Arriva da Google la soluzione per prelevare il sangue senza il timore degli aghi. Il colosso americano, infatti, ha di recente depositato il brevetto per un innovativa metodologia di prelievo “da polso”. I nuovi smartwatch consentono l’estrazione, rigorosamente senza ago, di una quantità sufficiente di sangue per analisi di colesterolo, glicemia, infezioni e cellule tumorali. Una scoperta rivoluzionaria per tutti coloro che soffrono di una vera e propria fobia nei confronti degli aghi.
Come funziona?
L’innovativo “orologio” consente, quindi, di eseguire micro-prelievi ematici con campionamenti e screening a discrezione dell’utente, il tutto senza ricorso alla siringa. Il sistema si baserebbe sull’uso di un cilindro dotato di capsula di raccolta con alla base una struttura di micro-aghi capaci di perforare lo strato cutaneo, senza stimolare i recettori sensoriali responsabili della puntura. In questo modo si faciliterebbe anche l’emostasi, consentendo il prelievo di piccole quantità di sangue finalizzati all’esecuzione di screening, attraverso il passaggio delle informazioni allo smartwatch.
Il sistema, come oggi brevettato, prevede l’uso esclusivamente sui polpastrelli, zona ricca di sangue. Il progetto su cui hanno lavorato i ricercatori del team Life Sciences di Google si ispira al brevetto depositato, in precedenza, dai colleghi di Belfast, in Irlanda del Nord, per la realizzazione di un cerotto finalizzato agli stessi obiettivi. L’idea, in questo caso, però, non è quella di sostituire siringhe o esami specifici, semplicemente semplificare le fasi di monitoraggio di particolari patologie e ridure il fastidio di elementi invasivi, come l’ago.
Una soluzione utile, soprattutto, come facile immaginare, per tenere sotto controllo i livelli della glicemia e gestire al meglio le difficoltà legate al diabete.
Un aiuto per i diabetici
La glicemia indica il valore di concentrazione di glucosio nel sangue. Si tratta del principale nutrimento delle cellule, indispensabile per l’organismo umano. Per i malati di diabete è fondamentale mantenere stabile il livello di glicemia nel corso della giornata.
L’automonitoraggio rappresenta, quindi, un appuntamento quotidiano indispensabile per tutti i soggetti affetti da questa patologia. In soggetti sani, con vita regolare e che seguono un regime alimentare corretto, nell’arco della giornata i valori della glicemia si mantengono tra i 60 e i 130 mg/dl. Se, a digiuno, i valori toccano quota compresa tra 100 e 125 mg/dl si registra una condizione di alterata glicemia a digiuno (IFG), un primo allarme da non sottovalutare.
Valori di glicemia uguali o superiori a 126 mg/dl, per l’American Diabetes Association, sono da considerarsi probabili sintomi della presenza di diabete.
Come si assume e come si regola il glucosio
Un’alimentazione sana e corretta è il primo, fondamentale passo per garantire livelli adeguati e corretti di glicemia.
Il glucosio, in parte, può anche essere sintetizzato ex novo a partire da protidi e lipidi all’interno dell’organismo stesso.
Gli ipoglicemizzanti e gli iperglicemizzanti sono gli ormoni che si occupano di regolare i livelli di glicemia. I primi agiscono abbassando i livelli di glicemia, mentre i secondi tendono ad alzarla quando se ne registra un eccessivo abbassamento. Il principale ormone ipoglicemizzante è l’insulina, prodotta dal pancreas ed indispensabile per il metabolismo degli zuccheri.
Cosa mangiare in caso di glicemia alta
Per chi soffre di glicemia alta, un’utile guida è rappresentata dall’approfondimento offerto dal sito internet Ability Channel. Un abuso di carboidrati, ad esempio, può essere tra le principali cause di livelli elevati di glicemia. Non è solo questo, ovviamente, a determinare questa situazione di criticità. Molto incide anche l’azione di ormoni e l’incapacità dell’organismo di metabolizzare correttamente gli zuccheri. Una dieta finalizzata al controllo dei livelli i glicemia, ad esempio, è caratterizzata dalla presenza di una dose di 1500/1900 chilocalorie al giorno.
È, quindi, opportuno mangiare verdura a foglia, ortaggi e frutta fresca, riso, pasta, patate lessate e pane integrale. Bene i legumi tre volte a settimana, due volte a settimana non deve mancare il pesce, ed è opportuno preferire la carne bianca. A colazione in tavola non può mancare thè o una tazza di latte parzialmente scremato, senza zucchero. In alternativa yogurt magro.