Un giocatore che non sembrava rispondere alla nomea di bidone ma che, sfortunatamente per i tifosi viola, è stato tale, risponde al nome di Oscar Alberto Dertycia, uno dei tanti argentini ad aver calcato i campi da gioco in terra italica. Prelevato dall’Argentinos Juniors, e non una squadretta, per un miliardo e duecento milioni di lire e con un contratto triennale da 300 milioni l’anno, Oscar sbarca a Firenze nell’anno del Signore 1989.
Dimostra, il puntero spuntato argentino, di avere grinta da vendere e anche, molto lontanamente, delle qualità, ma l’annata della Fiorentina non sarà delle migliori e, di conseguenza, anche il suo rendimento ne risente. Ma il vero dramma, per lui, doveva ancora arrivare.
Il 24/01/1990, durante un match di Coppa Italia sul campo neutro di Perugia contro il Napoli, Dertycia viene sostituito per uno scontro di gioco a causa del quale sente dolore al ginocchio, ma il dolore, col passare dei giorni, aumenta e la diagnosi sarà impietosa: distorsione del ginocchio destro con lesione del legamento crociato anteriore, indi per cui fine dell’avventura italiana. Dopo l’intervento chirurgico, la dirigenza viola non gli rinnova la fiducia e gli rescinde il contratto, così il povero Oscar cade in una profonda depressione che lo renderà fisicamente irriconoscibile, totalmente pelato a causa dell’alopecia, malattia di origine psicologica che gli venne durante i giorni della rieducazione fisica.
I numeri della sua avventura italiana sono abbastanza impietosi: 5 goal in 28 partite fra campionato, coppa Italia e l’allora coppa Uefa. Il trasferirsi in Spagna, a parte qualche sporadico successo, non gli portò grandi giovamenti e chiuse la sua carriera in Perù.
A onor del vero, fu anche abbastanza bersagliato dalla sfortuna, ma anche prima dell’infortunio non lasciò segnali particolarmente incoraggianti. Per fortuna dei tifosi viola, questi ebbero modo di rifarsi ampiamente poco tempo dopo con un puntero argentino di ben altro calibro: Gabriel Omar Batistuta.
Stefano Steve Bertini
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