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25 Aprile, Grillo, l’astensionismo

E’ singolare la coincidenza: il punto più basso di sempre della nostra storia repubblicana, almeno per quanto riguarda il sistema politico-partitico arriva proprio in coincidenza del 25 Aprile, il giorno simbolo dell’inizio proprio di quella storia (molto più del 2 Giugno). 67 anni fa eravamo distrutti, con le tasche vuote, disperati e devastati dal dolore, ma eravamo belli, pieni di speranza e di voglia di rinascere tutti insieme.

Dopo il buio della guerra tutto rinasceva, e questa rinascita ce l’eravamo conquistati da soli, contro una classe dirigente che ci aveva portato allo (s)fascio e alla morte e contro un nemico prima alleato che ci aveva invaso e massacrato. Oggi siamo distrutti e con le tasche vuote, disperati e abbastanza addolorati, ma manca tutto il resto.

Di fronte all’ennesima riedizione di “tangentopoli” riecheggiano frasi celebri come il “rossi e neri tutti uguali” contro cui si scagliava un giovane Nanni Moretti e il discorso di Craxi alla Camera in cui finalmente ammetteva l’esistenza di un sistema marcio di cui anche egli era parte integrante, prima di venire preso a monetine fuori dall’Hotel Rafael. Adesso c’è la Lega, c’è l’ex Margherita, soldi che spariscono, abusi e inguattamenti di milioni qua e là, ma una delusione più o meno grossa in questi mesi sono stati tutti capaci di darcela. Tutti.

Come si esce da questo sistema? Con Grillo o con l’astensione? Perdonatemi, ma ancora rimango ancorato a vecchie nostalgie di una politica fatta di persone competenti e oneste, che lavorino per il bene comune, sappiano governare con lungimiranza, siano preparati e degni di questa missione. Devono governare i migliori, e a governare non ci si improvvisa e non possiamo governare “tutti” come qualcuno sogna adesso.

Per questo, fra l’altro, non odio poi tanto il governo tecnico, per quanto i salassi arrivino quotidanamente, le mie tasche siano sempre più vuote e il mio animo sempre più depresso.

Grillo è bene che in questo momento ci sia, perchè sarà un pungolo importante, ma non potrà certo essere la soluzione. E la soluzione non potrà nemmeno essere la rivoluzione della nuova democrazia via web che qualcuno ipotizza. Se la nuova ondata di popolarità dei grillini servirà però a dare uno scossone di rinnovamento nelle persone e nei metodi al nostro sistema politico, ben venga. Se farà finalmente capire a noi cittadini che è il momento di riprendersi in mano le questioni che riguardano il nostro futuro, allora cento di questi grillini. Se servirà a segnare una cesura, uno stop ideale oltre al quale nessuno potrà andare, perchè stavolta si è andati davvero troppo in là, tanto meglio ancora

Meglio Grillo, ovviamente, che l’astensione. L’astensione è apatia. E’ abdicare, è fregarsene, è lasciar decidere agli altri, magari sempre meno. Temo che questa trionferà alle prossime amministrative, anche in Valdichiana, anche perchè non c’è Grillo (ma gruppi sono in costituzione, anche a Cortona, per esempio). Andate a votare, please, votate magari il meno peggio, anche se non dice niente di che e nel suo programma non c’è neanche un’idea che non risalga al medioevo, ma votate

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

View Comments

  • Io ho sempre pensato che decidere di non votare nessuno dei candidati abbia un grandissimo valore purchè non sia mera inerzia o apatia, ma maturato desiderio di non legittimare chi non si ritiene rappresentativo.
    L’invito a votare ‘il meno peggio’, qualora non vi siano candidati di gradimento, significa che dovremmo legittimare anche chi riteniamo incapace, indegno, disonesto, corruttibile purchè lo sia un pochino meno degli altri, e questo non è un bel messaggio a mio avviso.

    Non legittimare, non significa delegare ad altri la decisione, significa esprimere dissenso, non accettare moderati livelli di incapacità e/o disonestà.

    Il mendicante non si presenta là dove sa di non ricevere denari pertanto se la maggioranza degli elettori è disponibile a legittimare i peggiori ed i ‘meno peggio’ si presenteranno sempre i peggiori ed i ‘meno peggio’ in un gioco di alternanza che inverte i ruoli di legislatura in legislatura, perchè un incapace e/o un disonesto che va al potere può solo diventare il nuovo ‘peggiore’.

    Nessun incapace o disonesto dovrebbe essere votato solamente perchè c’è qualcuno più disonesto o incapace.

  • "...votate magari il meno peggio...", Bastiancontrario, questa è il peggior consiglio che potevi dare, anzi direi quasi diseducativo; ad oggi, l'unica ns. arma per poterci farci sentire da questa classe politica è: o Grillo (prima che qualche scandalo non investa anche il suo movimento) o la SACROSANTA astensione.

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Michele Lupetti

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