’è bisogno di farne altre specie su tematiche in cui tutto è abbastanza opinabile.
A mio avviso non c’è nessuna particolare volgarità nei manifesti affissi dal MotoRocchio nè tantomeno nello show delle Coyotine che (almeno a giudicare dalle foto che ho pescato in giro) non pare così scandalosamente “hot”. Siamo molto più sul castigato della media nazionale (anche televisiva da prima serata).
Il Comune ha quindi tutto il diritto di chiedere in modo ferreo il rispetto delle regole (cosa che il MotoRocchio, a quanto mi risulta, ha sempre fatto), di non concedere un patrocinio se non ritiene la manifestazione rispondente a certi canoni fissati e di farsi valere se non vengono rispettate le leggi.
Ma quando invece un Comune vuole stabilire regole “morali” decidendo quel che è giusto e quel che è sbagliato, quello che è volgare e quello che non è volgare, quello che lede la dignità della donna e quello che invece rispetta il gentil sesso rischia di infilarsi in una “nassa” spaventosa. Meglio evitare