Quello di oggi è il primo di una serie di articoli dedicati alla magnifica miscellanea sonora nata in una delle città più importanti per lo sviluppo della tradizione musicale afroamericana: New Orleans. E proveremo anche a scoprire l’importanza della musica che proviene dalla Louisiana, lo stato in cui si trova questa affascinante metropoli nota anche come Crescent City.
Quando si parla di New Orleans si pensa subito alla pioneristica epoca degli albori del jazz. Una delle influenze musicali che ha contribuito alla nascita di questo genere è quello che il grande pianista e compositore di New Orleans Jelly Roll Morton definiva “spanish tinge”, la sfumatura spagnola, ovvero i ritmi dellacontradanzacubana detta anche habanera, popolare musica da ballo sviluppatasi nel XIX° secolo. Grazie a Morton, nato nella Big Easy intorno al 1890 in una famiglia creola di origini haitiane, possiamo comprendere il passaggio dal ragtime al jazz, anzi la sua stessa vita ci può aiutare a capire il fertile ambiente musicale di New Orleans agli inizi del XX° secolo. Il nostro infatti, ancora giovanissimo, comincia a frequentare Storyville, il famoso quartiere a luci rosse della città, dove intrattiene i clienti dei bordelli. Nei postriboli di Storyville Morton dimostra tutta la sua bravura al pianoforte suonando brani di ragtime. Ed il ragtime è un altro genere musicale che ha contribuito alla formazione del jazz. Il ragtime è nato come musica da ballo proprio nei quartieri a luci rosse di alcune città statunitensi come Saint Louis e appunto New Orleans intorno alla fine del XIX° secolo. Ci sono una serie di pianisti che entreranno nella storia di questo genere musicale come Tom Turpin, attivo a Saint Luis, e soprattutto Scott Joplin, il re del ragtime.
Un’altra grande tradizione musicale di New Orleans che ha influenzato il nascente jazz sono le brass marching band, bande di ottoni che a partire dalla seconda metà del XIX° secolo cominceranno ad avere un ruolo sempre più importante negli eventi sociali della città; le marching band si esibiscono durante il carnevale, le parate, i picnics ed i funerali. Molti dei pionieri del jazz di New Orleans cominciano a suonare proprio in queste bande. Nelle brass marching band c’è la tradizione del famoso second line, ovvero di quel gioioso e danzante seguito che spesso tiene in mano un parasole. Nei funerali jazz il second line rappresenta il festoso inno alla vita che continua. Originariamente nel second line c’erano due percussionisti che improvvisavano pattern percussivi durante le parate. Questo second line drumming sarà fonte di ispirazione per i primi batteristi jazz.
La storia della musica jazz di New Orleans è illuminata da leggendari suonatori di cornetta come Buddy Bolden, King Oliver e Louis Armstrong, mito assoluto del jazz e grande ambasciatore musicale della città. Altri protagonisti di questa epoca pionieristica sono il grande clarinettista-sassofonista Sidney Bechet, il pianista Clarence Williams, il trombettista Henry Allen e il clarinettista Johnny Dodds. Il jazz degli esordi è anche il terreno dove si muovono le splendide cantanti del Classic Blues. Tra queste c’è Elizabeth Mary Landreaux, in arte Lizzie Miles, nata a New Orleans.
A partire da Jelly Roll Morton la Crescent City ha dato i natali ad una serie di maestri della tastiera che hanno forgiato il New Orleans sound. Va ricordato sicuramente il leggendario Tony Jackson, il più famoso pianista di Storyville che, pur non avendo mai inciso nulla, influenzerà lo stesso Morton e Clarence Williams. Altri famosi pianisti del New Orleans jazz sono Steve Lewis e Fats Pichon. E poi c’è Little Brother Montgomery, maestro del barrelhouse piano in cui confluiscono stili e influenze diverse come il ragtime, il jazz e lo spiritual. Un altro grande pianista blues, uno dei più influenti musicisti di New Orleans è Champion Jack Dupree, maestro del boogie-woogie piano. Ulteriore professore della tastiera che aiutò il giovane Dupree a perfezionarsi nello strumento durante i suoi giovanili anni, fu Tuts Washington. Lo stile inconfondibile di Washington, sintesi perfetta tra ragtime, jazz, boogie-woogie e blues, influenzerà molti grandi pianisti di New Orleans, come Fats Domino, Allen Toussaint, ma soprattutto il leggendario Professor Longhair. Henry Roeland Roy Byrd, conosciuto con il nome d’arte di Professor Longhair, costruisce il suo stile unico, meglio noto come rumba-boogie, innestando il blues nei ritmi caraibici della musica cubana.
Altro pianista da ricordare è l’eccellente Huey “Piano” Smith nella cui musica ritroviamo tutti i più importanti stili pianistici presenti nella Crescent City, dal barrelhouse diLittle Brother Montgomery, al boogie-woogie di Champion Jack Dupree, dal New Orleans jazz di Jelly Roll Morton, al modo di suonare di Professor Longhair e di Fats Domino. E per concludere la preziosa lista dei maestri del piano della Crescent City citiamo anche James Booker, Allen Toussaint, Dr. John e Henry Butler. Tutti artisti che insieme a Huey “Piano” Smith ritroveremo nei prossimi articoli.
Per comprendere le numerose influenze che hanno forgiato il suono unico della Crescent City adesso affrontiamo l’annoso problema della nascita del blues in Louisiana. Alcuni studiosi affermano che all’inizio in questo stato si sviluppò uno stile minore, meno significativo rispetto al Blues del Mississippi, del Texas, di Memphis e della costa orientale. Secondo questa interpretazione ciò dipende dalla eterogeneità delle influenze musicali presenti nella cosmopolita New Orleans, contaminata da molte tradizioni musicali. In realtà questo è vero solo in parte. Infatti non possiamo dimenticarci che, come abbiamo già visto, la grande tradizione del boogie-woogie piano nasce proprio in Louisiana con autentici maestri come Little Brother Montgomery e Champion Jack Dupree. Inoltre spesso ci si dimentica che uno dei più grandi chitarristi della storia del blues nasce proprio a New Orleans. Stiamo parlando di Lonnie Johnson, classe 1899. Il nostro si forma come musicista nella Crescent City per poi trovare fortuna artistica prima a Saint Louis e poi a Chicago. Dotato di una tecnica portentosa saprà trovarsi a suo agio sia con il jazz, sia con il blues. E questo eclettismo musicale è sicuramente dovuto al suo essere cittadino della multiculturale New Orleans. Altro bluesman “atipico” della Crescent City è il grande cantante e banjoista William Henry Jackson, in arte Papa Charlie Jackson, classe 1890. Ma in Louisiana non ci sono solo eleganti ed eclettici bluesman come Johnson e Jackson che trovano fortuna nelle grandi metropoli del nord. C’è anche un chitarrista che propone un country blues emozionante e minimale, un musicista che non si sposterà mai dalla zona di Baton Rouge. Il suo nome è Robert Pete Williams.
Il gospel è un’importantissima influenza musicale che contribuisce a creare il sound unico di New Orleans. E spesso ci si dimentica che è proprio la Crescent City ad aver dato i natali alla regina della musica Gospel, Mahalia Jackson. Altra grande cantante gospel di New Orleans che subisce inevitabilmente il fascino della Jackson è Bessie Griffin.
Ulteriore grande suggestione del sound di New Orleans e del Bayou Country è il cajun. Questa musica da ballo ha un’origine particolare che vale la pena raccontare. La regione dell’Acadia, in francese chiamata appunto Acadie, è un’area dell’America settentrionale sulla costa dell’Oceano Atlantico che comprende le province marittime del Canada e la parte del Québec inclusa nel Canada francese. I suoi coloni, che approdarono in questo territorio agli inizi del XVII secolo, provenivano dalla Francia occidentale. Nel 1763, dopo che la regione era ormai in mano agli inglesi, alcuni Acadiani partirono verso la colonia francese della Louisiana, dove diventarono i fondatori della cultura cajun nelle zone paludose (bayous) nei dintorni di Lafayette e Lake Charles. Fabrizio Venturini, nel suo saggio Sulle Strade Del Blues, a proposito dei coloni francesi arrivati in Louisiana scrive: “Qui conservarono molte tradizioni della madre patria e tra queste la musica che, entrando in contatto con quella neroamericana, dette origine al cajun blues. Fisarmonica organetto, triangolo, violino e una sorta di latta ondulata da sfregare come un washboard e indossata come un gilet, costituivano la strumentazione originale dei primi grandi interpreti”. Tra i pionieri della musica cajun vanno citati due leggendari fisarmonicisti: il bianco Joseph Falcon e l’artista creolo Amédé Ardoin.
All’inizio la musica suonata dai bianchi cajun e quella suonata dai meticci creoli nel sud ovest della Louisiana si assomiglia. Con il passare dei decenni la musica creola inizia a prendere nuove strade. Dopo la seconda guerra mondiale la musica creola si contamina sempre di più con il blues ed il rhythm and blues; nasce così una nuova corrente stilistica, lo zydeco. Strumento principale dello zydeco è la fisarmonica ed il ritmo viene mantenuto grattando un washboard metallico, chiamato rubboard or frottoir. L’artista più famoso di questo genere è Clifton Chenier, fisarmonicista e cantante nato a Opelousas nel 1925. E’ lui nel 1954il primo ad incidere un brano zydeco. Altri artisti degni di nota dell’universo zydeco sono Boozoo Chavis, Rocking Dopsie e Buckwheat Zydeco.
Dopo aver analizzato il jazz di New Orleans influenzato dal ragtime, il ritmo del second line delle brass marching band, i ritmi cubani, il barrelhouse, il boogie-woogie, il gospel, il blues, il cajun, la musica creola e lo zydeco, possiamo affermare che tutti questi stili concorrono alla nascita del New Orleans sound che avrà una influenza fondamentale nella storia del r&b. Ci sono alcuni personaggi che risulteranno determinanti nell’evoluzione di un suono unico. Tra questi il produttore, arrangiatore e talent scout più famoso del r&b della Big Easy, il trombettista e band leader Dave Bartholomew, che nasce ad Edgard, località vicina a New Orleans, il 24 dicembre del 1920. Agli inizi degli anni 40 è il giovane trombettista dell’orchestra jazz di Fats Pinchon. Dopo la seconda guerra mondiale Bartholomew mette insieme un gruppo di grandi musicisti che diventeranno la colonna portante del r&b della Crescent City. Tra questi i sassofonisti tenori Alvin “Red” Tyler e Lee Allen ed il batterista Earl Palmer. La svolta della sua carriera avviene nel 1949 quando il nostro incontra Lew Chudd che sta fondando una nuova casa discografica, la Imperial Records. Chudd convince Bartholomew a diventare arrangiatore, bandleaderetalent scout della nuova etichetta. Fin dalla prima seduta come produttore Bartholomew sceglie lo studio di registrazione di Cosimo Matassa, altro storico personaggio di New Orleans. Nel 1945, a soli 18 anni, Cosimo aprirà i leggendari J&M Recording Studio dietro il negozio di alimentari dei suoi genitori, situato in Rampart Street, nel cuore del French Quarter. Il 10 dicembre del 1949 Dave Bartholomew porta un giovane cantante e pianista creolo nella sala di registrazione di Matassa per incidere il suo singolo di debutto. Quel giovane si chiama Fats Domino e la canzone che verrà incisa è The Fat Man. Tra Bartholomew e Domino nasce una feconda collaborazione che sarà fondamentale nell’evoluzione del suonodi NewOrleans. Fats Domino riesce a riassumere nella sua musica tutte le influenze stilistiche che abbiamo analizzato precedentemente e con l’aiuto di Bartholomew traghetterà il suono del jump blues verso una forma di r&b più moderna e dinamica che si evolverà nel rockand roll.
Se volete conoscere la prima parte di questa affascinante storia musicale, basta che giovedì 9 aprile 2015 ascoltiate la quattordicesima puntata di Rock Machine: Gumbo Groove – The Sound Of New Orleans & Bayou Country p.1. Rock Machine è un programma radiofonico di Radio Incontri condotto e curato da me…
Radio Incontri trasmette sulle frequenze 88.4 MHz e 92.8 MHz, coprendo un’area che comprende le province di Arezzo, Perugia, Siena e Firenze.
Se invece volete ascoltare in diretta streaming la puntata, in onda a partire dalle ore 21, basta andare sulla pagina Rock Machine del sito di Radio Incontri