“C’è un campo di girasoli a Cortona in Arezzo, c’è un branco di paraculi a Cortina d’Ampezzo”. A parte questo guizzo finale con Papaleo che cita Cortona (e qualche adulatore del Dio-Vignini già lancia l’idea che sia merito del nostro supremo primo cittadino neo-padre) si è chiusa nel buio la prima serata dell’ennesima colossale fuffa della tv italiana; un Sanremo incartapecorito come la pelle del povero Morandi, impalpabile come il sex appeal di Pupo, vecchio come la musica italiana dei nostri tempi, brutto come il naso della Canalis. Il punto più alto della fuffa, come era prevedibile, è stato comunque il molleggiato Celentano.
Dico subito che non condivido la retorica di chi lamenta l’alto compenso per l’esibizione del Re degli Ignoranti e lo sbandiera su Facebook (e mi chiedo anche: ma con l’intoccabile Benigni, che non fa più ridere da anni e prende pure lui un sacco di soldi non se la prende mai nessuno???). E’ la legge del mercato. Punto e basta.
Celentano per me è un mito solo perchè più che re degli ignoranti è il Re dei Venditori di Fumo.
E’ riuscito infatti in 40 o 50 minuti noiosissimi che replicavano il format già visto in sue assurde trasmissioni Rai recenti a non dire assolutamente niente di interessante e significativo, ma riuscire comunque a fare notizia e a scrivere una pagina che resterà nella storia della tv italiana. Ne parleranno per giorni, ma lui (lo ripeto) non ha detto assolutamente niente e non ha fatto praticamente nulla di importantr, a parte offendere la Chiesa e i suoi giornali di riferimento.
Quest’uomo è da venerare. Privo totalmente di contenuti, riesce comunque a incantare il pubblico che (per me inspiegabilmente) si lascia andare a fragorosi applausi.
Celentano conferma così di non essere solo capace di cantare qualcosa che sembra perfetta lingua inglese senza esserlo (e l’ha rifatto anche stasera) o di produrre film privi di senso facendoli passare per capolavori d’autore (Joan Lui, chi non l’ha mai visto lo veda!!!), ma anche di attrarre interesse e consensi senza dire nulla di importante e dirompente.
Un mito. Non c’è che dire.