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Europei 2016: di tutto, di più

Devo essere sincero: causa motivi, finalmente, vacanzieri, non ho avuto grandi occasioni di vedere molte partite e, udite udite, della nostra sin qui bella Nazionale ho visto solo i goal o poco più, ma sono ugualmente in grado di tirar fuori qualche riga sul come, perché, quando e dove la penso su questi Europei di Francia:

_ partirei dal ” tifo “ sbagliato, esagerato, violento, estremo di cui, quotidianamente, si sente parlare, si legge sui giornali. Ma possibile che Heysel 1985 non abbia ancora insegnato nulla?

Incidenti, violenze, monumenti distrutti, piazze devastate. Purtroppo, sono ben lontani i tempi in cui le famiglie, anche per partite importanti, si recavano allo stadio per passare una domenica di sport,allegria, compagnia e invece adesso, che la tua squadra vinca o perda, incidenti, fiumi di alcol, guerriglie varie. Ma sapendo della pericolosità, ormai accertata, di certe tifoserie, non sarebbe tanto semplice vietare, con appositi decreti, l’ingresso di queste ” persone “?

_ trasmissioni televisive: non avendo Sky, sfortunatamente la mia documentazione televisiva è abbastanza limitata, ma dopo aver visto per pochi minuti ieri sera Flavio Insinna e Alex Britti, il quale si è dichiarato amico di De Rossi e Bonucci ( per la serie #possocamparebenissimoanchesenzasaperlo ), penso che presto farò un bell’abbonamento a Sky, almeno, forse, mi potrò rifare gli occhi con qualche bella conduttrice. Britti cantava ” La vasca “, se non ricordo male. Fossi in lui, mi ci butterei insieme ad Insinna, levando, però, anche il tappo, in modo che non ci sia più il rischio di vederli.

_ lato tecnico: qui ci si potrebbe scrivere un romanzo tipo ” Fratelli Karamazov “, ma vediamo di essere un po’ più sintetici. Fino ad ora non c’è stata una squadra che abbia dato la sensazione di poter affermare: ” Questa squadra vincerà l’Europeo “.

Forse la Spagna ha avuto più continuità, ha espresso un gioco più convincente, ma Repubblica Ceca e Turchia non mi sembrano avversarie insormontabili. La Francia padrone di casa? Può essere, ma vista la fatica con cui ha battuto due squadre di fascia medio bassa come Romania e Albania, non mi sembra la favorita numero uno. Certo che se Pogba iniziasse a fare il Pogba, allora forse i cugini transalpini sarebbero un gradino sopra gli altri, altrimenti Brasile docet. La Germania: non c’è niente da fare: i crucchi non partono mai col favore del pronostico, però sono sempre lì e quasi ad ogni manifestazione dicono la loro. Avendo vinto il Mondiale, possono apparire i logici favoriti, però, come dice l’ottimo Fabio Caressa: ” Il calcio è strano “.

Che dite, dimentico qualcuno? Come? Scusate, non ci sento bene: aaaaaaaaaaahhhhhhhhh, l’Italia? Ma perché, partecipiamo all’Europeo? Come dodicesima squadra del ranking mondiale pensavo che non avessimo diritto a partecipare a questa rassegna. Pensavo che si potesse partecipare alla qualificazioni oceaniche con Australia, Nuova Zelanda e Isole Fiji e, magari, come migliori seconde, poi incontrassimo una squadra sudamericana tipo Uruguay o Paraguay o Ecuador.

A parte le battute: io non credo ai miracoli, quindi se Conte ha vinto 4 scudetti di fila con la Juventus, evidentemente qualcosa di calcio ci capisce. In molti, pronosticavano un’uscita dell’Italia già al primo turno, o al massimo una qualificazione come miglior terza e, invece, dopo due partite, brillante la prima, un po’ meno la seconda ma pur sempre vincente, siamo già qualificati agli ottavi come prima. Avversari degli ottavi di finale: Spagna, Croazia o Repubblica Ceca. Se dovessimo uscire con l’ultima, allora mi potrei dedicare allo studio dell’energia nucleare con maggior successo. Sono lontani i fasti di Nedved, Poborsky, Smicer se non sbaglio.

La Spagna è sempre temibile, anche se negli ultimi anni molte squadre hanno capito come gioca e, forse, il valore della ” Roja “ è un po’ calato, ma è sempre da tenere in considerazione. Ma a me incute molto timore la Croazia, una squadra in grado di vincere e perdere con chiunque, una Nazionale che ha espresso, quando ha avuto voglia, un grandissimo gioco ( ricordiamoci la semifinale mondiale del 1998 con i croati battuti in semifinale solo da una doppietta di Thuram che proprio goleador non era e ai quarti di finale avevano surclassato una certa Germania per 3 – 0 ). Però Conte sa il fatto suo, e con giocatori non di eccelsa qualità, ma con la tenacia, la grinta e la voglia di emergere, può sorprendere, a patto di non essere convinti di essere diventati imbattibili.

Portogallo, Svezia, Inghilterra? Un po’ meno boria, please, da parte dei campionissimi Ronaldo che ieri è riuscito anche a sbagliare un rigore, e Ibrahimovic che contro di noi non ha toccato boccia. L’Inghilterra: a parte i Mondiali del ’66, vinti in casa e chi segue il calcio, sa anche come, non ha vinto nulla, però fino ad ora ha espresso un buon gioco, quindi hai visto mai che la Regina Madre che ha da poco compiuto 90 anni non abbia un’altra occasione per festeggiare?

Stefano Steve Bertini

Stefano Bertini

Laureato in Scienze Politiche, ha oltre 10 anni di esperienza come giornalista. Nel tempo, oltre a dirigere questo sito, ha collaborato con molte testate sia locali che sportive spaziando fra on-line, carta stampata, radio, TV. "Steve", come ormai lo chiamano tutti, é uomo di grandi passioni e a quella per lo sport e le sue mille storie da raccontare unisce l'amore incondizionato per il cinema poliziottesco. E' per questo che in quanto a versatilità, stoicità e capacità di adattamento ci piace definirlo come una sorta di Sandro Ciotti, mixato con Mario Poltronieri e Enzo G. Castellari. In salsa chianina, ovviamente.

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Stefano Bertini

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