Juan Eduardo Esnaider… chi era costui, tanto per dare un minimo di cultura manzoniana… ancora in tanti tifosi, soprattutto juventini e compreso il sottoscritto, se lo domandano a distanza di circa 15 anni. Questo ex calciatore argentino, che ” vanta ” anche tre presenze nella nazionale argentina, doveva essere colui che avrebbe dovuto rimpiazzare, almeno per qualche mese, Alessandro Del Piero, infortunatosi quasi alla fine del 1998 e fuori per tutta l’annata calcistica 1998/99.
Come la maggior parte dei suoi colleghi che arrivano in squadre prestigiose, l’attaccante argentino si dichiarò orgoglioso di arrivare alla Juve, affermando che avrebbe fatto di tutto per far vincere la Champion’s alla squadra bianconera. Diciamo che, forse, si spinse un po’ troppo in là con le promesse. C’è da dire, a onor del vero, che visti i numeri con cui era venuto alla Juve, non sembrava tutto questo brocco. A 19 anni era stato preso dal Real Madrid, ma visto il suo carattere un po’ alla Omar Sivori ( e le somiglianze col cabezòn finiscono qui ), fallì miseramente. Giocò, successivamente, con il Saragozza, dove vinse la Coppa del Re e la ormai estinta Coppa delle Coppe, laureandosi anche capocannoniere della competizione; da qui il suo ritorno al Real Madrid che, però, come la Juve successivamente, non fece un grande affare. Il carattere fumantino ( aggredì un compagno di squadra in pullman ) unito a prestazioni non all’altezza lo fecero trasferire all’altra squadra di Madrid, l’Atletico, e dal gennaio del ’99, ahinoi, anche noi tifosi bianconeri potemmo conoscere le sue ” qualità “. Apprezzato dalle donne per il suo indubbio fascino latino, un po’ meno dagli uomini, della sua esperienza bianconera si ricordano questi numeri: 26 presenze, fra campionato e competizioni varie con la miseria di 2 reti segnate, una in Coppa Italia contro il Napoli, quando la squadra partenopea militava in quella che era la vecchia Serie C1 e una nell’allora Coppa Uefa contro l’Omonia Nicosia che, come tutti sanno, non vanta un eccellente palmarès internazionale. Queste furono le sue prime dichiarazioni al suo sbarco a Torino: “La mia vera vita da calciatore professionista ha inizio solo ora, con il mio arrivo nel più famoso club della Juventus. Voglio vincere tutto, voglio regalare, un giorno la Champions League ai miei tifosi”.
Il suo allenatore di allora, Ancelotti, per disperazione, dopo alcune partite, provò a metterlo nel ruolo di un certo Zidane, con i risultati che potete immaginare. Da quell’esperienza, il buon Eduardo mai più si riprese…e anche noi supporter bianconeri ancora ci dobbiamo riprendere.
Stefano Steve Bertini
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…