Uno degli innumerevoli bidoni che ha calcato i nostri campi da gioco è stato il brasiliano Edmundo, che in Brasile faceva follie, mentre in Italia avrebbero fatto follie per mandarlo via. O’ Animal, soprannome che in brasiliano stava a significare ” atleta di forza bestiale “, mentre in Italia assunse in seguito il significato che potete immaginare, sbarcò a Firenze, dopo varie controversie, l’ 8 gennaio 1998, davanti ad una folla delirante e la sua prima dichiarazione fu abbastanza in linea con il suo personaggio: ” Segnerò più di Ronaldo “.
Sicuramente! Difatti, il suo esordio avvenne nei minuti finali della sconfitta casalinga con la Lazio, mentre nella partita successiva col Milan manco scese in campo e nonostante o forse proprio a causa di questo, la Viola vinse. A fine partita, però, il brasiliano rifiutò di farsi intervistare. Dopo un colloquio infruttuoso con Cecchi Gori, il bizzoso brasiliano fa le valige e se ne torna in Brasile per partecipare al Carnevale. In terra carioca rilascia un’intervista in cui afferma che lui è un campione e che non era mai stato in panchina, nemmeno quando aveva 8 anni.
Dopo varie vicissitudini, il 16 marzo del 1998 Edmundo torna in Italia, scusandosi per il ritardo, ma doveva risolvere una faccenda personale: doveva ” solamente “ rispondere di omicidio colposo per un incidente stradale in cui aveva causato la morte di tre persone. Tornando a parlare di calcio, il 26 marzo 1998 Edmundo segna il primo goal contro quella che poi sarebbe stata la sua seconda, ed ultima, squadra italiana, il Napoli. Quattro goal il bottino del primo anno, otto il secondo con in panchina Trapattoni in un anno in cui la Viola sembrava poter competere per lo scudetto. Ma proprio nel momento più bello della stagione, Edmundo se ne riparte per il Carnevale di Rio. Multa in arrivo? Ma nemmeno per sogno, visto che nel suo contratto c’era una clausola che glielo concedeva (…). A fine stagione Edmundo se ne va dall’Italia, per poi tornarvi nel 2001, come detto prima, in terra partenopea. Ma anche qua la sua avventura non risulterà essere delle più felici, complice anche la retrocessione degli azzurri in serie B. Tokyo e ancora Brasile, Vasco da Gama la sua ultima squadra, le sue ultime tappe di una carriera che, in Italia, non ha certo avuto il suo apice.
Ma la sua ultima follia, compiuta fuori dal campo, ha qualcosa di sensazionale: comprò, illegalmente, uno scimpanzé per la festa di compleanno di suo figlio facendolo ubriacare a suon di pinte di birra, per poi buttarlo fuori di casa.
Stefano Steve Bertini
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