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Il Tuscan, una Ferrari con l’impianto a metano?

{rokbox title=| :: |}images/sting2.jpg{/rokbox}Intendiamoci: visto che a Cortona, specie fra i giovani, lo sport preferito pare quello di criticare per partito preso il Tuscan Sun, un vero BastianContrario dovrebbe scrivere bene di questo festival, così da andare controcorrente. E in effetti il Tuscan a me non dispiace, nel senso che non ne ho mai usufruito non avendo mai assistito ad uno spettacolo (la classica non è roba per me e i costi, anche se migliorati col tempo per i cortonesi, sono sempre alti), ma credo sia utile a Cortona e sia un passo coerente sulla strada del turismo di semi-èlite che punta principalmente al mercato estero intrapresa ormai da diversi anni dalla nostra città.

Una scelta contestabile, ma che ormai è stata fatta e quindi va portata avanti. Il Tuscan, in questo senso, è stato una specie di manna piovuta dal cielo, con pochi costi per la nostra città e sicuri ritorni di immagine e presenze turistiche. Si potevano fare altre scelte, alcune forse sarebbero state anche migliori, ma ormai si è fatto questa e di sicuro non è stata da buttar via. E speriamo che duri.

Però va detto che quest’anno ha prevalso la sensazione, e il dispiacere, che questo grande festival sia andato con qualche marcia in meno rispetto al solito. O comunque che non sia riuscito, o non abbia voluto, sfruttare al massimo il potenziale che aveva. Forse qualcosa cambierà prima della fine, non so, ma la sensazione è diffusa, favorita forse dal maltempo che butta tutti un po’ giù d’umore e da qualche spettacolo decisamente sottotono in termini di biglietti venduti. Citando Gianni Ciardo, con una metafora che tanto ha fatto divertire il direttore di questo sito, ho sentenziato due sere fa: “E’ come guidare una Ferrari con l’impianto a metano”.

Questa frase la confermo anche adesso, dopo che è passato Sting e la città quasi non se ne è accorta. Rispetto in pieno le scelte del musicista inglese e degli organizzatori, ma mi si conceda qualche osservazione. Perchè confinare lo spettacolo al Teatro Signorelli, chiuso fra 4 mura? Nella piazza,a parte i rischi del maltempo e la chisura degli ingressi, avrebbe comunque fatto sentire i cortonesi meno esclusi. Perchè poi non fare qualcosa di un tantino più “pubblico” con Sting, magari come fu fatto l’anno scorso con Hopkins, invece della solita serata di gala a ingresso riservato in una prestigiosa cantina? Poi c’è il fatto puramente musicale. Non mi ritengo un esperto, e quindi non giudico. Ieri però mi sono appollaiato per un po’ sul retro del teatro ascoltando un po’ di note dell’opera teatrale di cui l’ex-Police è protagonista. L’unico pensiero che ho avuto è che c’era Sting, ma era come se non ci fosse. O meglio: c’era ma si occupava di altro, di un suo passatempo secondario. Stessa sensazione che provai di fronte ai quadri di Hopkins l’anno scorso, ma lì era ovvio che non gli si poteva chiedere di fare un film a Cortona. Sentire Sting cantare un po’ di pop, ovvero il suo pane, non ci avrebbe fatto certo schifo. E invece ci siamo ritrovati tra le mani una Ferrari, ma ci abbiamo voluto mettere l’impianto a gas. E’ rimasta una bella macchina, lussuosa e potente, ma preferivamo il turbo.

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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