{rokbox title=| :: |}images/scioperocalcio.jpg{/rokbox}Una volta che il deprecatissimo sciopero dei calciatori pare definitivamente scongiurato è giusto che un Bastiancontrario dica quel che pensa, specie se è qualcosa di decisamente controcorrente. Dirò quindi che questo sciopero aveva dei fondamenti più che sensati, ma nessuno di tutti gli indignati di questi giorni conosceva probabilmente quelle che erano le rivendicazioni dei calciatori, contenute in 8 punti ‘della discordia’ che vi linko tanto per informarvi un po’.
In particolare andrebbe evidenziato il fatto che, con una certa forma di solidarietà (i marxisti avrebbero aggiunto ‘di classe’, ma evito…), i calciatori più ricchi e famosi erano pronti a scioperare in difesa non solo di sè stessi, ma anche e soprattutto di quelli delle categorie inferiori…ma a parte questo…
…è in particolare il punto 8 che dovrebbe farci pensare. Trasferimenti. Per la Lega un calciatore non potrebbe rifiutare il trasferimento ad un club dello stesso livello di quello in cui si trova attualmente e che gli garantisca lo stesso stipendio, se il suo club di appartenenza si accorda per la vendita del cartellino.
Allora. Va bene: stessa categoria, stesso stipendio (sicuramente altissimo). Non si perde il lavoro, non si perde lo stipendio, c’è solo da spostarsi in modo coatto. Ma dimenticando le paghe milionarie e la vita da ricchi piena di lussi e privilegi che fa un calciatore… è giusto che una società possa sbatterlo dove le pare senza neanche ascoltarlo?
Credo proprio di no, e credo che quindi sia stato giusto, pur nell’assurdità della situazione, battersi per evitare che un giocatore di calcio, che comunque è un essere umano, diventasse una specie di bestia da soma.
L’Italia della gente che parla a vanvera senza conoscere il reale contenuto delle cose, ‘informatasi’ con due titoli di link visti su Facebook, una mezza frase della D’Urso ascoltata durante un frenetico zapping pomeridiano, un link retorico di qualche partito di sinistra e/o grillino o con una battuta di Greggio a Striscia la Notizia ha dato quindi, ancora una volta, del suo peggio.