Società industriale fordista e società agraria latifondista, e le relative categorie economiche, politiche e socio-culturali che ne delineano le rispettive fisionomie, hanno provato sempre un certo imbarazzo di fronte alla mezzadria. La Toscana, terra ancestrale della Mezzadria, offre, alla crisi italiana, una soluzione fortemente connotata dai tratti essenziali della “peculiare istituzione”.
Renzi pensa parla ed agisce come un capoccia. Come colui che è effettivamente in grado di far funzionare il sistema. L’anello di congiunzione: la cinghia di trasmissione tra proprietà e lavoro.
La Commissione d’esame propone alla riflessione dei candidati al ruolo di capoccia, pardon, di Sindaco di Cortona, i seguenti quesiti.
a. Quali analogie si possono individuare tra le forme tradizionali di mezzadria (si gradisce una breve ed efficace ricostruzione delle medesime), le nuove strutture produttive e la nuova precarietà del lavoro?
b. Ritenete voi, che il rilancio di simili istituti economici e culturali sia in grado, e per quali ragioni, di restituire dinamica e coesione così alla società nazionale, come a quella locale?
c. Ritenete voi, che il rilancio della mezzadria rappresenti un compromesso originale e creativo tra modello confuciano (il potere appartiene a chi sa) e modello democratico – calvinista (il potere appartiene a chi ottiene consenso) della legittimazione politica?
E’ gradita una breve ed efficace trattazione delle rispettive tesi.
Duole constatare che la prima prova è stata disertata da tutti i concorrenti alla carica. Ci riferiamo a quella che invitava ad argomentare la propria ispirazione politica. Con riferimento ai modelli offerti, rispettivamente, da Richelieu e W.Wilson.
I criteri della Commissione esaminatrice osservano rigorosamente quelli stabiliti da Robin Hood nel memorabile torneo di Ashby e riprodotti fedelmente da W.Scott nel romanzo: “Ivanhoe”.