{rokbox title=| :: |}images/frutta.jpg{/rokbox}Che cosa c’è dopo la frutta, il caffè e l’ammazzacaffè? Ah già, resta solo da pagare il conto. Allora niente…. pensavo ci fosse qualche ulteriore possibilità di allungare il pranzo così da trovare una nuova frase per lamentarmi della classe politica italiana visto che “alla frutta” ci siamo arrivati da lungo tempo e anche il post-frutta durante questa estate è stato ampiamente consumato. Torno a trattare un tema di politica nazionale dopo un bel po’, ormai totalmente disulluso e forse assuefatto a non avere più speranze e a dover accettare che valori primari semplici come la coerenza e l’onestà verbale e politica vengano quotidianamente calpestati senza alcun timore nè rispetto.
L’ultimo caso-Fini rappresenta un nuovo picco negativo della nostra classe dirigente. Chi per mesi ha chiesto le dimissioni di Berlusconi per casi di nani e ballerine ora, visto che Fini gli è più simpatico, gli invoca di non dimettersi e “resistere” di fronte all’affondo mediatico-scandalistico di questi giorni dei giornali più vicini al premier. Viceversa chi per mesi s’è difeso da chi gli chiedeva di dimettersi inneggiando al garantismo e dicendosi vittima di un complotto adesso chiede le dimissioni di Fini. Tutti forcaioli e garantisti a seconda delle convenienze. Non ci sono veramente più parole e più speranze.
E se davvero il governo si sta incartando su sè stesso c’è da pensare al “dopo” e un brivido corre lungo la schiena. Senza riforma elettorale e con l’eventuale terzo polo l’Italia rischia di essere governata da forze politiche che insieme potrebbero arrivare a poco più del 30%. 30% dei votanti, cioè (se votasse mettiamo il 60% degli aventi diritto) neanche due italiani maggiorenni su dieci.
Senza terzo polo si rischia invece, ammesso che ci siano i numeri per una maggioranza chiara, un accrocco fantasioso che potrebbe essere o una marmellata stile-Unione ancora più allargata (e quindi probabilmente ancor più fallimentare) con strani personaggi spacciati per nuovi come Vendola e Chiamparino (ma perchè non Bersani, che vi ha fatto di male?) o fantapolitiche alleanze destra-sinistra oppure la riedizione tutta verde padano della premiata ditta Lega-Berlusconi. Naufragare in questo mare è veramente poco dolce, e c’è da rimpiangere il fatto che l’Italia sia uscita dopo 5 minuti dai mondiali di calcio. Se avessimo vinto avremmo sepolto tutto il deprimente dibattito politico di questa estate 2010 sotto una coltre di “po po po”.