Avete in mente un film napoletano degli anni ’90 dal titolo ” Pacco, doppio pacco e contropaccotto? “. Ecco questo titolo si può tranquillamente assegnare ad un attaccante preso, guarda caso, proprio dal Napoli nella disgraziatissima stagione 1997/98. Il suo nome è Josè Luìs Calderon.
Il Napoli, a suo tempo, manifestò un certo interessamento per questo attaccante argentino, tanto che anche Daniel Passarella, allora tecnico della Celeste argentina, lo convocò per alcune partite della Coppa America, facendogli giocare anche un buon numero di partite da titolare, con un esito, a dire il vero, piuttosto sconfortante. Ma l’allora presidente Ferlaino non ebbe il sentore della fregatura o, come si diceva prima, del ” pacco “, ed acquistò questo giocatore alla non indifferente cifra di 7 miliardi di lire. Il buon Calderon, come arrivò sotto il Vesuvio, si presentò con dichiarazioni abbastanza eclatanti: una di queste, che definisco la più sconcertante, riguardava il numero di goal che avrebbe promesso di fare, addirittura più di un certo ValentinAngelillo, che ne aveva realizzati 33, ancora record del girone unico. Volete sapere il tabellino del puntero argentino al termine della stagione? 6 presenze e zero goal e a gennaio del ’98, cioè sei mesi dopo il suo incauto acquisto, del Calderon giocatore, si fa per dire, napoletano, si persero le tracce. Nota a margine: al momento del suo acquisto, quella del Napoli fu la sola offerta presentata. Necessitate di altri commenti?
Questa una dichiarazione di un giocatore che, anche lui e ahi per lui, sotto il Vesuvio non lasciò grandi tracce: «Credo che grossi problemi non dovrebbe averne qui, in Italia. Tutti gli altri argentini che hanno giocato o giocano nel nostro campionato non hanno mai avuto difficolta’ d’ambientamento. Calderon non dovrebbe essere l’eccezione, anche perche’ ha caratteristiche tecniche e morali che dovrebbero facilitargli l’inserimento»
(Igor Protti, attaccante Napoli)
oppure questa: «Io quest’anno in Argentina ho fatto trentuno reti. Angelillo qui ne fece trentatre’? Si ha sempre il dovere di inseguire i record. Ma a me trenta basterebbero»
(Jose’ Luis Calderon)
Stefano Steve Bertini
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